209 MD1X, MAGGIO. 210 Veneno alcuni di Zerva con avisi, le noslre barche di la riviera, capetanio sier Lorenzo Sagredo, esser vegnude al Porto Cesenadego, et haver fato danno et bombardavano quella torre. Item, Zervia è in forteza, messo certe aque atorno, dove è lì pro-vedador sier Marco Trun, quondam sier Mafio. Di Barena, di 9. Et mandano una letera di Bussi, dii provedador, di 8. Chome era venuto uno troni beta, a dir si rendese al ducha di Urbin per nome di la Chiesia ; e li fece risponder, si voleva render a la illustrissima Signoria e tenir Russi per quella e non per altri, et che, si ’1 venisse più, lo faria salutar con le artelarie ; sì che lui, e quel eonlesla-i bele nominati di solo, hanno animo tenirsi, sono 550 fanti. Et ricomanda so fluii a la Signoria nostra, si ’1 morisse esso provedador over altro di lui fusse. Item, quelli rectori di Ravena scriveno si provedì e presto. È lì el provedador Landò, qual scrive; e lì è i Bentivoy, fanno provision, hanno auto li danari etc. Item, che ’1 duca di Urbin è andato a Cesena et fa far fachine (sic). Etiam\i andò Guido Guain etc., ut in litteris. 100' Di campo, di provedadori, date a presso Trevi, a dì 8, hore 15. Et avisano breve l’aquisto di Trevi, con li modi scriti di sopra ; et hanno lassa le zente d’arme, dandoli uno ronzino per uno, con altri avisi, chome in dite letere si contien. Et nota, che l’aviso di eri fo di campo, di hore 17, di domino Vetor da Martinengo, et questo è di hore 15, et è venuto horre 15 e più da poi quelle di Brexa ; unde parse di novo al colegio e tutti mor-morono, dicendo sier Marco Dandolo, capetanio di Brexa, aver voluto esser il primo avisi la nova, et ha retenuto le letere di provedadori per mandar quelle dii conte Vetor, adeo per colegio li fo scrito una letera molto calda, dolendossi di questo el bias-mando la cossa, et de ccetero volantissime mandi ditte letere di campo, baiando etc. Di Verona. Si ave, che li stralioti eri ancora erano lì ; unde li fo scrito duplicato per colegio, dolendossi di questo, et le expedisca subito per campo. E cussi questi subito et mandò domino Luzio Malvezo, con la compagnia, in campo, et li Brandolini, in tutto homeni d’ arme ^ . Di campo, sul tardi, nel levar dii colegio, gionse letere di 8, hore 24. Avisano distincte il tutto. Et chome hanno auto il loco de Trevi con queste conditione : la terra et homeni a descrittoli, li soldati spogliati e lassati andar el li capi, qualli a li provedadori over capetanij piacevano, retenir per rissato di nostri ; et cussi firmato, si reseno. El fali I Diarii di M. Sanuto — Tom. Vili. ussir tutti fuora, trovono cavali 300 boni, li qual fono dii capetanio et governador. Et feno 51 presoni da conto, chome in la lista apar, et li aviono versso Brexa ; et il resto, fanti guasconi 1500, li (assono andar spogliati, con sacramento non venir con-tra per uno anno la Signoria nostra. E cussi lassono il resto di homeni d’arme, numero . . . , ai qual lo spogliati di arme el datoli uno ronzino tristo per uno, e col medemo sacramento li lassono andar. Le qual tute zente ussiteno el passono per mezo el nostro campo, qual era tutto in arme etc. La terra fo data il saclio a domino Dyonisio di Naldo, con li soi fanti di Val di Lamon, per li danni patiti in questa guerra in ditta valle, e lui non la volse, ma volse par-ticipar con alcuni colonelli etc. ; sì che è stata gloriosa vitoria. Et hanno dito diti presoni francesi, tra i qual è do homeni di fazon, videlicet el capetanio Tronlantaja (sic) et il capetanio Umbaldo, che francesi doveano venir a socorerli omnino. 1 qual francesi erano sopra le rive di là di Adda, a Cassan etc., e non li bastò l’animo passar di qua. Item, che nostri erano strachi, per esser stà quel zorno con le arme indosso tutti. Et nota, qui avanti sarà una letera copiosa di sier Zorzi Corner, provedador, a’ soi Coli. Narra tutta la cossa e le parole usade, et quello li disse li capetanij dovesse dir al re etc., eh’ è cossa nolanda da lezer. Et la nome di presoni è qui avanti, Irati di la letera di pregadi. Da poi disnar fo pregadi, per proveder in Romagna et scriver in campo. Et fo lete le soprascrile letere, et Di Napoli di Romania, di sier Domenego Malipiero, provedador, di 12 aprii. Zercha stralioti, e quel bassà è stà contento lassarli far; et scrive sopra ziò longo. Item, di lì è nova, il turco stava mal. Dii Zante, di sier Antonio da Mulla, provedador, di 20 aprii. Zercha stralioti fati de lì, et nomina domino Thodaro Paleologo, venuti a farli. Et altre particularità, ut in litteris. Di Padoa, di sier Piero Mudazo, fo leto una letera, drizata a sier Polo Pixani, el cava-lier, savio dii consejo, di eri. Dii zonzer lì domino conte Jacomo da Colalto, era bandito di terre e lochi, e per parie presa nel consejo di X, volendo servir in campo, fo asolto dii bando di terre e lochi; resta quello di Veniexia, che non è stà asolto, et pe-rhò è zonto a Padoa. Vien dì Milano, partì a dì 4. Referisse certo, il re esser lì zonto a dì primo di questo, dove è il ducha di Ferara. Et ha esso re queste zente : 2000 lanze, partide in diverssi lochi dii mila- 14