431 M01X, GIUGNO. 432 Piero Liotn, fo governatlor di l'intrade, da sicr Francesco Tiepolo, fo cao dii consejo di X, col qual fo ri-balotà. E nota, sicr Zorzi Emo, savio dii consejo, dubitando di cazer, per esser in mala gratia, si messe debitor di Castello et di Canarejo. Sier Antonio Gri-mani, fo consier. fo tolto et non fo lassalo provar, per aversi messo debitor li soi. Etiam sier Alvise di Prioli, fo consier, non volse esser. Item, fo balotà conte a Spalato sier Bernardin Tajapiera, quondam sier Nicolò, fo podestà a Charavazo, qual è prexon di Pranza, ma cazete. Nolo. Il bastion si leva versso Torre Nuova, di soi a Cliioza, sopra il qual era sier Piero Boldù, quondam sier Lunardo, per il consejo di X, hessendo fato bona mento, non bessendo bisogno prò nunc, fo suspeso andar più olirà. Et da Cliioza si-ave, olirà quello fo a li zorni passali, pericolo di peste, per alcuni morti in cerio lio-spodal. Hora fo letere esser amala certa pula, dubitavano fosse poste. Fato previsione; quel sarà seri-veri). Di Ferara. Si bave, por persone venute, a di 22 esser impià fuogo nel palazo dii ducila, versso la sala di ziganti, et brusalo bona parte di dito palazo. Item, il ducila e Cardinal è ancora in campo di Pranza. Item, la duchessa aver dato salvo condulo a Marco Rizo, secretano nostro, vaili lì. Qual fo preso mandar per aver l’intrade di nostri rfc. In questa sera zonseno da Treviso 3 altri cita-dinì, mandati di qui a lo prexon, la nome di qual sanino posti qui solo; et che quel Zacaria di Ronaldi, cavalier, et Francesco dì Ronaldi non è sta trovali a lo ville lhoro, si tien siano andati in lo terre di l’iin-perador over a Trento. Di Padoa. Come venero, a di 22, erano partiti G citadini ot do dii populo; vanno a Tronto, a trovar ¡1 re di romani et capitolar cte. Et lì a Padoa sono quelli do lodeschi governadori, stanno im pa- 205 lazo ; et Lunardo da Dresano, è pur lì, è capitanio di le zente d’arme dii re. Et hanno fato zercha 500 cavali, tra tedeschi alcuni el paesani, ot 1000 fanti paesani; ma danari non corevano. Et le intrude di nostri pur si devano, et ne veniva qualche parte dì padoana, tarnen por li vilani, crìdando: Marco! Marco ! Si batevano. Et il fermento valeva a Padoa soldi . . . el staro, il vin .soldi 36 il mastello. Et le porte di Padoa orano tenuto serade etc. Questi sono li 8 oratori padoani, andati a Trento al re di romani. Domino Scipion Sanguinazo, cavalier Domino Antonio Cao di Vacha, cavalier Domino Antonio Francesco di Dotorì, dotor Domino Jacomo dal Liom, dotor Jacomo dal Relogio Lodovico Conte Antonio Pornasìer i per il Zuam Antonio da Treviso i populo. Di campo, di Mestre, di provedadori Moro e Grifi. Cliome, dubitando di questa adunatìon di demani fata a Bassan,. terminò il capitanio, con li condutiori, di far do bastioni versso la porta va al terajo, per andar a Treviso et Noal, et za haveano principiato a farli, et mandono a Treviso e trivisana a luor 1000 guastatori e feno una crida, tutto il campo alozasse in Mestre, che prima alozavano di fuora el in li borgi etc. Item, por avanti fo porlà nel castello di Mestre assa’ numero di lumiere per bisogno dii campo, tolte di l’arsenal etc. A dì 25, Inni, fo San Marco. La matina fo fato per piaza una precessici), più polita dii solilo, con reliquie atorno portate etc. Il principe fo in chie-sia e andò drio a la precession in mezo di consieri ; solimi un procurator, sier Nicolò Michiel, el pochi zenthilomeni. El mirum quid, l’oralor ungarico è qui non fu, credo sia slà invidalo, ma non babbi voluto venir (Ino non babbi letere dii suo re. Al qual orator si li fa le spoxe, si li dà per le raxon vecliie ducati 5 al zorno; el a l’oralor di Sophì si li dà ducali 2 al zorno. In questa matina, poi colegio si reduse. Et si ave nova, che il Castel Novo di Quer si havia reauto, et sier Andrea Arimondo esser dentro, et etiam Feltre leveria San Marco. Da poi disnar fo pregadi. Et lelo le infraseripte letere : Dii capitanio seneral più letere e di Vegia e di Zara le ultime, de.... Chome, havendo inteso il danno fato per Boi Andrea in Istria, maxime conira Albona e quelli lochi, che li portò via animali per valuta ducati 20 mìlia, li parse andar a Veja, a confortar quella ixola, la qual esso Bot 1’ avia molto minazata di luor etc. E oltra prima li mandò galie nostre per soeorso, or mandò a tuor un salvo condolo da dito Boi Andreas, a Segna, per mandar il suo parlino a di 24 dito con cavali 20.