LA CELEBRAZIONE DI L. F. MARSILI ALL’ ARCHIGINNASIO 43 sulle rive dell’Egeo. Ardimento a cui non corrispose la pavida prudenza delle alte gerarchie imperiali. Dovunque appare la vigoria della mente intesa a rendersi conto di ogni cosa; è l’indole dello scienziato, che nei piani d’Ungheria nella quiete notturna rivolge l’occhio al cielo per scrutarne i misteri e che sulla spiaggia di Cassis tenta di discernere gli elementi costitutivi della finissima arena. Tendenza costante allo studio dell’infinitamente grande, delPinfinitamente piccolo, segno perspicuo di un intelletto superiore; ma quando l’intelletto del Marsili non poteva arrivare che ad un certo limite, che la scienza odierna ha superato e di assai, dinanzi a questo limite riconosceva egli la propria impotenza; spegnevasi allora il lavorìo della mente, subentrava la preghiera, e lo scienziato, grande nella sua modestia, adorava Iddio nel mistero ultraumano. Perciò non la nebulosità della astrazione filosofica possiamo scorgere in Luigi Ferdinando Marsili, ma quel carattere pratico, puramente italico, per cui le sue indagini erano indirizzate anche al vantaggio materiale, vantaggio che non esclude, anzi favorisce lo sviluppo dello spirito. Ed ecco l’applicazione dell’indirizzo verso risultati concreti nella scienza, applicazione cospicua, unica in quei tempi, cioè l’istituto delle 'Scienze e delle Arti. Fremeva il generoso animo del grande bolognese nello scorgere lo Studio secolare della sua città, decaduto dalla gloria antica, in una condizione miserevole di sfacelo, quando cioè al numero di trentasette nazioni corrispondevano nel 1689 — ed insegnava ancora Marcello Mal-pighi — soli settanta scolari, quando vi era invece la pletora dei lettori, centoventi di numero nel 1693, quasi tutti oscuri e che, nella verbosità del formulario tramandato, dimostravano ignoranza ed albagia nel tempo stesso. Vane le proposte di riforme; ma ecco il rimedio a tanta miseria: l’istituto delle Scienze e delle Arti. Questo Istituto, questo nuovo organo scientifico, con la ripartizione delle varie discipline sperimentali, a ciascuna delle quali era preposto un insegnante adatto e degno, col sussidio di laboratori, di raccolte, di una biblioteca, questo Istituto collocato accanto allo