145 MDIX, APRILE. 146 che dito domino Christoforo ha auto aviso certo, che ’1 dito re dia esser a Milano domenega o luni pro-ximo ; et che tute le zente, che erano sul pavexe, pia-xentin etc., hanno haulo comandamento de andare versso Lodi et Cassano. 65 * Di sier Andrea Grifi, provedador generai, date a Ponte Vigo, a dì 26. Dii partirssi di Cremona e venuto lì, dove è il capetanio zeneral ; il dì sequente aspectavano il provedador Corner e il go-vernador, et consulteriano etc. Di sier Zorzi Corner, provedador zeneral. Dii levarsi la matina ; sarà a dì ‘28 col governador, et anderà a Manerbe, poi a Ponte Vigo a consultar. Et le letere è date a Castegnedolo. Di Faenza. Vene letere dii tratado scoperto et dii modo, eh’ è questo. Maistro Francesco da Lonà, capo di 75 ballestrieri, hessendo ussito il Manfron, dicendo al ditto si armasse e venisse fuora ; el qual non venendo, il Manfron zudegò mal di lui, per qualche parola usada avanti, e tornò a la terra, et vete costui a la porta smorto ; e dimandato la causa non era ussito con lui contra i nimici, vene palido, ■ adeo ditto Manfron lo fece retenir, e andato a la corda, confessò il tratato col papa et la intelligentia 1’ havia di dar una porta a le zente dii papa; e havia la bandiera da meterla su la portai TJnde la matina, a dì..., a le mure di la rocha fo apichato con la bandiera dii papa a li piedi, et con lui uno suo Gol, che sapeva tal intelligentia ; et che le zente dii papa, visto esser scoperti, non fevano altra movesta. Et nota, vidi letere di Ravena, che Guido Guaim, con 300 fanti et 160 cavalli, era venuto versso Russi, o per andar a Faenza o per altro ; tamen, visto non esser seguito il tratado, si ritornò a Cesena. Item, le barche nostre esser andate versso il Porto Cesena-ticho et Rimano. Item, domino Hannibal Bentivoy era restato lì a Ravena per far certa provisione, et mandato il fratello, domino Hermes, a Faenza, acom-pagnale da 25 balestrieri a cavalo. El qual spera far voltar Bologna, per aver parte dentro et amati di quel populo, et pacifìcatossi con li Malvezi ; tamen il Cardinal Pavia è pur legato lì a Bologna, nè andò a Milan, come fo dito per avanti. Da Constantinopoli, di 30 marzo. Chome de lì, per Gorcntini, era sta divulgato che eramo spaza-ti ; et che ’1 re di Franza, con il papa, l’imperador, il re di Spagna e tutti li altri, haveano fato liga a destrution nostra. Et che zonse una nostra nave di Coresi, molto richa; e che li bassà chiamò questi tal, dicendo : Vui haveti ditto cussi di venitiani, chome èlli desiati, si mandano tanto aver per questa na- I Diarii di M. Sanuto. — Tom. Vili. ve etc. ? Item, di novo, che ’1 Sophì va versso la Mecha. A dì 30 aprii. La matina fo in colegio sier Ni- 66 colò Coppo, venuto relòr e provedador di Cataro; stele pocho et referì, justa il solilo. Laudalo. Vene uno corier di sguizari, con letere di sier Rironimo Sovergnan, di Turich. Par non habbi auto le nostre li fo mandate per Zaneto; et solicita la resolutione, perchè il re di Franza solicila essi sguizari a esser con lui, et li promete assa’ cosse. Li qualli non si voleno risolver, se prima non inten-deno la intention di la Signoria nostra. E di soto scriverò. Di Crema, fo letere dii Pexaro, podestà, di 28. Di una coraria fata per nostri, zoé'Franco dal Borgo, Zitolo da Perosa et domino Meleagro da Forlì, di là di Adda ; passono a guazo Gno su le porte di Lodi et fenno assa’ danni, et menono via animali grossi e altri menuti, et mai i nimici volseno ussir di Lodi. Item, dii re di Franza si dice sarà a dì 2 mazo a Milan. Di Asola et altri lochi. Di certa coraria, fata per quelli dii marchexe di Manloa, pocho lontan, dove è il nostro campo, e fato danno assai. Tamen vidi una letera di Lonà, di sier Marco Falier, prove dador, come a Solferim et Castion, e altri lochi di Mantoa, era stà fato far una crkla, niun dannizasse su quel di la Signoria nostra. Di Cremona, di ,2S..Dil mandar quelli do zor-ni alguni casoni di pan in campo; et quel zorno fo disfornito la piaza, et fonno in qualche pericolo di scandolo, ma proveteno a ogni cossa, per èsser la terra fornita stretamente Gno al ricolto etc. Item, come in quella matina uno vilan de Barzaniga è zon-to de lì, e ha referito che questa note è venuto in ditto loco un balestrier di missier Joan Jacomo Triulzi, quale è di dita vila, e ha fato intender ad alguni soi parenti, che se debano salvare più presto che poterano, perché dito missier Joan Jacomo ha ordine dì remeter questa note el ponte im bocha de Adda, et pasare con gran numero di zente da cavalo et da piede con artelaria. Da poi un messo de domino Marco Antonio da Gonzaga li hanno dito, che per uno suo, mandato a Canedo, dove è il marchese di Mantoa, ha inteso che ozi dito marchexe dovea passar de qua da Ojo, et far la massa de le sue zenle cercha un miglio a presso Piadena, et che F à con si gran numero de zente ; et che eri passò Po a Caxal Mazor 200 lanze francese, che vano ad unir-se con el marchese. Se ha inteso etiam in dito zorno de beri, le infrascrite vile, le qual, over la mazor • 10