401 MD1X, GIUGNO. 41)2 bastían di Moncelese è di capi a far questo, el a Este à posto podestà uno citudin ferarese dal Roverella. Da poi disnar fo consejo di X con la zonta. Et se intese una nova, venula per forestieri, in Rialto, per via di Besalu, a di primo, di la corte, a Vajadulit, da Fiorenza.-Come l’armata di Spagna, qual era andata contra mori, su la qual era monlà il cardinal di Toledo, homo religiosissimo e frate di San Francesco, la qual armata bona parie è fata dii suo, havia auto Oran im Barbaria et amazati et presi da mori XI milia. La qual nova alcuni qui la reputò bona, perchè l’armata andava in là e aria da far a quella costa ; altri non li piaceva cussi presto havesse auto viteria, perclit' potria quel re far novi. pensieri e mandarla in Italia e contra di nui. È da saper, el signor Pandoifo Malatesta, condii-tier nostro, al qual lo dato per la Signoria nostra, in scambio di Arimano, Citadela im padoana, provisión et couduta, in questi zorni partì di campo, come ho scripto, el vene a Ciladela, fe’ levar l’insegne di l’imperio e si partì e andò a trovar ditto re di romani, et si voi far suo soldato; el in questo mezo mandò a luor il possesso di le intrade, caxe e possessioni di nostri zenthilomeni e citadini, sotto Ciladela poste. Castel Franco in trivisana, havcndo fato inove-sla el datosi a l’imperio etelecli li 4 a) governo, ci-ladini dii loco, sier Andrea Orioni, podestà, era pur lì in caxa di domino Tuzo di Costanza ; or, liaveudo Treviso fato quella demoslratione di voler esser fedelissimi, et Castel Franco, eh’ è sotto la sua juridi-tione, fato mutatione, si pentì horra di l’eroret ritornò sotto San Marco. Et il podestà andò a star im palazo, con inlention di far quello farà la cita di Trevixo, poi el cussi è il voler di la Signoria nostra fazino ditti castelli. Di sier Sabastian Moro, capitanio di V A- dexe, qual è recluto a Loreo, con barche----si ritrova. Scrive, che il bastión si voi far, et è principiato a far a la Torre Nova, è spexa bulada via, vorà assa’homcni a custodia; sì che, per opinion sua e dé molli, saria meglio noi compir, ut in litte-ris. Era sopra sier Piero Boldù, quondam sier Lu-nardo. Noto, intisi, domino Antonio Pizamano, episcopo di Feltre, poi fato la mutatione la terra e datosi al re di rotllani, di bordine di la Signoria andoe versso Trento, a trovar il re, over a Slerz, con una inslru-tion li fo data ; el qual va a caza. Et se intese, le terre franche non voi per niun modo ditto re rompi la trieva, fata con la Signori;! nostra 1’ anno passato. Quel di lui seguirà lo scriverò di solo. I Viarii di M. Sancto. — Tvm. Vili. Yeneno sier Sogondo da Pexaro, provedador a Pexin, qual consigliò il loco a cerli todeschi, per nome dii suo re. Etiarn vene sier .Incoino B.ddvi, di sier Ili onimo, stato provedador di Bel Grado in Frinì, el qual fe' la consigliaiion ; et cussi sier Tro-j n Boni, di Cremons; el Fiume, dove era podestà sier llironimo Querini, quondam sier Andrea, da Santo Anzolu, fo etiam consignado, el il dito sier llironimo vene a Vcgia, demum a la fin dii mexe vene in questa terra. E noto, Boi Andreas volse luor Fiume etc. In questa terra, licet fusse questi pericoli, che francesi dicevano voler vegnir omnino a tuor questa gran villa, et le provision si fanno. Et in 1’ arse-nal si lavorava continuamente : prima, sopra XX piate di facilini, certe cosse et edilicij perartelaric. Itcm, fuste e bregantini. Itemi, za tre da metcr artelarie suso, con albori di galie e nave. Itcm, si butavano passavolanti et artelarie ogni dì, gran numero. Itcm, si feva curazine, el lavoravano la Cesia, et orexi e fu-vri messi a questo effèclo. Itcm, («vano 100 da 15-cliar palli. Itcm, le galie sotil si meteva a bordine et si haverà il numero, et le galie grosse, venute di Barbaria, e li arsilij di stratioti, erano in canal versso l’arsenal, a bordine, nè si tirava inda caxa per poterli armar; et im più lochi di la cita e a la Zueclia si butavano artelarie. Itcm, fevano descrilion di certo numero di bombardieri etc. Itcm, zenthilomeni an-. dati sora Chioza versso Brendolo a far bastioni ; altri sora Liza Fusimi haveano falò tajar assa’ legnami etc. Et li zenthilomeni tulio il dì in curazaria a comprar arine e farsi curazine, celade, falde, gorzarine, bra-zaleti etc., comprar ranche e pariesane e maxime alcune bolognese, si vendevano da li soldati. Et visto il campo a Mestre e il stato fino a Padoa persso, el papa non voler levar la scomunicha ancora, tamen il fermento calloe soldi... il slaro, et vaUeva ducali uno il staro padoan, eh’ è cossa miravegliosa ; et questo fo per le gran provision fate di aver formenli, et esser al novo. Et dicitur, è in la terra formenli per mexi 3, e si aspela assa’. Erano sora le biave, per il consejo di X, sier Stefano Contarini, fo consier, quondam sier Bernardo, et sier Alvise Malipiero, consier, quondam sier Jacomo; et li provedadori, 191 elecli per gran consejo, sier Stefano Contarini, quondam sier Davit, sier Antonio da Canal, quondam sier Nicolò, sier Thoinà Liom, quondam sier Filippo, Item, a l’arsenal. sier Zuan Foscarini, sier Daniel Dandolo, quondam sier Andrea, el sier Nicolò Pasqualigo; et provedadori a l’arsenal, per pregadi elecli, sier Antonio Ti un, procuralor, et sier Andrea