L. F. MARSILI PRIMO ESPLORATORE ECC. 199 schiarimenti riguardo la situazione generale dell’Ungheria, lo stato della divisione militare di Giavarino, i confini ungheresi, ma specialmente riguardo la qualità del Ràbakoz. Anzi lo persuade ad eplorare quest’ultimo e lo aiuta in ogni modo. Possiamo dire, che il conte Giovanni Esztrliàzi di Galanta, questo vecchio, esperto soldato, fu colui, che richiamò l’attenzione del Marsili sull’esplorazione scientifica dell’Ungheria. Egli certo raccontò al Marsili, durante le lunghe sere d’inverno, della battaglia di Vasvàr vicino al Ràba, combattuta da un suo famoso compatriota contro i Turchi; menzionò l’importante fiume Ràba, che difende come linea naturale Vienna e il regno tedesco; gli parlò della terra ungherese, ancora sconosciuta al Marsili come all’Europa, della dura e travagliata vita d’allora, delle molte lotte dell’ancor meno conosciuta nazione ungherese, del glorioso passato e dei famosi eroi di questo popolo. Così Eszterhàzi probabilmente fece entrare man mano nell’animo del giovane conte il desiderio di esplorare di nuovo questa terra in ogni punto negletta, anzi dimenticata, e di conoscerne le rarità naturali, la cultura, la geografia, il passato e le bellezze. Così coll’aiuto del suo mentore Eszterhàzi il Marsili cominciò ad occuparsi di noi e della nostra patria scientificamente, trascorse nell’Ungheria quanto del ricordato ventennio gli permisero le circostanze e la sorte. Passò il tempo del suo soggiorno oltre che con gli affari d’ufficio quasi esclusivamente con ricerche scientifiche. Il risultato di queste fu, fra l’altro, quell’opera splendida e grandiosa, di fama europea, che è nella scienza per noi ancora oggi una fonte di primo ordine, dal breve titolo: « Danubius Pannonieo Mysicus ». Di questa si è detto che: «è opera di fatica incredibile ».1 Ma procediamo con ordine! Nel suo soggiorno a Giavarino, durante le escursioni lungo il Ràba, il Marsili fece anche delle piante topografiche. Quando una volta, come egli stesso scrive, il presidente del consiglio di guerra di Vienna andò a Giavarino per visitare la fortezza, ser- 1 Boccardo : Nuova Enciclopedia Italiana. Torino 1882. Voi. XXII. p. 758-760.