495 MDIX, LUGLIO. Domino Bortolo di Pelegrini, dolor, cavalier. Domino Jacomo Spolverili, dotor, cavalier. Domino Nicuola di Verità. Domino Lunardo Cevola. Domino conte Maregola di San Bonifazio. Tutti cinque pessimi rebelli. 232 ‘ Noto. In questi zorni fo divulgato, padoani aver dato laja, a chi prendeva imo zenthilomo ducati 200, et uno famejo di zenthilomeni nostri ducati 50. E questo, perchè non voleno si habbi le intrade di le possessioni nostre. Et villani di Campo San Piero, licet fosseno soto l’imperio, pur dava le intrade a’ nostri. Et quelli erano al governo di Padoa, citadini, sarano qui soto posti, et feno 10, vidclicet 8 citatimi et 8 populari et 6 a utilia. Deputati al governo di Padoa, Domino Antonio Francesco di Dotori, doctor Domino Frizelim Cao ili Vacha, dotor e cavalier. Domino Jacomo da Liotn, dotor e cavalier. Domino Gasparo Orsato, dotor. Domino conte Alvaroto, dotor. Domino Marco Antonio Musato. Domino Lodovico Conte, cavalier. Domino Zuam Antonio da Ilelogio. A utilià deputadi. Domino Bertuzi Bagaroto, dotor. Domino Jacomo Alvaroto, dolor et camerlengo. Domino Alberto Trapolim. Domino Polo da Liom. Domino Achile Boromeo. Populari 8. Zuam Antonio Fornasiero. Batista Otolin. E1 cayner. Francesco Bazuolo. Pelegrim da Loraro. Castelani in castello. Domino Alexandro Musato. Domino Izaach da Relelogio (sic). Molti messi per padoani. Lux orla est a tenebris, a tyrannide venetorum liberali sumus. ltem, deposui superbos de sede, veni, vidi, vici. A dì 8 lujo. Si ave nova, per letere dii pode- 233 stà di Porto Gruer et dii podestà da Maran, come nostri di la Patria di Friul, reduti in campagna a certo locho, erano siati a le man con i nimici, alema-ni e altri paesani, reduti a Goricia, et erano stà certa tajata et molti di nostri amazati, et li stratioti non haveano voluto andar etc., come si dirà. Di Treviso, diprovedadori. Il campo è alozato in Trevixo, tutto;et che i nimici con el signor Pan-dolfo di Citadela, fo nostro condutier, qual si à fato homo di l’imperador, et Renier di la Saseta e altri, erano corsi a do ville sul trivixan, zoè......e Cornila, e fato gran danni, menato via animali etc. Et stralioti di Treviso voleano ussir, e il capitanili e provedadori non haveano voluto senza licentia, et perliò la Signoria comandasse ; et se li mandi danari per la paga, qual compie a dì 11 di questo etc. Et in colegio consultato, li fo scrito dovesseno uno di essi provedadori, con zenle e stratioti, caval-char versso Castel Franco e Citadela, potendo, e recuperar la preda, e far datino a chi li voi offender moderate tantum, per non iritar etc. Da poi disnar fo gran consejo. Et eramo pochi, da 1200, perchè molti non vi vien, licci sia in questa terra più numero di zenthilomeni che mai siano stali, da zercha 2000 e più, che poleno venir a consejo. Et fu posto, per i consier, far tre consieri di Venecia, licet non sia tempo, perchè a la quaranlia è solimi uno. Et fu fato sier Hironimo Capello, fo cao di X, di Santa f, et sier Francesco Foscari, el cavalier,' sier Polo Capelo, el cavalier, con titolo, per non esser in bona gratia con la terra, e sariano cazuti, si messeno debitori ; di Ossoduro, sier Andrea Venier, fo consier; di San Pollo, sier Hironimo Tiepolo, fo provedador al sai. Dii consejo di X niun non passò. Camerlengo di comun sier Andrea Bondimier, fo capitanio in Alexandria, di sier Zanoto, qual fu pre-xon di francesi, preso in la rocha di Lonà, che non si potea lenir, si rese. Et sopra la sanità, rimase sier Vetor Morexini, quondam sier Jacomo, a voxe, dicendo tutti farà gajardamente questo officio. Et domente si ballotava le voxe, sier Piero Capello, sier Alvise da Molili, savij dii consejo, sier Zuan Corner, sier Andrea Trivixan, el cavalier, savij a terra ferma, veneno di colegio a gran consejo et