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MDIX, LLGI.IO.
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        Ilern, fonno Ietere di 6 oratori nostri, vanno a Roma, date a Fuligno, a dì 28. Dii zonzer llioro lì. Quulli parlino ili Ancona a <lì 25, et veneno a Loreto, poi a Macerata, demum Tolentino et lì a Fuligno. Et è aoonipagnati da uno eomissario dii papa, eh’è fratello di Renier di la Saxeta, acciò habiano boni alozamenti e il camin sicuro. Et che sono alcuni di Ihoro eh’è resentiti ; sì che, andando cussi pegraniente, (ariano l’intruda in Roma a dì “2 lujo. Et lì a Fuligno scontrano il corier, con letere di Ito-ma, di cardinali, a la Signoria. Item dicono, che sier Vicenzo Grimani, andò a Roma, zonto in Ancona avanti di Ihoro, tolseno alcuni cavalli deputati a le persone e fameglia sua : sì che hanno stentato a trovarne di altri etc.
223	Noto. La dona dii signor Bortolo d’Alviano, so-rela di Zuan Paulo Bajon, vedendo suo marito esser prexon dii re di Fraina, et per niun modo volerlo dar, imo Zuan Cotta, suo secretarlo, si parte e va a star con lui, et atenderano a studiar, et havendo persso il stato di Pordenon, li parse voler andar a star a Roma, zoè Alviano e altri castelli di suo marito, et mandò a dimandar licentia di la Signoria. La qual per colegio ge fu concessa ; ma poi, venuti alcuni creditori dii dito signor, suo marito, a la Signoria, volendo far intrometer le robe per i llioro crediti, perchè à comprato assa’ a tempo, parse a la Signoria mandar a dir a ditta madona, che non portasse via robe dii signor, acciò li creditori si satisfa-cesseno. Lei rispose che la non havia altro cha la vita, si pareva a la Signoria, etiam quella era al suo comando. E fo malia cossa a usar questo acto, meglio era tenirla qui e darli provisione per amor dii marito e per ogni hon rispeto.
         Qui sotto sarà notado il scurtinio dii provedador a Cividal.
Electo provedador a Cividal di Frinì, con ducati 40 al me,ve et 5 cavali.
Refudò. Sier Daniel Dandolo, fo provedador a Fel-tre, quondam sier Hironimo.
224	Di Verona. Intisi, per letere di 28, chotne domino Marco Landò, quondam sier Vidal, dotor, ca-valier, qual à 1’ abatia di la Trinità lì in citadella di Verona, havendo lui certa bolla dii papa, qual stava
 in questa terra,, venuto per dubito di queste mo-vesta, or andò a Verona a la sua abazia, per haver le | sue mirate, et volendo andar a Roma con 8 chariazi, fo retenuto a dì 28 zugno et posto iin prexon; non si sa la causa. Et domino Zacaria Trivixan, di sier Nicolò, procurator, et domino Symon Michiel, di sier Nicolò, procurator, hanno benefìcij lì a Verona et stevano, sono per avanti in questa terra, dai qual intisi, dicti soi benefìcij erano sta dati via per il vescovo di Trento. Item, che hessendo zonto lì una letera dii papa, che quella terra fosse asolta di l’interdico, non fo lassata publichar dita letera, né se diceva messa, fino tutti venitiani non fusseno fuora dii paexe. Et alcuni canonici di domo, tra i qual domino Zuan Barbo, quondam sier Francesco, have una bolla da Roma, di poter star nel suo canonicha’ è a Verona; e cussi stete. Item se intese, che quelli dii borgo di San Zen, che sono veri marcheschi, hessendo stà tirà zoso e roto un San Marco, grande, era im piaza di Verona, sopra le bolete, quelli di ditto borgo asunono ditti pezi et lo tolseno tutto meglio potcno, et portolo in borgo di San Zen, e con 50 dopieri, cridando: Marco! Marco! Losepelileno; et che non desiderano altro cha haver qualche sintilla, che la Signoria voi ritornar lì, che tajerano li cita-dini a pezi etc. In Verona è pochissimi todesehi.
     A dì 2, fo la Madona et San Marziliam. Fo gran pioza et vento, adeo fo tempo de inverno, et la brigata andò poco atorno. E il principg fo in chiesia, con la Signoria e altri di colegio e pochi pa-tricij, per esser zorno in lo qual si à ’uto 3 vitorie et si varda a Veneti». E poi, reduli in colegio, sier Agustin da Mulla, capilanio di le galie di Fiandra, referì dii suo viazo; e laudato assai.
      Da poi disnar fo colegio di savij et di la Signoria ad consulendum, e fo pur gran pioza. Et se intese, per letere di Batagin, da Castel Francho, scrive a missier Bataja, suo fratello, qui, come, per uno balestrici' venuto di Brexa, suo homo, dice di venuta, Sonzin Betizon da Crema esser stà tajato lì ini Brexa a pezi da li gambareschi, per dissenssion particu-lar. Nota, questo Sonzin havia per moglie una fia-stra di domino Tliadeo di la Motella, et restava haver di la soa dota etc. Et questa nova fo dito per tutta la terra ; quello sarà scriverò poi.
     A dì 3. Da matina fo in colegio sier Nicolò Mar zello, provedador di cavalli lizieri, et disse alcune parole dii campo in colegio ; et poi restò senza più andarvi, di hordine dii colegio.
      Veneno i) oratori di Trevixo, li qualli exposeno, come dirò di solo. La nome di qual soli questi :