Capo I. La preparazione 'Sul finire del Secolo XVII, in Bologna, alcuni spiriti eletti, lamentando la troppo evidente decadenza della celebre Università e desiderando che anche presso di noi venissero accolte le nuove vedute sulla importanza della osservazione e dell’esperimento nella ricerca scientifica, tentavano con varie iniziative di infondere agli studi, in questa città, un soffio di nuova vita. Fu così che nel 1690 Eustacchio Manfredi fondava 1’« Accademia degli Inquieti », che egli riformava poi insieme col Morgagni nel 1704, volgendola ad indagini di carattere prevalentemente sperimentale. Poco dopo, un nobile cittadino bolognese, versato nelle più svariate dottrine, illustratosi nella carriera delle armi, nella quale aveva raggiunto i gradi più eccelsi e sofferto immeritati dolori, volle dedicare il suo cospicuo patrimonio e la profonda conoscenza delle Università e degli Istituti scientifici d’ol-tre Alpi da Lui acquistata nei lunghi suoi viaggi alla riforma degli studi nella città natia. E dando vita a questo suo volere, il Conte Luigi Ferdinando Marsili dichiarava, il 12 Dicembre 1711, eretto in Bologna, con costituzione da Lui redatta, l’istituto delle Scienze; in questo Istituto egli incorporava l’Accademia degli Inquieti, che (sono parole della ricordata costituzione) « dovrà chiamarsi Accademia delle Scienze dell’istituto di Bologna » ; provedeva a che ne fossero stampati gli Atti, e, per farla conoscere a tutto il mondo civile, chiamava a farne parte come corrispondenti dieci fra i più illustri scienziati forestieri. Il nobile scopo cui mirava il Marsili fu pienamente raggiunto, ed è precipuo merito di Lui se l’Accademia di Bologna ha po- ì