179 MD1X, MAGGIO. 180 Item, per avanti fo etiam, per dito consejo di X, premia quelli scoperseno il tratato a Rimano, vide-licet expetalive, a uno il capitania’ dii devedo di Brexa e altri altre cosse, justa i soi meriti. Et fo ben facto. 85 Di Bimano. Se intese, di 5, dii zonzer lì el reverendo domino Octaviano Sforza, episcopo di Lodi, fo fiol dii duca Galeazo, naturai, qual, hessendo richiesto da la Signoria, vien a Venecia. Questo è fratello dii conte di Melz, eh’ è in Alemagna ; et à uno altro fratello, ma non di una madre, chiamato el signor Alexandro, qual era a Pexaro; et la Signoria lo voleva aver per introdurlo in Milan. Et inteso questo, il papa et il signor di Pexaro, licct sia di caxa sforzescha, fece sì che ’1 papa lo fece retenir et condurlo a Roma. Or questa nova la malina se intese per tuta la terra et fo reputa optima nova. Vegnirà di Rimano a Ravena per mar, et poi a Chioza e in questa terra, chome dii suo viazo di soto più diffuse scriverò. Di Ferara, dii vicedomino. Et etiam l’orator suo fo in colegio, a dir che il Cardinal di Ferara, auto la letera di la Signoria, che non era nostra intention che fosse da le nostre barche dannizà alcuna cossa di quel signor duca, nè il suo paese, rimase satisfalo; imo alcuni cavali lizieri, numero 150, che havia fato passar versso Figaruol, di qua di Po, li fece tornar. Di sguizari, si ave letere di sier Hironimo Sovergnan, per uno messo a posta, date a dì... a Zurich. Replicha quanto à scrito; e si risolvi, perchè fin borra sguizari non voleno servir ni el papa, ni el re di Pranza, e aspetano la risposta di la Signoria nostra. Item hanno, il re di Franza esser ancora a Liom ; et che quelli capi di sguizari fanno bona ciera al prefato orator nostro. E nota, per colegio fo expedito il ditto messo con letere replicatone, qual li fo manda per avanti, di la diliberation dii senato. Di campo ho scripto li avisi. Et questo è il sumario di letere dii provedador Corner, a suo fiol, sier Francesco ; et prima letera di 4 mazo, hore 2 di note, in Mozanega. Chome hanno fato consulto, la matina partirsi col campo. 11 capetanio voria andar a Rivolta over Vayla et reaverli, per non si lassar 0 da drio. 11 signor Bortolo non voi andar con il campo, ma mandar uno trombeta, et voi passar Adda. À dito pazie, voi protestar ai pro-vedadori, à colora, è rabioso, è impossibile possa durar, non voi consejo, à bon voler, animo e core, ma non voi consulto etc. ■ Letera dii dito, in campo, a Rivolta. Come in quella matina partì il campo di Mozanega per Rivolta ; e in camino mandono certi fanti versso Vayla, (jualli fe’ uno poco de resistentia e si reseno a la Signoria. Poi nostri veneno, con l’exercito ordinato a squadra per squadra, fin solo Rivolta, eh’è gran zornata, mia 12 di Mozanega, e si presentono a la terra, la qual fe’ resistentia, poi si rese. È bona terra, de importantia per el sito. Li inimici tutti steteno in arme, el vene di qua di Adda, acanto Rivolta, do squadre. 11 governador, con quelli pochi stratioti e cavali lizieri, li andò centra e li feno retirar di là di Ada, e lui andò drielo e passò il fiume a guazo e P incalzò fino a Cassano ; à mostrà gran cuor e cussi le zente d’arme. Dice hanno reauto tuta Geradada, da Trevi in fora, non 1’ hano ancora mandà a dimandar. A dì 8. Da matina in colegio fo letere di Roma- 85 * gna, di Faenza et Ravena, et prima di Faenza, di 3, chome dirò di soto; tamen letere particular non si ave. Et a tutti pareva di novo non fusse letere di campo, perchè eri si ave, di 5, hore 15, che dovea-no passar Adda ; et perhò, non zonzando letere di 6, (ulta la terra si miravegliava, et maxime quelli di collegio, e tutti fenno varij discorssi. Hor a horre zercha... zonse la posta di la Mira, conduta con le barche dii consejo di X,juxta il solilo, con letere di campo di Rivolta ; e la brigata corse suso et per saper qualche nova. Et fono lede le letere et non fo date niuna letera particular fuora ; imo quelli di colegio, venendo fuora, non volevano dir nulla, perchè haveano auto credenza, adeo tutti si dolleva di tal cossa, che almeno di campo non si sapesse quello el fa. Quelli di colegio diceva non si poi dir nulla, non son passati, non è mal niuno ; et a la fine pur se intese la diliberation fata di non passar, se prima non haveano expugnato Trevi, dove erano 2000 guasconi dentro, et per non si lassar da driedo; et che ’1 capetanio zeneral havia ditto: E ve don il campo dii re roto, si non femi tajar la testa etc. Le letere erano di 6, hore 15. Di Chioza, di sier Vetor Foscarini, podestà. Dii zonzer lì el vescovo di Lodi, di caxa sforzescha, nominato di sopra, vestito incognito, con ... persone ; et lo havia voluto zerchar e far retenir etc., avanti el si desse a cognoscer. È venuto di Rimano, et vien di longo a Venecia, vestito da frate. Et per la Signoria li era stà fato preparar alozamento a Santa Maria di Gratia. Da poi disnar fo pregadi; et leto le infrascripte letere. Et gionse letere di Roma, di 3 et 4, portate per uno coriero. Item, lo episcopo di Torzello, qual