573 MDIX, LUGLIO. 574 sima. Item, il signor turco à mandato più custodia a Negro Ponte e quelle marine, inteso la liga fata di Franza e Spagna, e voleno venir a’ soi danni etc. Et scrive molto di quelle oceorentie. Dii Zante, di sier Antonio da Mulla, prò-vedador. Avisa, come à armato lì una fusta e uno bragantin e mandalo a trovar il generai, à inteso di armate di Spagna etc. Item, scrive occorenze di quella Morea e di turchi. Di Treviso, di 30, di sier Alvise Mozenigo, el cavalier, orator. Come è venuto lì, perchè non sa dove sia il re di romani, e non vieu ni messo ni imbasata, e la Signoria ordeni etc. Di sier Piero Duodo, provcdador. Di quelle occorentie; e dii perder di Castel Franco tolto per todeschi ; e di 1’ artelaria era in Castel Nuovo di Quer, P à mandata a tuor, è sta levata, et è in certo loco, dubita todeschi non la recuperi etc. Item, dii partir ozi Meleagro da Forlì con la compagnia per Friul, e cussi andari i Brandolini etc. Et nota, a Feltre è sier Andrea Arimondo, qual si scrive provedador; et ozi vidi letere di la Signoria, lo chiamava provedador nostro. Et fo letere dii vescovo di Fellre, di quelle occorentie, in colegio. Et in Castel Novo è posto per castelan sier Jacomo Arimondo, di sier Andrea, come ho scripto di sopra, messo per il padre preditto. 270 Di Padoa, di provedadori zenerali. Chome hanno consultalo col capitanio, conte Bernardini, domino Lucio Malvezo e Antonio di Pij e il capita-ilio di le fantarie, zercha quello si habi a far, e fra’ Lunardo, governador di cavali lizieri. El capitanio li par ussir a la campagna e non aspelar li inimici im Padoa, e scrive 1* opinion lhoro etc., ma ben voria si lassasse boni presidij im Padoa e cussi si metesse in Treviso etc. Item, danno danari a le zente, e fanno novi fanti Zitolo e Latanzio. Item, riporti di li inimici, qualli sono versso Citadela, non sano quello voglino far etc. E altre occorentie scriveno, non cosse notande, ma che hanno posto bon hordine a le porte, mure etc. Di Miram, di Alvixe di Bardani, provedador di Miran e Vriago. Scrive di provision à fato ; e si voi temer, ma non haver paura, à tajato certe strade etc., ut in litteris. E nota, anche per avanti è sia sue letere lete im pregadi. Di Hongaria, di Vicenzo Guidoto, secretano, di 18 lujo, da Buda. Come il re è ancora in Boemia. El per fiorentini hanno inteso de lì ogni nostra infortunio, et il conte palatini e quelli baroni è instati a voler far il re vegui contra di nui e romper in Dalmatia ; il che par li habbi risposto non poter risponder, se il re prima non ritorna di Boemia. Et esso secretano è stato da esso conte, e parlato di sta materia ; qual li ha dito bone parole, nè è per far alcuna cossa quel regno, che prima esso secretano lo saperi. Item, che il capitanio Ioxa, è a li confini di turchi, ha scrilo sente qualche motion e adunation di turchi a li confini, perchè si dice il signor turco è morto. Noto. In le letere di Napoli di Romania è una particularità, che Allì bassa, visier, è andato a la Me-cha, a compir uno suo voto, et è senta in locho suo bassa uno, chiamato in le letere; et che quel san-chazo di la Morea è andato a Constantinopoli per sentar, in Iodio di dito che senta bassa, al suo ofiì-tio. Item, scrive dito provedador, havendo danari, aria formenli e orzi di ìe terre dii turcho ; si che la Signoria comanda etc. Fo leto una relatione di uno, vien di Milani, partì a dì 27. Dice Roan non è morto, ma sta malissimo. Item, il re si diceva voleva andar a Pavia, si dice per andar in Franza, chi dice per terra, e chi a Zenoa per mar. Item, voi mandar il signor Bortolo in Franza, per usarlo a quelle imprese, altri tien per lenirlo dove siete il signor Lodovico. Item, che a Pavia è monsignor duca di Barbon, amàlato. Item, che per Milan si dicea, il re voi menar X presoni con lui in Franza di nostri retori, et altri lo conseja lassarli di qui e trazerà li danari di la taja. Item, che cremonesi li ha mandato a donar al re uno polo 270* d’ oro, coverto, con ducati . . . , e il re P à donato a missier Antonio Maria Palavisino, el qual è andato a Bergamo a veder quelle cosse e meler bona custodia e cernir qual.zente dia restar, e a Cremona non ha fato ancora governador. Item, che missier Zuan Iacomo Triulzi e il Cardinal del Final erano venuti a Brexa per proveder et sedar quelle cosse. Item, che ’1 Cardinal di Pavia dovea parlirssi, ve-gnir a Pavia, poi a Bologna etc., con altre parlicu-larità, ut in dieta relatione. E noia, hanno per altra via, nel consejo di X, che dito Cardinal Roan è morto a dì 24, hore 4 di no (sic), perchè P à visto il dì sequente morto in chiesia, nel ’domo di Milani ; tamen di qui ancora non si ha la vera verità. Fu posto, per i savij, elezer per colegio V zenti-lomeni nostri, qualli liabino a formar processo zercha le cosse di Andre, intraveneudo il duca, eh’ è qui, e sier Marco e sier Piero Zen, quondam sier Francesco, e poi vengino al pregadi con le lhoro opinion, dove esse parte possino intravenir etc. ; e siano elecli con pena, comme fo eleolo in la causa di