ADUNANZA ALL’ACCADEMIA DELLE SCIENZE DELL’ISTITUTO 115 dire che basterebbe di ripartirle per un numero minore di soggetti, che fossero obbligati a riconoscere in quelle un giusto stipendio alle loro molte fatiche, e non un debito d’una graziosa pensione alla qualità di cittadino... ». Infine esorta gli assunti a « punire i lettori negligenti, perchè i disordini da essi recati allo Studio non sono nè rari nè antichi ». Tale progetto colpiva troppi personali interessi e troppe inveterate abitudini, perchè potesse essere accolto. Quando fu conosciuto gli si volsero tutti contro, e più di tutti i suoi stessi consanguinei, che non avrebbero voluto lasciar uscir di casa il ricco materiale scientifico, nè la biblioteca. Lasciamo che egli stesso racconti la dolorosa vicenda, che fu poi origine della fondazione dell’istituto. « Terminato il bisogno militare, per la pace seguita fra Nostro Signore e l’imperatore, e dopo aver terminate moltissime spese, e massime della Specola, nella mia casa paterna, e per l’opera dell’istesso mio fratello Conte Fiippo, che insino a quel punto mostrò di accudire alla mia notagli idea, senza mai minima opposizione, dovetti sentire una mattina da lui stesso, che non si voleva nè da lui nè dagli altri questo bordello nel Palazzo. « Risposi che gli avrei posto il rimedio da loro desiderato, ma che solo mi dispiaceva che una tal repugnanza non si fosse mostrata prima di dar la mano a far tante spese di fabbriche. « Era allora Legato il Signor Cardinale Casoni che aveva intima notizia di me... et con esso comunicai la parlata del fratello, et il pensiero che avevo di far tutto trasportare in Provenza, ed ivi lasciar forsi di me una memoria. « Questo degnissimo porporato gagliardamente si oppose a così fatta estrazione da una città che allora, come Legato, egli governava, e che poi non sarebbe stata approvata, come egli diceva, in Roma dal Papa. « Preliminarmente mi ricercò, Sua Eminenza, se veramente ero risoluto di dare per la causa pubblica questi Capitali. Risposi di sì costantemente; ed allora, fra le voci che aveva