34 CAPO II. a compimento nell’urto tra Carlo di Lorena e Massimiliano di Baviera per strappare il trofeo agognato della conquista di Belgrado. Poi è la perigliosa missione del Marsili per gli approcci segreti di pace tra il 1691 ed il 1692 a Costantinopoli sotto mentite vesti, quando, pur nella quotidiana angustia di essere scoperto dal Turco crudele, tra le insidie del ministro di Luigi XIV, nemico dell’impero e la cinica minaccia di tradimento dell’ambasciatore britannico, non perde la sua imperturbabile serenità e, calmo, attende a ricerche naturalistiche ed etnografiche. È, infine, l’azione accorta ed energica dimostrata dal Marsili durante le trattative di Carlowitz, ove erano in gara gl’interessi di ben cinque potenze, a cui si aggiungevano, come mediatrici, pure interessate, la Inghilterra e la Olanda, è l’azione che il Marsili, in prima linea tra i plenipotenziari dell’impero, esplica di fronte al Turco, agli alleati, ai neutrali e che sagace e decisa mantiene quando si passa, impresa lunga e diffìcile, ad applicare i patti del trattato tra Impero, Venezia e Turchia. Non solo il sangue sparso tra il 1683 ed il 1699 per le numerose ferite, alcune orrende, inferte da avversari sul campo dell’onore, ma anche per equivoco o per tradimento, non solo l’opera indefessa nella balistica, nella ingegneria militare, nelle marce, nella preparazione e nello svolgimento di combattimenti e di assedi, non solo la circospetta ed anche pericolosa opera diplomatica dimostrano la fedeltà del soldato, il coraggio e l’abnegazione, ma nel Marsili, il quale nel tempo della lunga guerra contro il Turco passò dalla fiorente giovinezza dei venti-quattro anni alla vigorosa maturità dei quaranta, durante questo periodo, pieno di fragore di armi, risplendono di vivida luce le più belle virtù. La illibatezza del carattere nel rifiutare sdegnoso somme offerte per la bramata concessione di un grado nel suo reggimento; la generosità nel perdonare ad uno sciagurato, che sul punto di morte confessò di avere tentato di nuocergli; la carità nel ricordarsi dei poveri della sua Bologna, con elargire soccorsi alla loro misera vita; la onesta franchezza nel voler difendere le cause che gli parevano giuste, pur sapendo di procurarsi gli odi dei potenti; infine il senti-