LA PREPARAZIONE 13 sizione dettata dal dott. A. Veress riguardante i meriti del Mar-sili e i suoi rapporti con l’Ungheria : Il Conte Marsili e gli Ungheresi Saluti cordiali agli amici nostri in Italia, ed un saluto speciale ai Bolognesi! Fra poco il Municipio di Bologna, coll’intervento di tutto il Mondo scientifico, festeggierà il secondo centenario della morte del suo grande figlio, il Conte Luigi Ferdinando Marsili, avvenuta il primo di Novembre del 1730. Si festeggierà la memoria di quest’uomo d’armi e di scienza, che essendo stato gran parte della sua vita avventurosa, ma benefica, nel nostro Regno, è un personaggio di gloria anche per noi Ungheresi. La Società Ungherese per gli Affari Esteri spera di essere rappresentata a quelle grandiose feste, ma essa compie un dovere piacevole di commemorare pure qui fra noi il Marsili per mezzo del Professore Andrea Veress, benemerito per le sue pubblicazioni Mar si-liane, fatte sui codici manoscritti del grande Bolognese, da lui studiati nello splendido palazzo del Marsili, ora locale della R. Università di Bologna, e della sua ricca biblioteca. La nostra Società si stima felice di prender parte per via delle miracolose onde elettriche a questa splendida commemorazione del Marsili, perchè noi Ungheresi siamo orgogliosi di aver avuto il Marsili nel nostro Regno, di cui Egli divenne descrittore imparziale, durante il suo lungo soggiorno in Ungheria. Così è avvenuto che per il giorno del centenario la Società Ungherese di Storia Naturale ha fatto stampare un fascicolo speciale della sua rivista, dedicato alla memoria del Marsili, che la Domenica prossima l’università di Szeged commemora il geniale uomo di scienze che aveva descritto pure la pianura di quella parte di Ungheria. Ma anche la Società Ungherese-Italiana Mattia Corvino terrà ima serata, in onore del Marsili, coll’intervento del Professore Antonio Baldacci, il quale parlerà sull’importanza del materiale di storia naturale, raccolto dal Marsili in Ungheria, ormai sono più di duecento anni fa. Questo vasto materiale è anche oggi conservato in parte nel Museo dello Studio