305 le di Piliano, stalo in campo dal conte, et referi alcune cosse. Vene quel zudeo, fo messo a sacho a Brexa, a dì 19, sabato, al qual, insieme con altri zudei, lì fo lolto per ducati 30 milia. Item, che brexani andono al palazo dii podestà et lo meseno a sacho; vene alcuni citadini, nominandoli, e difese dii sacho, credo fusse li gambareschi. Item fo dito, ditti bresani aver messo le man adosso al prefato podestà, sier Saba-stian Zustignan, cavai ièr, et lo deleno in «man di francesi ; el capitanio, sier Marco Dandolo, sì dice ¡litro in castello, altri dicono è sta scoso in caxa di uno citadim. 146 Di Cremona, eri matina fo letere, di 21. Chome eri et quella notte tulli li fanti di quelle do compagnie stanno lì, videlicet Francesco da Maran et Francesco Campson, si erano partite, adeo la terra si levono in arme; unde, per inanello sitando- lo, parseno a essi rectori di intrar in rocha, e cussi quella matina lutti do erano intrati, el il camerlengo Malipiero, con animo di tegnirse etc. E nota, questo intrar da quelli di colegio et pregadi non fo laudati, tamen fo il meglio, perchè quelli di la terra ariali posto le man adosso e dati in man di francesi ; e questo è certo. Di sier Marco Loredan, provedador dii ca-stel di Cremona, di 21. Chome li rectori erano intrati dentro ; et che li citadini erano venuti a dolersi, dicendo che dovesseno ussir, et li dariano obslasi in rocha di essi citadini eie. Et queste do letere eri fono lecte ini pregadi. Et in questa matina sul tardi gionse Piero Pender, stato per aver il salvo conduto, et fo in colegio. Dici tur, il re non darà il salvo conduto, over el vescovo di Trento, stante la scomunicha etc. Da poi disnar fo pregadi. Et leto le infrascripte letere : Di campo, date a Peschiera, diprovedadori, di eri. Che haveano fato far certi bastioni per difen-sion dii loco, ma voleno farli minar, perchè sono (sic) più preslo che li inimici li fortifichariano, e saria bastia che altro. Item, si scusano di le zente che parte, che llioro non danno lieentia ; et che non hanno danari Za 4 zorni el se li manda, altramente il campo si disolverà. Item, che patiseno di vituarie e (in quel’ Borra non è zonto pan in campo ; sì che si provedi etc. Item, si leverano e verino propinqui a Verona, justa.le diliberation fate. Di Brexa, che ’1 campo dii re è a Reza di qua da Brexa, et che ’1 re ozi, a dì 24, dovea intrar in la terra ; et che sier Sa- ■ bastian Zustignan, podestà, era slà dà in man di / Viarii di M.- Sanuto — Tom. Vili 300 francesi ; ma il capitanio Dandolo non si sapeva dove fusse, e tieneno li castelli siano persi etc. Di Verona, di rectori e provedadori Ditodo e Moro. Chome il Moro va in quel’borra, eri, a Li-gnago, dove sarà con fra’ Jocondo, inzegner, per la-jar certa aqua per fortifichar Liguago ; tamen V Ade-xe è molto basso e cussi lutti li altri fiumi etc. Item, che reduti veronesi da li rectori, ut parlato zereha il vinir dii campo in Marzo, domino Bortolo Pelegrin, el cavalier, disse che lui e soi nevoJi havia inlrada ducati 900 in Campo Marzo, tamen era contentissima perderla lutto ; e perchè si diceva di refarlo, ex nunc donava a la Signoria, nè volea 0. Et cussi parlò domino Lunardo Cevola etc. ; sì che veronesi mostrano boli voler. Di Iluigo. Chome ozi il dueha doveano dar danari a le zente sue e far la mostra etc. Item, che Zanon da Colorgno, con altri fanti erano in Faenza, venendo in qua, versso Lugo erano slà da li vilani asaltati et spogliati etc. Noto. Veronesi disseno non haver vituarie in la terra, el si provedi, perchè dal canto suo fariano il dover, e si scrivesse a Padoa e Vicenza se li mandasse formenti e biave di cavalo etc. E cussi fo scripto per la Signoria per lutto mandaseno a Verona. Intrò consejo di X con la zonta per bon pezo. 146 * Di Cremona, fo una Ietera, di 22. Chome erano in castello; et che li citadini non osavano far alcuna movesta, perché il castello bate la terra, ma ben alcuni zoveni erano armati etc. Item, mandavano fuora dii castello a comprar vituarie ; sì che si stava cussi ad veder (le) raxon non si leniva etc. Fu posto, per li savij, che li debitori di le tanse numero 1 et 2, a ducati 30 et 50 per 100, che restino a pagar, debino per tuta questa altra setimana aver pagato, ali ter cazino a la pena di la mità; et cussi fu presa. Fu posto, per li savij, di mandar Mirine! (hi Ponte in reame, a trovar il signor Prospero Colona et condurlo con la Signoria nostra per capitanio, con homeni d’ arme 1200 et ducati 60 milia a 1’ anno, ferma di anni..., et protelion dii suo stailo etc. Fu presa. Fu posto, che uno di colegio vaili in Toresele da li presoni francesi, a tratar et veder, che uno di llioro. zoè il cavalier Biancho, che si à oferto andar, el aver in cambio llioro el signor Bortolo d’ Alvia-no, governador nostro ; e cussi sia preso si possi contrachambiar ditti presoni tulli con el signor Bortolo predillo. Fu presa. 20 MDIX, MAGGIO.