485 MUIX, LUGLIO. 486 non hanno voluto, dicendo non lui ver vituarie etc. Et sier Piero Duodo disse a ditto domino Lucio: Non è da venir col campo qui, perchè non z’ è vituarie, poi vuj farè far a questa terra, chome à falò Padoa: si che diclo domino Lucio ritornò in campo subito. E il provedador fonno in consulto col capitanio e altri condutieri e scriseno a la Signoria. In questa inatina, et eri, il palazo era pieno di quelli provisionati, fati soto quelli capi, trameni maritimi, quatti dovesseno andar per la (erra la note etc. ; et haveano per uno homeni 50. Hora parse a li capi di X sminuir la spesa, per non esser il bisogno, e redurli a 25 per uno; e fo dito, di questi voler mandar 300 in Treviso, per le porle, tamen 0 ozi fu fato, a doman ; et non li danno danari, è passa il mese et non li expediseno. Item, di Feltre, di Castel Nuovo di Quer, si ave letere et aviso,per un suo fiol, venuto. Chome lì atomo li è todeschi con arlelarie e trano 12 bote a I’ bora; si che vien baiando a Veneti«, acciò si provedi. Lui à bon cuor, ma volzente et arlelarie etc., come dirò più diffuse. 228* Noto. In questo zorno la brigata creleno fosse expedilo sier Francesco Corner, di sier Zorzi, cava-lier, procurator, retenulo per il consejo di X, qual è a I’ oiicio di cataveri, et tamen non fo spazato, ma ben li fo mandato a dir, che l’andasse a caxa, ma non ussisse di caxa; et lui non volse andar, disperando la expeditione total. Altri disse era sta condanato e si publicheria a gran consejo. Quello sarà scriverò. Noto. In questi zorni, in questa terra erano molti coutestabeli a le scale, vulcano esser spazali e haver conduta; e cussi la Signoria voi darli, per agumen-tar lo esercito, altri mandar in Levante a Corpliù, tra i qual Zitolo di Perosa, fo ferito nel fato d’arme, Vigo di Lendenara e Marco Coppo, erano coutestabeli presi da Pranza ili la rocha di Caravazo, Vigo da Perosa, era contestabele in la rocha di Peschiera, e fato pur presom, ut supra, et si hanno riscossi, e venuti qui, la Signoria li deteno alcuni danari in dono, et etiam Zanom da Colorgno, era in Faenza, et Ilironimo Tartaro, stato presom dii papa, et molti altri. Et mandono a Monlona Bortolo da Riva con 25 fanti, a requisicion di quella comunità. Item, aCor-phù Agamenon da....... Di peste la terra pur era infenlata (sic) in 9 contrade et a San Zuliam ne moriva, alcuni mandati perirà a Lazareto, et altri, per le contra’ mescolali, fonno serati in caxa. Idio guarda questa terra, maxime his temporibus, che non si ha dove scampar in terra ferma, perchè undique sunt angustia et in manus inimicorum nteorum. A Padoa, Se intese, ozi esser zonti alcuni cavali mantoani, numero 600, altri dice più e chi meno, venuti in ajuto dii re di romani contra la Signoria nostra. Et fo dito esser slà apichati do preti, altri dice quel Alexio, stava in castello, per esser mar-chesco etc. A dì 5. Da matina in Rialto se intese, per la venuta di Marco di Todaro, patron di diamela, vien ili Apruzo, come li è stà retenuto tutte merchadan-tie di nostri venitiani et fato grandi edili di haver nostri in le man, che li si ritrovano; sì che sono contra di nui, e questo di bordine e comandamento dii re di Spagna, zoè dii vice re di Napoli. Dii capitanio generai di mar, date a Zara, ingalia, adì primo. Come quel Bot Andreas, ban di Segna, è venuto con cavali____et fanti____versso Nadim et Lavrana; et lui zeneral fa quelle provision el poi et à mandà una galia a Nona. Item, in mar, hessendo una marziliana nostra, su la qual erano alcuni soldati, andavano in l’Apruzo a dismontar, hessendo in mar, amazono il patron e altri, volendo menar via dita marziliana e il cargo; e uno si buio a l’aqua el vene da lui zeneral, el qual li mandò do galie et ritornono, havendo scapolalo li horneni restavano vivi, et presi alcuni maltatori, li castigara-no, come voi li soi demeriti. Di Treviso. Si ave aviso, per letere zonte ozi, che sier Andrea Arimondo, quondam sier Simon, era in Castel Nuovo di Quel (sic), et sopra zontoli gran furia di alemani, el dicitur trazevano 14 colpi a P ora, si fuzile a Treviso e lassò il castello a’ lo-deschi, con gran sua vergogna. E nota, fo dito, che si l’aspelava 2 borre a partirssi, li veniva assa’ numero di zenle di quelle montagne in suo ajuto etc. Di sier Christofal Moro, provedador generai, date a Castel Franco. Come à, per una spia, il re di romani esser zonlo a Bassan, et à sentito assa’- bombarde trar in Bassan, eh’ è segno di festa. Item, li oratori padoaui sono parlili di dito re e reslati lì do, tra i qual domino Antonio Cao di Va-eba, fo colateral nostro. * Di Mantoa. 11 marchese è li, per letere di sier Piero Trivixan, da la dreza, a so cugnado, sier Alvise Barbaro, quondam sier Zacaria, procurator. Come il marchexe li ha ditto, el re di romani à mandato a dimandar sier Zacaria Contarmi, el cavalier, è presoti in Franza, che per esser suo gran amigo ge lo voglij dar a lui; e si tien il dito marchexe ge lo conzederà.