45 MDIX, MARZO. 46 Lctera di 2 ditto. Dimanda polvere et arlella-rie etc. ltem, danari per pagar li 300 provisionali novi, ltem, uno fameglio de un Scalcia, cremonese, sla con li fieli dii signor Lodovico, è venuto di Ale-magna, di la corte di la rezina, da Costanza, partì a di 13 de questo, referisse, che li dì avanti haveano habuto nove, ne la paxe de Cambrai è acordalo, che diti (ioli siano dati al re di Pranza ; e che la rezina ne era malissimo contenta. El mazor de’ diti puti è con el re e l’altro con la rezina, la qual havea habuto a dir, che più presto la ’1 manzeria (sic), che darlo al re de I’ranza. Dice, che per tutto dove 1’ è passato, luti «ridano de questa paxe ; e che non votano far guerra a la Signoria, ltem, domino Antonio Cao di Yacha, colateral zeneral, era lì a Cremona, con un pocho di l'ebre. Letera di 3. Dii zonzer quel di lì il capitanio zeneral, al qual monstroe la terra, e poi fonnoin consulto; et fra’ Jocondo è con lui, qual examinerà etc. Li 2000 barili di polvere, terminato mandar, è pocho. Missier Elixeo Rimondo ha mostrato una letera, di el conte Nicolò dì Scoti, da Piasenza, li oferisse le soe caxe, se, per dubito di questa guerra, el volesse l'uzer. El qual li ha risposto, di hordine di essi 19* rectori, che non dubita; e eh’è apio più presto a offender li soi inimici, cha lassar li sia fato danno nè inzuria. Quel domino Zuan dei Musi, da Mantoa, ha referito ad un messo di missier Zuan Francesco, nominato Lodovico Malalesta, molte nove, qual le mandò al c. nsejo di X. 11 sumano di missier Zuan Francesco di Musi è questo. Primo uno messo, venuto di Franza già 8 zorni, dice aver lassalo el re a Li-sedun, a presso da Burges, qual dovea far lì carne-val, el dover venir a lar Pasqua a Lion. Ha visto zelile d’arme passar perSavoja, da cercha 100 homeni d’arme, che erano alozati ne li dì passati nel Dol-phinà ; non ha visto fantarie nè artelarie, e à aldilo . che ne dia venir. Monsignor gran maistro lo lassò a Turin, con li soi zentilhomeni, da circha 200 cavali, desarmati, qualli venivano a la volta de Milan, et sono mirati el primo di XL.1“ Gionlo a Milano, el predito gran maistro, havendo inteso li gran preparamenti che fa la Signoria, ha auto a dire : La Signoria fa uno grande aparato de zente de guera, et maxime apparati a le frontiere del re, non so la causa, se non o che llior dubitauo del re, o votano la guera con lui ; se dubitano, non hanno causa, perchè è suo amico, et mi ha ordinalo di vicinar ben con lhoro, quando lhoro fazino el simile; quando fazino el contrario, el vogliano la guerra con el re, è per farli re- petare. E à usalo queste parole al signor Zuan Jaeo-mo e altri zentilomeni. Li fu risposto che ’1 provedesse, che la Signoria non li fesse qualche asalto in el ducato de Milano et lo trovaseno desprovisto. E à fato far 5000 fanti, 4000 venlurini et 1000 italiani, sono stà fati a Parma, et li 4000 a Milan; di li 1000 capitanio Domenego de Rizo el Zuanne da Caxal. El signor Zuam Jaeomo fu aldilo a dir pianamente al gran maistro, se ’1 re voleva far guerra a la Signoria, bisognava darge senza cegnar, perchè, come hanno tempo, non g’ è ordino. A dì 25 del pasato uno, che vene del paexe de’ svizeri, ha dito come erano lì alcuni francesi con danari, per levar una parte de lhoro; et sono acordalo, perchè ne voleva podia sum-ma. Pasando per Alemagna non ha visto algun preparato di guerra ; d re di romani era andato verso la Fiandra. El signor marchese di Mantoa disse do-menega pasata a sier Polo di Augustini, venitiano ; Missier Polo, io ho aviso, che la Signoria fa gran forzo de zente per mar et per terra etc. El qual rispose: Li Signoria fa, et mazor farà, se vorano mcter man a la borsa, per defenderse et cassar franzesi de Italia. Al qual sier Pollo d signor fa gran careze. El duca de Urbino se parli luni pasato per Roma, in stafeta, da Mantoa. Si tiene per fermo, quello farà el papa, e il re di romani, con la Signoria, farà ancho esso marchexe. Uno orator dii re di Franga da 8 dì in qua è andato a Roma, e ha ditto che le cosse se conzerà. Letera di 7. Come missier Francesco de Gala-ra’ è stato da missier Galeazo Palavexim, a ringratiar- 10 di alcune oferle, che el mandò a far a essi rectori 11 dì passati. El qual missier Galeazo li ha dito bone parole di la afl'ection l’ha a questo stado ; e che ’1 re di Franza è in man di gran ribaldi; e che ’1 erede, che. questi movimenti sarà la destrution sua, tamen li è ubligalo etc. Dice, el re non sarà in Italia avanti pasqua di mazo; e à mandato a Milan scudi 100 mi-lia, per dar l’imperador, quando el sarà inlrato in ila-lia. Missier Zuan Francesco di Mussi li ha mostralo una letera di eri, di suo parente, di Mantoa; el messo l’à porta dice, che era stà conduti 100 homeni d’arme a Borgo Forte. El Cardinal di Mantoa, per una letera scrita a missier Thomaso Raymondo, come per comandamento dii papa va legato in la Marcha. Letera dii dito, di 9. Dii tajon posto a Milan, di ducati 100 milia, per recuperar il sialo lien veni-tiani di la ducea di Milan ; el che monsignor di Spili,