30i> MDIX, MAGGIO. 310 stelan, etiamsi rese a’ francesi, e fo menalo a Mi-km. Ita», si dice Potile Vico è reso a’ francesi. De li diti provedadori, di eri, date a Verona, in Campo Marzo. Dii zonzer lì col capitanio. Introno in Verona et sono alozati lì in Campo Marzo. Hanno 3000 cavali, 2000 cavali lizieri, et 1500 fanti per quanto hanno, come dirò di solo. 147* Di sier Piero Duodo? provedador generai, di Verona, date ivi. Chome è stato incontra dii capitanio, el qual mai parloe, si che tieni non vagtij nulla ; e non è da sperar di lui, è da proveder. Item, in Verona è carestia et si provedi di biave. Scrive altre occorentie de lì. Di Peschiera, di sier Antonio Don, provedador. Cliome è restato lì con li fanti e cavali lizieri nominati di sopra. Et fo facti do bastioni, li qual è bisogno ruinarli, perchè sariano a proposito ai ninnici e quintana a la rocha, vederà di farli ruinar, chome li à ordinato li provedadori. Item, se li proveda di vituarie per quelle zente e fanti; e altri avisi. Di Saltò, di sier Tomà Duodo, provedador e capitanio di la riviera di brexana. Come quelli citadini si hano dati a Franza, el perhò voria li ce liti» partirsi, non si poi difender etc. Di sier Nicolò Marzello, capitanio di cavalli lizieri. Chome non poi restar di scriver, che ’1 capitanio non vai 0 etc. Di sier Antonio Zustignan, dotor, orator nostro, date a lìoverè. Chome è li, non à aulo nova dii salvo conduto, aspelerà vengi quel todesco, prior di la Trinità, dia vegnir di qui, per andar dal re, e aver il salvo conduto. Etiam li dirà il tutto, justa i mandali, e vadi lui dal re a veder di concluder etc. Item, de lì via si dice pur movimenti di guerra, e si dice di la scomunicha ; sì che seeuro non potrà andar. Di Trieste, di sier Francesco Capello, el cavalier, provedador. Come, perii messo mandò in Lubiana, à inteso è preparatoli di zelile e movimenti bellici ; e si dice, presto il re romperà guerra a la Signoria. Item, zonti 3000 valachi vien in (¡ua etc. Di Cao d’Istria, di sier Alvise Zustignan, podestà et capitanio. À aviso di sopra, di movimenti di guerra con todesehi, e vien a’ danni di la SignoriT. Item, di questi valachi 300 vien etc. Di Chiosa, di sier Vetor Foscar ini, podestà. Chome à mandato li stratioti e fanti, venuti di Romagna, verso Monte Baldo, dove hanno passalo; an-derano ini padoana e di lì in campo. Di Ruigo, dii podestà. Come dubita, si dice onta ino il duella vien sii quel Polesene a tuorlo, e fa provision etc. Di Corbole, di Zitaii Alberto da la Pigna. Cliome è bon servitor di la Signoria, e voria pur il marchexe fusse quel bon fiol che sempre l’è sialo; e aricorda da si, si la Signoria li desse il suo Polesene, crede sarà quel bon fiol come prima; si offerisse etc. El nota, per colegio questa matins, in nome di sier Pollo Pixani, el cavalier, ciré suo amico, li fo scripto subito el venisse qui. Di Zervia, di sier Marco Trum, provedador, di 23 et 2à. In la prima, di corarie fate per quelli di Cesena su quel di Zervia, el poi nostri cor-seno fin al Porlo Cescnaliclio e fe’ danni etc. Item la galia Riva era lì, ma non potè star per esser spia-za etc. Per l’altra, esserli venuto uno trombeta di domino Obizo, governador ili Cesena, a dimandar quella terra per il papa ; et chiamato li citadini a farli la risposta dal provedador, risposeno dolersi lenir per la Signoria, et cussi disseno li contadini, et esser trali a pezo a pezo fuora. E cussi il provedador, di IÌ8 voler di tulli, rispose al ditto trombela, admonen-dolo che più non venisse, che saria amazato, e lo convene acompagnar fuori, che quelli di Zervia lo vo-leano amazar; sì che sono fidelissimi etc. Di Bimano, dii podestà et provedador Armer, di. . . Chome il campo dii papa era atorno Ravena alquanto discosto, e voi far uno altro per Bimano. Item, hanno inteso lo acordo di Faenza ; e che ’I provedador voleva portar l’artilarie in la rocha, e li citadini non 1’ hanno voluto lassar portar. El altre occorentie. Di Bavena. Non fo letere, ma il campo li è atomo et si bombardano; e quelli di la terra bombardano il campo, virilmente disposti a lenirsi, chome si ave per letere di Chioza. Di Trani, di sier Piero Sagredo, governa-dor, di IR. Come per spagnoli si fa pur préparation di guerra contra la Signoria nostra, e prœci-pùer contra quella terra; aspetano il vice re etc. Le do galie bastarde è pur 11 ; el ccetera di quelle occo-renlie. Di Roma, eli oratori, di 19. Come, ricevute le nostre letere con la licentia, volseno parlar al papa, mai volse udirli ; mandò a dimandar licentia di repalriar e scorta, el papa ordinò letere e scorta. E sopravene, che fo messo quelle appelalion di la scomunicha etc., adeo il papa fo in gran collona e su-spese la licentia. Li nostri cardinali fo a parlarli, dicendo i nostri oratori 0 sapeva, chome fu con effe-cto. Et il papa li mandò a dar sacramento lino a caxa;