196 APPENDICE Roma, dove fra altri, fece la conoscenza della regina Cristina, figlia dello svedese Gustavo Adolfo, la quale amò molto il giovane conte straordinariamente ingegnoso ; a lei dedicò il Marsili la sua summenzionata prima opera stampata. Da tutto ciò possiamo vedere che la gioventù del Marsili passò fra studi intensi; raccogliendo diligentemente il miele della scienza, egli sfruttò ogni minuto della sua giovinezza e al ritorno da Costantinopoli il giovane conte, che è già un ingegno raffinato, un erudito perfetto, esperto in ogni ramo della scienza, vuol cominciare la vita oltre che col suo ingegno innato, con un’erudizione profonda molteplice e superiore alla sua età. Durante il soggiorno del Marsili a Roma, cominciò a prepararsi quella grandiosa unione politica, che la storia conosce sotto il nome di « Lega cristiana », il cui scopo era la rioccupazione di Buda e la liberazione dell’Ungheria, spingendo i Turchi fuori dall’Europa. A quel tempo il problema della rioccu-pazione di Buda e della liberazione dell’Ungheria divenne nell’opinione pubblica dell’Europa — da una semplice questione politica — un’idea dominante. Dopo la costituzione della Lega cristiana, quando lo scopo ne divenne manifesto e — come diciamo noi Magiari, perchè tale era presso di noi l’antico uso — portarono attorno la spada sanguinosa, allo scopo di arruolare la gente per la santa guerra contro i Turchi, da ogni parte dell’Europa si radunarono eserciti e i figli delle diverse nazioni offrirono a gara il loro sapere, il loro sangue e la loro vita per raggiungere così grande scopo. Gli uomini furono presi proprio da una febbre, da un delirio, quando nel 1682 fu divulgata la notizia, che fra l’imperatore tedesco e il sultano turco si preparava la guerra. L’Europa sentiva quasi che nel prossimo avvenire sarebbero germinati importanti avvenimenti, sospettava che una grande liquidazione si preparava ed ognuno voleva parteciparvi. Il conte Luigi Ferdinando, che aveva già un’erudizione varia e profonda, ma in cose militari era tuttavia inesperto, pure fu preso da questa santa febbre e probabilmente anche per stimolo del Vaticano decise d’offrire il suo sapere, i suoi servizi, la sua vita ed il suo sangue all’imperatore tedesco, che era pure re un-