483 Castelam di San Piero. Domino Thornio di Pompei, dotor. Fo oratori a Maximiano. Domino Jacomo Spolverili,'dotor et cavalier. Domino Andrea di Pelegrini, dotor. fiefudò Domino Antonio di Verità, dotor. Domino Bortolo di Pompei, dotor. Capitanio di la piaga. Sigifre’ di Caliari. 227 * Adì 4 lujo. È da saper, Zuan Piero Stella, venuto, par non habbi visto il re, imo è venuto per monti a Bassan, el di lì in questa terra,• con lieentia e salvo conduto dii re. Et che pre’ Lucha di Renaldi è in cheba a Cleves; e si non veniva lui, il re 1’ aidiva, ma zonto lui, vene brievi dii papa contra esso pre’ Lucha, adeo focausa non ave audjentia. E dice publice, fo expedilo di qui tardi, tardi. Paciential Per il qual si intese la phama, che ililto re a dì 2 saria a Feltre. Et per certi vilani da Fonzes a presso Feltre, venuti questa matina, se intese certo sta venuta dii re a Feltre: e che I’ è zonto a la Scala, altri dice non vera di longo per non aver molta zente etc. Noto. A Padoa l’altro eri fonno apicbati tre por cridar: Marco! Marco! Tra i qual il (ìol dii capitanio dii Portello, uno barcharuol di barche di Padoa, et uno albanese. Item, ozi se intese, che quel Lunardo da Dresa-no con alcuni cavali era usilo questa matina di Padoa, et andava saohizando possession e lochi di veni-tiani, sdegnato perchè Alvixe di Dardani, provedador a Miran, mandato per la Signoria, chome ho scripto di sopra, qual è sopra li liomeni di Uriago, e più à ’uto li homeni di Campo San Piero, e quelli dii castello non volseno aceptar 100 fanti, imo uno ci-tadin padoan, vi andava per podestà, non lo volseno, et voleno ritornar soto San Marco. E par, dito Dardani babbi dà phama, chi è fioli di San Marco venga a darli ubedientia a Miran. et sta nel castello con custodia di alcuni villani armati, perchè Miram è marchesco, adeo molti villani sono venuti a sua ubi- • dientia. Unde, chome Jo alditi da lui medemo, sier Zuan Badoer, quondam sier Andrea, a dà far in villa...... havendo eargato una barella di formenti di le sue intrade, fo retenuta a Strà e lui fuzite via. mdix, luglio. 484 Etiam sier Zuan Bernardo Falier, di sier Marco, hessendo a Mestre, Jo el vidi vegnir, che era in villa al Ponte di Brenta, e fuzì perchè questo Lunardo feva gran danni; e dicono esser sta falò comandamento, nini) nostro possi più tuor alcuna intrata dii padoarn etc. Or quello sarà diman più diffuse noterò; tamen luta la terra crida si doveria dar Padoa a sacho, e cussi si dice in campo, ma si aspela tempo e letere di Roma. In questa matina in colegio fo eleclo provedador dii castel c)i Bustagno, jusla la parie pr sa im pre-gajli, con ducati 25 al mexe, sier Alvise Bembo, fo podeslà in Albona e Fianona, quondam sier Pollo, et poi non fu mandato. È castelan lì sier Zuan Michel, quondam sier Christofolo. In questi zorni nel consejo di X fonno electi do, i quatti havesseno cura di spi ni e saper li andamenti de i nimici, sier Alvise da Molili, savio dii consejo, quondam sier Nicolò, el sier Zacaria Dolfim, fo consier, quondam sier Andrea. Da poi disnar fo consejo di X con la zonla. 228 El perchè fo dito, ozi il campo si dovea levar di Mestre, a borre XX, e andar a Treviso, molti zen-thilomeni andoe lì per veder, Ira i qual fui Jo, et vidi prima li repari si fevano versso Noal e Treviso, di Cuora di Mestre, dove è la caxa di sier Malhio di Prio-li, e fevano spalli et bastioni di terem con legniimi, li qual fevano far li capi dii capitanio di le fantarie, domino Dyonisio di Naldo, et villani lavoravano ; è bel veder etc. Item, vidi il campo mal in hordine, per esser molti partidi, subditi dii re di Franza, per una crida fata, li soi subdili vengino via di nostro stipendio, im pena di confìscatiom etc. Item, etiam è partili di subditi dii re di romani per le t,rre l’ha ’uto di novo. Item, vidi poi versso Margera li repari el alozamento si preparano in tempo di bisogno ; al qual fo deputati per la Signoria sier Filippo Pa-ruta et sier Zusto Guoro. Et da una parte lavorano, cava canali, da 1’ altra vidi molti villani, fati venir di le Gambarare per el dito sier Filippo Paruta, qual si porta ben; el vidi il capitanio zeneral, con li condu-tiori, andar a veder ditta fabricha. Fanno fossi largi 30 pie’, alti 6, atorno, dove anderà l’aqua di Mestre et starano ini forteza ; ma a far tanta opera voriano esser homeni 3000 a lavorar. El li legnami è mandali con piate di Veniexia. Et è da saper, in questa matina domino Lucio Malvezo, condulier nostro, di comandamento dii capitanio fo a Treviso, a parlar a quel provedador Duodo, che ’1 campo voi venir lì per andar alozar di sopra, per segurtà di Treviso ; et par che trivisani