307 MDIX, MAGGIO. 308 Fu posto, per sier Zorzi Emo, sier Pollo Pixani, el cavalier, savij dii consejo, sier Alvise di Prioli, sier Alvise Mocenigo, el cavalier, savij a terra ferma, scriver in campo a sier Zorzi Corner, provedador, qual à gran amicitia col Cardinal-Koan, che ’1 mandi qualche uno a trovarlo e veder di tramar pratiche di acordo etc. Contradise sier Bernardo Barbarigo, quondam serenissimo ; li rispose sier Zorzi Emo. Poi parlò, e ben, sier Antonio Condolmer, savio a terra ferma, qual per niente non voi acordo con Pranza, ma si lazi ogni altra provisione et si castigi li vicij, perchè Dio è sdegna con questa terra ; et che è ollicio dii principe etc. Or, visto il consejo non voleva tal opinion, essi savij non mandono la parte, et licentiò il pregadi, bore 23. Et restò consejo di X con la zonta, et poi simplice. Noto. Si ave aviso, che GorlotO, contestabele, qual è in banco nostro, e non fu vero l'usse fato presom da’ francesi, quando preseno Rivolta, el qual era con nostri quando fo combatuto e lo la rota, dice che francesi erano roti e il primo squadron di zoveni francesi die vene fo malmenati, adeo molli signori francesi, zoè il ducila di Barboni e altri, qual li nomina esso Gorloto, si l'eno suo’ presoni e si devano taglia, scrivando la taglia per più di ducati 40 milia, e non poteva tuor tanti presoni quanti voleva esser, acciò non fosse morti da li nostri fanti, che combatevano con lhoro;ma sopravene l’altro squadron, che rilesse nostri in fuga. In questo pregadi fu posto, per li savij, di scriver a sier Hironimo Sovergnam, è a presso sguizari, che, visto la dilìcultà et le occorentie, che debbi lenir quelle comunità ben edifichate in amor con la Signoria nostra, et debbi partirsi de lì. Fu presa. Jtem, fo scrito in campo a li provedadori desse licentia a domino Thadio di la Motella, condulier nostro, andasse a Brexa a conzar i fatti soi col roxj. A dì 25 mazo. La matina in quarantia criminal, per el piedar di avogadori di comun, sier Bernardo Bembo, dolor et cavalier, sier Marin Zustignan, sier Daniel Renier, et parloe sier Marin Zustignan, fo menati e preso di retenir alcuni palricij zoveni, i qualli questi mexi pasati, a tempo che la badessa nova electa leva il suo pasto, a la Zelestria, in mona-sterio, con trombe e pifari, serali, baleno tuta la note con le monache, contra la l'orina di la leze, etiam per munegini ; et fu preso di relenir. Sono numero 16, videlicet questi intisi: Sier Antonio Loredan, di sier Nicolò. Sier Francesco Loredan, di sier Nicolò. Sier Francesco Loredan, di sier Zorzi. Sier Francesco Valier, di sier Valerio. Sier Andrea Morexini, di sier Zustignan. Sier Marco da Molili, di sier Alvise. Sier Beneto Zorzi, quondam sier Hironimo, el cavalier. Sier Francesco Coniarmi, quondam sier Alvise. Sier Luca da Leze, di sier Michiel. Sier Christofal Marin, quondam sier Francesco. Sier Zuan Alvise Pixani, quondam sier Bernardo. Sier Antonio Badoer, di sier Jacomo. Item, X im pecto di avogadori : Sier Vieimo Tajapiera, quondam sier Alvise. Sier Zuan Vendramin, quondam sier Antonio, el vechio. Sier Francesco Zivram, quondam sier Berluzi. Sier Piero da Molili, quondam sier Marin. Sier Chrislofal Cabrici, quondam sier Silvestro. Sier Alvise Michiel, di sier Yetor. Sier Zuan Bolani, quondam sier Zuane, et 3 altri. Et quello sarà di loro scriverò di soto, ma ju-dicio rneo non era tempo al presente di misidar queste cosse. Et nota, 0 fu poi. Da poi disnur fo pregadi. Et leto le infrascripte lotére : Di campo, eli proveditori, date a Peschiera. Chome si leverano (sic) eri et vano verso Verona, alozerano in Campo Marzo, justa i mandati, poi che cussi piace a quella comunità. Lassa a Peschiera cavali lizieri 90 et fanti 000, videlicet 300 in la rocha et 600 in la terra. Item, per uno digno di fede vien di Brexa, hanno il re di Franza intrò martì, a dì 22, con gran triumpbo, con X milia francesi, alozato nel palazo dii capitanio, el resto di francesi per le caxe di citadini. Item, à auto la rocha, qual li ha consi-gnà el conte Alvise Avogaro, el qual la tolse di man dii castelan nostro, sier Andrea Contarmi, dicendo volerla tegnir por la Signoria ; etiam il re ha ’uto la garzeta. Sier Marco Dandolo, capitanio, è scoso, fidalo, in caxa di dito conte, el sier Sabaslian Zustignan, podestà, in caxa dii conte Nicolò da Gambara. Item, il re à donà Val Trompia al conte Alvise Avogaro. Item si dice, il campo dii re, qual era alozato a Reza, andava verso Cremona. Dava etiam ajulo di zelile al marchese di Mantoa a recuperar quello li aspela, videlicet Asola, Lonà e Peschiera. Item, la terra ili Lonà è resa a’ francesi; il provedador, sier Marco Falier. l’hano mandato fuora, et sarà dii marchese di Mantoa. Item, sier Andrea Bondimier, ca-