285 MD1X, MAGGIO. 286 gner nostro; el qual, liessendo in bucintoro, che era fuora in canal, fo preso e menato in camera. Quel di lui sarà scriverò. ltem, in questa matina fo divulgato, el marchexe di Mantoa esser morto su quel di Milan, e a Mantoa si pianseva, et non voleno francesi ; si ’1 sarà si vero si saperà poi, tamen non fu vero et fu una zanza levata. l;ì6 Copia di una letera di sier Francesco Corner, di sier Zorzi, cavaìier, procurator, data in Iieza, adì 17 mazo, ìiore 23, drizata a sier Jacomo, suo fratello. Frater Carissime. Heri sera le scrissi copiosamente, hozi si è siati in gran consulti, per deliberar dove el campo possi star seguro; et ancor che li fosse molti contrasti, tamen per la mazor parte fu concluso se andasse a Peschiera et fortificharsi in quel locho, possendo in-trar poi in Verona et la zente d’arme in citadella. Et a questo effecto è andato missier Andrea Gritti a Brexa, per veder che non habino per mal de tal levata del campo, el che pari se abandoni. Se dà danari a le compagnie de Dyonisio di Naldo, per far che defendano el monte; la terra sarà forzo Ihoro proprij se defenda, ben che dicono che sono mal in bordine de monilione. Perhò credo, al lutto damalina se leverà el campo per la via de Peschiera, se alo-zerà dove meglio parerà el sito apto a tal alzamento. In questa horra è zonto un canzelier del conte Zuan Francisco da Gambara, qual fo preso nel fatto d’arme, et dice che ’1 se ha tolto taja, et par sia sta pagato per lui ; non so dove l’habbi trovato i danari in campo de i nimici. Dice che missier Ga-leazo San Severino el menò davanti el re. El qual disse, che il re disse: 1 vostri venitiani sono mollo mal apti a la guerra. Da poi l’andò per luto el campo, dove che ’1 vete gran quantità de zente, cussi da pe’ corno da cavallo. Et che el di drio el fato d’arme zonse el ducha di Savoja con X milia persone ; et doveva zonser 5000 sguizari, oltra 7000 era in campo, et che li havea mandato a dir tornasseno, et li ha-veva fato serar i passi, parendoli non haver più bisogno. Dice che nel suo campo poi esser da 60 milia persone et assaissimo numero de venturieri ; et che ’1 vene 2000 cavalli de’ milanesi con tanto rumor et alegreza in campo, che fo una maraveglia. Dice etiam, come era stà deliberato per el re andar a campo a Crema et Cremona. Da poi ha deliberato venir qui a trovarne ; et se non li aspelamo, voi met- ter campo a Bressa, et se aspelerano botta de arte-laria, li meterano a sacho, con assai parole, per modo che se tien certo fra doman et l’altro sarano a campo. Et dubito grandemente non aspelerano la balaglia, perchè vedo comeuzano a dir non haver molta victuaria et etiam monitione, con parole dicono asai bone. Questa sera, da poi la tornata de • missier Andrea, se saperà qualche più particularita. Aferma etiam questo canzelier, la rocha di Chara-vazo esser perso, Zoè ruinata da le artelarie, et resa a descrition. Et che ’1 re fece menar davanti el ca-stelaij et el conteslabele et disseli: Andative a con- 136* lessar, che vi voglio far apichar; tamen aferma, missier Galeazo haverli dito non li farà mal alcuno. Aterina haver visto el signor Bortolo esser menato da 100 balestrieri et 25 horneni d’arme in castello de Milani ; el dice esser ferito sopra un ochio. Se ha inteso la certeza de la morte del signor Mariano; et dire haver visto missier Paullo Crespo menar da do francesi mezo tramorlilo, non so quello seguirà di lui. Dio l’ajuli et nui insieme, che per mia fe’ le cosse non sono più im pericolo, ma in certeza de perder el tutto, perché el capitanio è morto, i allri non valeno un quatrin. Et tutti i fanti voleno do page, et credo anderano via con i danari, cavali li-zieri, stratioti, homeni d’arme, tutti voleno danari, nè mostrano esser lhoro, ma che le compagnie non voleno star, per modo che credo saremo reduti con pocho numero, et quelli sarà, credo siano in tanta paura, che sono mezi morti ; è forzo, chi se voi prevaler, haver ajuto da Venecia, altramente de qui se poi sperar pocho. Non mi curo mostri questa letera a molti, perchè so dirano se ha paura, corno più volte è stà dito quando se dicha la sua opinion, ben mi doglio, eh’ è pezo assai di quanto ho dito, et se ne vederà presto la certeza chi non li provede. Altro non voglio dir, credo doman partirmi per Venetia, e forssi venirà Marco Contarmi, di missier Zacaria, eh’ è qui etc. Data in Reza, a di 17 mazo, liore 23, 1509. Copia de una letera di sier Vicenzo Valier, 137 provedador sora le artelarie, data ai Urzi Nuovi, a dì 15 mazo 1509, drizata a sier Zacaria Contarmi, el cavaìier, capetanio di Cremona. Scrive il disordine di la rota. Magnifice pater óbservandissime. Son certo la magnificencia vostra habia benissimo inteso la conditione del campo nostro et li aio-menti fatti per nui, l’ultimo di qual fu a Casira, mi-