559 MMX, LUGLIO. 560 vedador, di. . . Chome ha discoperto uno tratado, chome apar per uno aviso et teiera, la qual sarà no-tada qui avanti. 263 ' Di Ferara, di Alexandro Saracini, mercha-dante toschan, tien botega lì, de 25. Come il du-eha zonse a dì 21, sabado, et subito fé’ preparation eli far quanti cavalli el poteva li et fantarie, e havia fato retenir tutti li burcliij, et cussi mandava dite zente di qua di Po sul Polesene. Vene in colegio.......Coresi, avisando aver aviso, per letere di Messina, avisa ivi esser 12 galie el 12 nave di Spagna. Item, si ha di Roma, dita armata esser venula a Napoli a levar fanti, et ritorna in Spagna. Fi in colegio, inteso queste nove, fo consultato assai. Parlò sier Antonio Grimani, qual à opinion questa armata di Franza e Spagna esser sta fata per Cypri e Candia; e perhò fo terminato, sier Zuan Duodo, sopracomito, che con la sua galia vene qui, con dito sier Antonio, debbi subito partirssi e andar a la volta di Cypri, per avisar l’aquislo di Padoa, e stagino di bona voglia, con letere di la Signoria, et provedino. Item, di Padoa, fo terminalo scriverli ozi per pregadi, et bisognando, mandarli 4000 homeni di qui, di la discrition fata per le contrade, qual è in bordine; et che sier Piero Balbi, elelo podestà, va-di via, qual va perlogando. Di sier Christofal Moro, prò vedador. Si ave, come veneno 500 cavali di inimici, si dice di le lanze venute noviter versso Vicenza, et veneno a Citadela ; el Meleagro da Forlì, con la compagnia di cavali ..., si li messe a combater et ne preseno 4 homeni d’arme et altri feriti etc. E cussi eri sera, come ho scripto, il provedador predito si levò di l’impresa, di comandamento di la Signoria, per venir a Treviso a levar il capitanio, e unilo l’exercito, andar im Padoa et lassar numero di fanti a Trevixo a custodia, perchè le porte è ben custodite. Noto. Eri sera formo expedili li deputati a le porte di Padoa, con li compagni 30 per uno, et an-dono questa notte. Da poi disnar, a hora di vesporo, morite sier Pollo Barbo, procuralor di la chiesia di San Marco, di anni 86, homo sapientissimo, ma ostinato. El qual è morto per meninconia di le occorentie presente, perchè da poi la rota ha parlato do volte im pregadi, et poi disse: Non parlarò mai più. Lassoe il suo ai fioli di sier Alvise Barbo, suo nepote, conditionato. Doman si farà in loco suo, et va da sier Antonio Grimani, fo procurator, a sier Andrea Venier. L’opinion dii qual era bona e con salvalion dii slado nostro. Domam da poi disnar si farà in suo locho. Nolo. A dì 23 di questo mexe per la Signoria, in colegio, a requjsition di sier Andrea Oriti, procura-to'r, provedador zeneral in campo, qual intrò im Padoa, et messe Piero, suo fiol naturai, scontro di la camera di Padoa, in loco di Andrea Prothimo; et che Benelo di Franceschi resti scrivan come l’era prima, avanti Padoa si perdesse. 16, 1. * Da poi disnar fo pregadi. Et poi leto letere di 264 Brandolini, di 1’ aquisto di Fellre, qual fo a dì 24, bore 22. Che li citadini, auto il Irombeta nostro, e inteso Cividal esser reso, licei lo castello si tenisse, etiam quelli di Feltro si levono, cridando : Marco I Marco ! El li todeschi vi erano, con il castelan, qual è capitanio, zoè liol dii capitanio de Ivan, et zenero di Hironimo Paxola, citadin di lì, qual è stà nostro rebello, è in castello et si tien ancora per Maximiano. Item, si ave, ut dicitur, di la Scala, aula da li villani di Arse, qual lì sono tutti in arme, cridando : Marco I Marco I Si ha da Treviso’. Di Frinì, di sier Zuan Paulo Gradenigo, provedador, date in IJdene, a dì 26. Chome non è ussite ancora in campagna ; el voria zente, perchè i nimici s’ingross no, scrive il numero, ut in litte-ris, e il marchexe di Brandiburg, eh’è zonlo; e come voleano luor Gradiscila, ma fu scoperto il tratado. Et par voglino dite zente andar versso Cividal di Friul ; e hanno auto la badia di Rosazo, eh’ è dii Cardinal Grimani, quel fator dii Cardinal et uno..... .... Berengo, è per l’arsenal li, si hanno dati per non pagar al Cardinal et a la Signoria quello dieno dar. Item, quelli di Pordenon è venuti da lui, ha capitolato et li han aeeptati come fìdelissimi, el hario levà San Marco loro medemi. Item, scrive altre ocorenlie, ut in litteris. Di frate Lunardo, governador di le fantarie, una optima letera a la Signoria, la qual fo laudata da tutti di pregadi, è di Treviso. Dice quello à fato a Seravalle, et consiglia la Signoria a seguir le vitorie e non dimorar, e non atender a castelli, ma a le terre grosse, perchè poi il tulio si arà etc.; e. sempre adduce qualche exempio, adeo fo molto comendata. Da Londra, di sier Andrea Badoer. orator nostro, di 3 luio. Scrive, a dì 25 il re novo fo incoronato con le cerimonie solite, fato bagordi e fesle, el etiam per le noze, qual à tolto per moglie la cu-gnala, Pia dii re di Spagna, fo moglie dii primo suo fratello, con il qual ste’ 6 mexi, et poi la morte dii marito mai è partila d’Ingaltera; et à dato la sorela