547 MD1X, LUGLIO. 548 per qualche zorno li. Item, scrive di quelle occo-rentie ; à ’uto li danari, Zitolo fa li fanti, 'Latanzio vien qui e farà li fonti. Etiam lui provedador scrive di villani, justa la diliberation fata, e li dà danari etc. Item, ;'t inteso la diliberation fata, che ’1 campo venga lì, lauda etc. Item scrive, il tìo di domino Antonio Cao di Vacha, e la madre, è fuzito via, il padre è col re di romani. Item, uno...... San- guinazo, fuzite di palazo, era nel numero di quelli i mandava di qui. Item, molti zetadiui padoani inanellano, fuzidi, et stanno ascosi, li farà proclamar. Item à aviso, a Vicenza esser gran summa di zenle nimiche, e si va ingrossando e provedendo, tamen vilani è su le arme per la Signoria nostra, e sono venuti da lui, offerendossi. Noto. Sier Zuan Diedo, stato 3 zorni a Padoa, vene via, non hessendo mandato lì per la Signoria. EI qual dice, che al ponte di Vigo d’ Arzere, dove era contestabile Marco Naxello di Padoa, suo cogno-scente, qual callo il ponte etc.; et che, zonto a Padoa, a la porta di Coa Longa, fò un miracolo a l’in-trar dentro, perchè lì non era 1’ hordine, ma dovea-no andar per li muri, tamen non andono etc. Di Verona. Si ave aviso particular, si la Signoria mandava ogni minimo messo, quella terra feva movesla per la Signoria nostra. Item. si trovò per la terra molti bolletini, dieeano cussi : Un piva, un Pelegrin, Un crivello, un Spolverin, Un monaro, un Verità, Un Zevolla e conte Maregolà, E1 vegnirà San Marco, che tutti cinque apicherà. Di Treviso, dii podestà, sier Hironimo Marin, et sier Piero Duodo, provedador. Dii zonzer lì molti todeschi, li qualli li manderano de qui, e sono preso'hi di stratioti et stati presi in Seravalle. Item, è zonto di lì Jacomo Albanese, fo nostro contesta-bele, preso in Castel Franco, a soldo dii re di romani, e l’anno posto ini prexou. Dì Padoa, di sier Andrea Grifi, provedador. Chome lì è domino Lucio Malvezo, condutier nostro di cavalli 400, qual fin 3 zorni compie la sua ferma, el qual li ha parlato e voria saper la intention di la Signoria nostra etc. Et lo laudoe molto etc. Fu posto, per li savij, confirmar la conduta dii dito domino Lucio per altri do anni, et dove havea 100 homeni d’arme, li sia cressuto 50 homeni d’arme, sì che habbi 150. E fu presa. Fu leto al consejo li capitoli à dimandato il secretano dìi conte di Populi, et quello per il colegio li è sta risposto et concluso : videlicet di darli 300 homeni d’arme et titolo di governador zeneral prò nunc, et ducati 32 milia a I’ anno, et ferma per doi anni et uno di rispeto, in libertà di la Signoria nostra etc., et il suo secretano è stà contento. Et bisogna scriver al dito conte, eh’ è a l’Aquila, et aver la retifiehalion. El perhò fu posto, per li savij d’acordo, che la dila capitulation si lazi per tre di colegio deputati, li qual fonilo uno per ordine, justa il solito, videlicet uno consier, uno savio dii consejo, uno savio da terra ferma. Et cussi fu presa la parte et il dì seguente firmati e sotoscripto a li capitoli etspazato; fin 6 zorni si ara la risposta. Noto. Nostri à tanto desiderio di haver capo, che toria ogniuno, pur si potesse haver. Questo à gran fama di valente homo, ma non molto è stà exercitato per capo, ldio ne ajuti ! È sta praticha, ari-zordata e tramata per sier Zacaria Dolfim, mio cu-gnado, con fra’ Francesco Zorzi, di San Francesco di la Vigna, eh’ è mio zermam cuxim, el qual à gran praticha col dito, fata quando el predichoe a l’Aquila, et lo laudo molto forte. El nostro capitanio, conte di Piligliano, non vai 0, è veeliio e non à cuor, tutti crida, tamen si convien haver pacientia. Fu leto la letera, scrita a li di passati per sier Andrea Foscolo, baylo nostro a Constanlinopoli, et fu posto per li savij, scriver una letera al signor turco e avisarli questi successi; ma fu una letera molto rnoza e secha e di pocho fruto e momento. Et con-tradixe sier Lucha Trun, è di la zonta, qual la vuol più gajarda e dimandar ajuto etc. ; li rispose sier Antonio Loredan, el cavalier, savio dii consejo. Poi parlò sier Marin Zustignan ; li rispose sier Alvise da Molim, et volendo parlar sier Zorzi Emo, fo rimessa a domali a un’ altra disputation. È da saper, il pre-gadi è gajardo, ma il colegio no; fu comandà strettissima credenza etc. Di sier Zuan Marin, provedador ad Axolo, a dì 22. Scrive, come è stà a la expedition di Castel Franco e Axolo con zente, e intrò lì provedador, et sedò tumulti tra soldati e la terra, per causa di sachizar li zudei, e pose hordine tutto fusse restituito. In castello era uno capitanio di spagnoli, qual si rese, e voria venir a servir la Signoria nostra, con 130 spagnoli, promete Ira do zorni 100 cavali e fanti, e in XX zorni ara 3 in 4000 fanti e altre persone, la mazor parte a cavalo; unde l’à mandato a Treviso dal provedador etc. Questa letera fo leta in colegio. A dì 24. In colegio vene Zuan Gobo, corier, con lettere da Colalto, di sier Alvixe Mozenigo, el