527 MDIX, LUGLIO. 528 cerno Valier, di ozi, da le Gambarare. Chome era li con 700 homeni, preparato a’ comandi di la Signoria nostra di andar a Padoa ; et per colegio li fo scrito una letera, subito el venisse zoso a la Signoria. Qual, venuto in colegio, il principe li le’ un gran rebuilb, dicendo non se impazasse di tal cosse, el quando li era sta dà il cargo di l’artilarie, le lassò 6 hore in campagna, che le poteva recuperar eie. Ozi le barche di Padoa in gran numero comenzò andar a Vcniexia, carge di butini fatti, in casse, in forzieri et a refuso, di ogni qualità di cosse ; et fo ditto, il sacho fato im Padoa, senza il conta’, che fo fato per assa’ somma di ducali di animali di ciladini, fo quello di Padoa per più di ducati 150 milia. Il for-mento valeva soldi 8 il ster padoam, eh’è soldi 24 il stcr venitian, tolto di butin. Et le barche portava una bandiera di San Marco, che prima non poteva venir, per li devedi, senza mandato. Et im Padoa Jo vidi molte caxe con bandiere di San Marco fuora di balconi, e San Marchi, su le porte e su le botege, di carta. Tamen tutta Padoa era sotto sopra, e li ciladini scosi, et le donne per le chiesie ; et dici tur, la note molte donne steteno in le chiesie. Concludo, in Ve-niexia fo portà assaissimi butini fati. A dì 18. Da matiua in colegio fonno li zudei stanno qui, maxime Anseimo dii banco, dolendossi di la crudeltà fata im Padoa conira li zudei, e posto a sacho li pegni, cossa insolita l'arssi, e pregava fosse provisto, e più voleano dar taja a le persone ; adeo fo comandà a li capitanij dii consejo di X andaseno a Liza Fusina, et robe di valuta veniva in questa terra relenesse e tolesse per nota, e di chi era li bulini ; et cussi fu fato, ma valse pocho! Vene uno messo di Vicenza, con lelerc dii pro-vedador Griti, qual quesla nocte era zonto di note a Padoa, che, inteso Vicenza di Padoa, voleno alcuni citadini marchese!» dar do borgi al dito provedador e intrar, et vengi o mandi che haverano Vicenza. El provedador non volse aceptar et lo mandò a Vene-tia. E non fu aceptato, ma fo tralà tal cossa nel consejo di X, el rimandato indrio a dir che da lhoro doveria levar San Marco. Item vene uno, chiamato Vicenzo dal Galeto, qual era in bando di terra e luogi di la-Signoria, per aver amazato questo anno sier Nicolò Grimani, quondam sier Nicolò; et vene senza salvo conduto, disse 248 ‘ havia parla al provedador. Questo referì in colegio veniva dì Milan noviter; et che ’I re o era morto, over losichato per lui, termine zorni 10, el conveniva morir prestissimo; e 1’avia tosichato in uno restaurativo, pi rchè era indebilito. Or seminò molle zanze, adeo il zorno sequenle, di bordine dii colegio, fo fato meter im prexon. Dii re di romani. Si have avisi certissimi, eri ave la nova di Padoa ; et era in Marostega, et doveva poi intrar in Fellre : non à molte zente. Et lì è domino Antonio Cao di Vacha, el signor Constanti!) Ar-niti et altri, et le sue zente parte a Ciladela, parte a Bassan et parte ad Axolo. Item, a Verona era zonto artellarie sue, venute per l’Adeze, pezi..., ballote 200 et polvere, di Ysprueh. Item, dito re doveva intrar in Vicenza domcnega, per la qual intrala vicentini fevano gran preparamenti. Di Treviso, dii provedador Moro. Chome, hessendo eri cavalchato alcuni stratìoti versso Gita-dela, hanno preso uno capo sguizaro, andava con uno famejo, e li volse dar raynes 5000 di taja, e lo man-dono qui a la Signoria. Qual zonto, fo examinato per alcuni savij di colegio, interpetre Valerio Lamberti, sanser in fontego, e trovono era uno, qual veniva a Veniexia, ut dicitur, per offerir 500 sguiza-ri ; et non è vero di li raynes 5000. Et disse altre particularìtà, ut in relationc; tamen fu retenuto e poi liberato. Et dii dito provedador si bave, come il provedador Griti, ha vendo quel zorno si partì dito al ca-pitanio, che ’1 voleva andar a luor Padoa, per la in-lelligentia etc., il capitanio disse : A la bona hora, andate, quasi havendo a mal tal cossa non fosse consegliata con lui. Item, li ha scrito di Padoa, subito vengi domino Luzio Malvezo, qual era con la compagnia a Conejan, per la praticha hanno in Se-ravalle, dove è assa’ pezi d! artellarie dìi re di romani, dove è etiam Zuan conte Brandolin ; unde, per non manchar, esso provedador manda li a Conejan, in loco di Luzìo, vien a Padoa, fra’ Lunardo, con li cavali lizieri, et Luzio si parte per andar a Padoa con la compagnia. Itemi, scrive di quelle zenle et ocorentie. Gionse in questa sera, a bore24, a Venetia cinque presom mandati di Padoa, videlicet il conte Brunoro di Serego, Marco Fazìn et 3 altri soldati, capi, presi a Padoa in la baruffa, et fonno posti im presom. Et tra questi è Bonifazio Giona, veronese, fo homo d’ arme nostro soto il conte Bernardin Forte Brazo. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. El vene 3 ma» di letere dii provedador Griti. Chome si vedeva ozi persso, per la insolenlia di nostri zen-tilomeni, quali! fevano gran inconvenienti ini Padoa, et di meter a sacho e in monasterij dì monache etc., cargando e nominando molto sier Sabastian Ber-