183 MDIX, MAGGIO. 184 morte, subito chiamò concistorio etc. Item, a boeha, di 6, di la verità di tal nova, qual si ha in li Bonvisi, banchieri, che hanno Intere di Londra, di 26, dove hanno banco; et che fino quel zorno le nostre galie di Fiandra, capetanio sier Agustin da Mulla, erano lì. El qual re novo è di età di anni..., degno re e ini-micissimo di Franza, si tien passerà su la Franza indubitatamente, et ha fortasse fato retenir le galie nostre per condur zente di qua su la Franza. Questo è zenero dii re di Spagna, è chiamato........; et par a dì 26 fosse lì incoronato. El re suo padre havia nome Henrico, di anni..., homo miserissimo, ma di gran inzegno; et à cumulato tanto oro, che si tien habi più oro lui olia quasi li altri re christiani. Questo re suo fìol è liberal et bello, et è amico di nostri e nimico di Franza. E ritrovandossi sier Andrea Ba- doer, oralor nostro, chôme l’è, et.....da Ponte, eh’ è luto dii re, et li soi consieri, nimichi di franze-si, omnino farà novità. Sì che questa nova fo repulà pèrfetissima. Item, di Roma si ha pur, chôme Orssini hanno dato piezaria al papa, non esser contra la Cbiesia ni a soldo di venitiani. Et volendo render li danari, el papa li disse, che per niun modo li dovesse render, imo li absolvevano di tenir li diti danari, perchè lenivano danari di excomunicati, et li absolse di la promessa fata. Et Ihoro dicendo : Pater sancte, non volemo denigrar la nostra faza, rispose il papa : Non date li danari per niun modo etc. Di Trieste, di sier Francesco Capelo, el cavalier, provedador, di 7. Che pur intendeva, a Lubiana esser zente per far danni etc. Di Udene, di sier Zuan Paulo Gradenigo, luogo tenente. Come de lì intorno non era con verità alcuna cossa. Havea mandà exploralori ; ben si zanzava, ma 0 si vedeva con effecti movimenti di guerra. Fo posto, per li savij, elezer de preesenti per scurtinio, con pena ducati 500, provedador a Crema, con ducati 8.. al mexe et 8 cavali. Item, provedador a Valezo, provedador a Peschiera et castelan a Lonà, tutti in uno scurtinio, con ducati 30 al mexe et 3 fameglij. El presa la parte, fo fato il primo scur-linio a Crema; rimase sier Antonio Zustignan, dolor, savio a terra ferma, quondam sier Pollo, qual fu podestà a Bergamo. Item, in el secondo scurtinio, rimase a Valezo sier Nicolò Balbi, fo provedador a Brisigelle e capetanio di la Val di Lamon, quondam sier Marco; a Peschiera sier Antonio Bon, fo provedador in Albania, quondam sier Fantini; a Lonà sier Andrea Bondimier, fo capetanio di le galie di Alexandria, di sier Zanoto; nè altro fu fato, et ve-neno zoso a borre 23. Et li scurlinij sarano qui soto posti. Et poi, redulo il colegio in caxa dii principe, vene per la sua riva el vescovo di Lodi nominato di sopra, fo fiol dii duca C.aleazo, naturai. Era con una vesta negra a manege strete et con barba, et havia do soi con lui. Et Jo el viti vegnir fuora di la caxa dii principe, a bore una di note, e montar in barella, acompagnato fino a la riva da sier Antonio Condol-mer et sier Antonio Zustignan, dotor, savij a terra ferma ; el in la barcha dii principe montoe, et lo vo-gono tino a Santa Maria di Gracia a lo suo alzamento. Questo, quando el vene, il principe li vene «intra a la porta et lo eharezoe et lo menò in camera. Et senta'to, li usò parole grate, dicendo questo stalo el voler far ducha di Milan, si milanesi el vorano aceplar. Et le parole hinc inde diete fortasse le scriverò di solo, et la expodition sua. Item, fo mandà a Ravena ducati 4000. In questa matina vene in colegio sier Nicolò Corner, venuto podestà e capetanio a Trevixo, et referì juxta il solito. Di Cremona, vidi letere di 6, horre 5, con uno sumario, zoè per letere di sier Piero Contarmi, di sier Zacaria, el cavalier, a sier Francesco, suo fratello, perchè li ree tori piti non potino scriver letere particular di nove. Et scrive che, per alguni venuti di Milano, hanno chome el primo dì de mazo, ad horre 11, el re di Franza in-trò in Milano; e che, tirando l’artelaria per far festa, crepò una bocha et amazò monsignor de la Torre, francese, venuto con el re. Et se dicea, esser li in castello 200 cara, tra artellarie et monitione. Et zobia, che fu el dì di Santa f. el re, vestido de veludo morello, su una mulla, in mezo dii gran maistro e mis-sier Zuan Jacomo Triulzi, andò a Santa Maria di le Gracie a messa, et ritornando, fece corer cinque cavalli grossi, che ge havea donado el marchexe, su li 87 * quali montò poi missier Galeazo San Severin. Et che a dì 6 dia benedir li stendardi, che a dì 7 il re si dia levar de Milano per andar in campo. Che a Lodi erano lanze 200 con molti guasconi, dove ne fono im-pichà 3, a Pavia lanze 200, tra li qual li è la compagnia de lo Petit Rollini de Franza con fanti 3000, a Piasenza lanze 200 et fanti 2000, qualli se dicea che anderiano forssi a Bologna. Che ’1 re havea mandato per sguizari ; che ’1 dito re à conduto secho zentilhomeni 800, che hanno al mancho cavali 4 per uno; se exlima che l’habia in tutto persone 45 milia. Lì è etiam el cardinale, fradelo del gran maistro, lo