133 MIílX, APRILE. gnir a servir la Signoria nostra per 4 mexi con 100 balestrieri a cavallo, et perhò fu asolto dii bando di le tere nostre, ma non di Venecia. ítem, asolseno uno bolognese, nominato............. el qual’ fo bandito questo anno passato, per aver porta fomenti ùi Alemagna etc. ; et fo, che ’1 si oferse 50 balestrieri a cavalo per mexi 4 a so spexe. Item fu posto, per quanto se intese, la gratia di sier Almorò Donado, quondam sier Piero, sier Hironimo Zustignan, quondam sier Antonio, sier lorenzo Capello, quondam sier Bernardo, sier Zuan Vendramin, quondam sier Alvise, sier Francesco Foscari, quondam sier Nicolò, qualli fonno banditi per il consejo di X ad tempus, per dar danari per aver oficij etc. ; li qualli, per esser asolti, promesse-no tra Ihoro pagar, per mexi 2, dii suo, balestrieri a cavallo numero 250. Et non fu presa ; voleno e ti am • li pièzi. Vene zoso el consejo di X a horre 23. Item, gionse ozi uno famejo di sier Zusügnan Morexini, qual è presom a Milán, fuzito di Milan, et andò in colegio da li savij et fece la relatione, il sumario di la qual scriverò qui avanli Prima narra il modo fo preso il suo patron e li altri ; et quelli di Trevi haveano capitulato con francesi et intelBgentia 59* con Ihoro: Item, che, presi, fonno poi menati in castello; et il suo patron tochò al maistro di le artila-rie, francese, eh’ è homo da ben. Et che fono posti tutti questi daspersi in varie stanzie con guarde. Et lui arnazò alcuni soi custodi, e si callo di una fane-stra, andò in caxa di missier Zuan Jacomo Triulzi, fo ben visto, perchè lo cognosceva in campo, quando l’era a Roverè col predito suo patron l’anno pas-sado, et che lo mandò versso Parma, acciò fuzesse, e vene sora Po, e il modo passò Adda etc. Item, che a Milan è gran carestia, una bota di vin vai ducati 20, una soma di fórmenlo ducali 2 ; e francesi fanno molti malli, adeo quelli populi è desperati, e dubitano di la Signoria. Item, che ’1 re dovea zon-zer di dì in dì a Milan. Di Cremona, di 24. 0 da conto ; ma letere secrete ai cai, credo in materia di quelli citadini de lì. Hanno mal animo, et hariano fato mal, si havesseno potuto. Et nota, in questi giorni gionse qui uno fiol dii prefato sier Zacaria Contarmi, cavalier, capetanio di Cremona, nominato Paulo, qual referì molte cosse; et che a dì... la terra fo in arme et le botege serate etc. 60 Di Roma, fo letere di oratori nostri, di 17 et, qual non ha potuto vegnir più presto. Chome il papa era ini palazo seralo, havia redopià la soa guardia per dubito di Orssini, qualli erano su le arme. Item, che ’I papà havia fato retenir domino Pietro Santa f, el quelli do banchieri, per saper di danari ; et havia ditto a sier Zorzi Pisani, orator nostro, che ’1 voleva far star in fondi di una torre, perchè lui havia conta li danari a’ Orssini e gli altri. Item, che il Cardinal Grimani, havia disnato con il papa, è stato 5 bore in coloquio. El qual si lamentava molto e fulminava contra la Signoria, e havia la exeomuuieba in tascha, qual era terribilissima etc. Et altre particularità, ut in litteris, le qual, lede ini pregadi, scriverò di sotto. Item, di danari inanella a’ Orssini e se li manda; e voleno vegnir al di-speto dii papa, dicendo voler liberar Italia. Di Ravena, di 25. Come le zente dii papa, capo il conte Lodovico di la Mirandola et Brunoro di Forlì, fratello di Meleagro, condutier nostro et Ramatolo, in tutto zereha 6000 persone, erano, per a visi hanno, per andar in Val di Lamon e aver Bri-sigele, et hanno intelligenlia dentro. A dì 27. La ma lina fo leto letere di Firara, di sier Francesco Orio, vicedomino nostro, di 26. Chome era zonto lì uno corier dii ducha, per uno medico excelente, domino..........., acciò venisse dal ducha, perchè il redi Pranza, over il ducha, era amalato ; ma non scrive dove è il re ni il ducila. El qual medico si ha excusato per la età. Di campo, dii Corner, provedador, da Ca-stcgnedolo, di 15, liore una di note. Come è lì ; aspetta l’artilarie, qual era a Peschiera, et che zonza lì il collega Oriti. Ha fato pagar le zente, sì che fin 24 mazo è satisfate, videlicet liomeni d’arme 1500, cavali lizieri 1600, fanti 15 in 18 milia. À scrito al Oriti, che fazi vegnir fuora di Cremona e Dionisio di Naldo e Latantio e li altri, e cussi a Charavazo, e per quelli lochi, che li fanti vengino a la massa. In li qual castelli la biava è cresuta più dii solito assa’ la soma ; ha scripto fazi callar. Si duol, nostri è causa di mal ; fa provision di vituarie etc. E, zonti il resto in campo, sì chome ozi à parlalo col secreta-rio dii zcneral, è bon far qualche impresa e passar di là contra i ninnici. Et doman aspela l’arlelarie, qual sono a Brexa. Noto. Per colegio fo suspeso eri il tajar di l’A- 60* dexe a Lignago, acciò non seguisse danno sul nostro. Et è da saper, 1’ Adexe è bassissimo e il Po e (ulti i fiumi, adeo in memoria di homo mai ditti fiumi fonno si bassi, e cussi tulle altre aque, che, dove è stà fiumi, .par torenti sechi. Et vene in colegio uno orator di la comunità di Brisigt'la, con letere di quella comunità, bona, si