425 MMX, GIUGNO. nadori regij, licet padoani liabino falò il lutto omini; et die domino Antonio Cao ili Vaelia è mar-cliesco molto. Disse altre cosse etc. ; sì che per questo la terra fo aliegra, si bavera l’intrate, che farà bon servicio; e la briga’ mandava, e chi andava a (norie, li fornenti si tagiava e bateva a furia non ben maduri. E nota, intisi quel Lunardo da Dresano in questi dì te’ romper quel San Marco di piera, granilo, è su la porta dii capitanio a Padoa, trando dentro spingarde e altre arlelarie etc. Item, a Vi-zenza è zonto al governo domino Nicolò Firmìano, a Verona il vescovo di Trento. Item, che la reten-tion dii predito sier Francesco Capello fo, perchè volevano padoani haver le scriture da lui, credendo tratasse altro con ditto Lunardo contra essi padoani, li qualli dubitano assai esser mal meritati etc. Vene in colegio forssi 30 trivisani dii populo, et dimandò a la Signoria do gracie: primo che zudei non potesseno star lì, se non quelli lenivano bancho, la qual cossa per pregadi l’altro zorno li fo concessa, ma per li avogadori fo suspesa la letera; l’altra, che uno Matio........., cao di cavalari, non 202 stesse più lì, per esser gran cavestro e tulli si lamentava. Etiam volseno poter portar di questa terra robe, di valuta di zercha ducati ..., senza boleta e dazio. Pi per colegio il principe li le’ bona ciera, et concesse la cassassion di quel Matio. Et chiamalo questa malina consejo di X, preseno di conziederli etiam di zudei, come fu preso im pregadi, et quella absolution, chome ho scripto. Et cussi contenti si parlino e con grande alegreza ritornono a Treviso. Da poi disnar fo pregadi. Et loto le infraseripte letere : Di campo, di Mestre. Chome questa ina lina sier Zorzi Corner, provedador, era montato a cavallo, con zercha cavali 500 lizieri, e andato a Treviso, justa i mandati etc. 0 da conto. Di Castel Francho, di sier Andrea Orioni, podestà. Chome è ritornato podestà de vero, da poi il partir di quelli jotoni, qualli è sta mandati di qui. E altre occorentie etc. Di Treviso, a liore 22, gionsc letere dii podestà Marin, provedador Diodo e provedador Corner. Chome, zonto lì esso provedador, dextro modo fe’ chiamar a si alcuni citadini, qualli con bona custòdia li feno montar su charete e li mandono a la volta di Mestre, con bordine se li mandi di qui ai cai di X, justa i mandati ; et che domino Zacharia di Renaldi, cavalier, et quel Francesco di Renaldi non li hanno potuti haver, si dice è im villa, hanno mandato ad averli etc. La nome di qual Irivisani sarano notadi ili solo. Et mandono una li tera ili sier Andrea Arimondo, quondam sier Simon, a Ihoro drízala, qual è stà mandato per ¡1 consejo di X a recuperar Quer. Di sier Andrea Arimondo sopradito. Chome era andato, con cavali 25 et certi fanti, a uno suo locho, per veder di haver Castel Nuovo di Quer, ma 0 ha potuto far, era fornito di 30 homeni dentro et 4 boche di fuogQ; unde, per non meter le zonto im pericolo, era ritornato in qua. Et se ritrovava a Po-stiema, mia ... di Trevixo, vederia etc. Et questi zonseno zercha liore 22 et fono menali in camera di suso, et posti im prexom da basso, árente la riva. Et ozi, hessendo pregadi suso, auto le letere di Treviso, introno consejo di X con la zonta ; el ste-tcno pocho, et credo per questi trivixani, clic Ibsseno ben relenuli e colegiadi. Da Ilavcna, di 19 et 20, di sier Zuan Dal- 202* hi, quondam sier Marco. Chome quel governailor li fa bona compagnia, licct sia retenuto insieme con sier Vicenzo Marzello, castelan, et à fato tuor in noia lutto quello di venitiani. E à ’uto brevi dii papa, non sia mosso alcuna cossa, imo vieti asuìiato tulle le intrade de’ nostri et tenuto justo conto, et spera di breve si averà il tutto; et fino stera 150 tormenti di San Marco, che per il governador fo tali vender, erano in rocha, li danari non fonno mossi, ma stanno cussi etc. Nolo. Eri veneno assa’barche di Ravena, con tormenti, e lb venduti lire 3, soldi 18, et lire 4, solili 9, il staro. Fo lelo una depositione di uno brexam, el qual vien di campo dii re di Pranza, qual aferma, mer-core, hore . . ., el re si levò di Peschiera per andar versso Brexa con le arlelarie e il campo. Chi diceva l’andava a Cremona, el chi altrove; unum est, I’ è levato. Et clic il cardinal Roan era lì oul re, qual lien non habbi auto audientia dal re di rom, ni, qual cerio è a Trento con poche persone. Et che vene quel zorno, a dì 20, uno orator dii re di romani a parlar al re, si tien per dimandarli Peschiera e li observi li patti, perhò il re si levoe subito. E nota, per altre relalione se intese haverli dato investitura di Cremona e Geradada et altre terre aquístate; et à ’uto li ducali. .. milia, portatoli per il cardinal Roani etc. Di mar, di sier Ilironimo Contarmi, provedador di V armada, date in galia, a Faremo. Come è restato lì per l’Histria con . . galio, e il ze-neral andato verso Yegia. Et cadera de occurentiis.