297 MLliX, MAGGIO. 298 Emo; li rispose sier Antonio Condolincr. Poi parlò sicr Polo Pixani, cavalier, savio ilil consejo; et li savij meseno indusiar. Andò le parte e fo preso la indusia di largo. E di di in dì aspetavano risposta di *le letere di Roma. 142* Et licentiato il pregadi, restò consejo di X eon la zonla, zercha su fomenti, perchè voleno far, ut dici tur, 3, per il consejo di X, provedadori sora le biave, con autorità granda ; 0 feno. Nota, in questi dì, in locho di alcuni inanellavano di la zonta dii consejo di X, fono electi sier Francesco Zustignan, fo savio a terra ferma, quondam sier Zuane, sier .. . ...................Item, fo letere. A dì 22. La matina in colegio vene etiam l’o-rator di Ferara, nescio ad quid, et partì la sera per Ferara. Jo intisi, la Signoria tratava aver il ducha di Ferara per capitanio, et si spera di haverlo, si se conzarà le cosse col papa. Di la nova di la morte dii marchese di Mantoa non seguì altro, non fu vera, licct fosse dito inantoani haver tolto le porle in si, et haver levà le insegne di 1’ imperio. Vene uno citadin nostro di Faenza, nominato . . .....di Ubaldini, stava in officio con il provedador Orio, qual è venuto a la volta ili Ferara qui. Narra, chome si ave aviso, etiam che faventirii erano acor-dati col papa ; et che domenega, a di 22, andono fuora 4 altri citadini, la nome sarà di soto, a sigilar li capitoli col Cardinal Pavia, vidclicet si danoal papa et salvo l’aver et le persone e tute le zente d’arme, termine zorni XV, si la Signoria non li dà potente socorsso, di darsi. Item, il provedador e camerlengo con le sue robe possino libere partirssi, con altri capitoli, ut in litteris Faventice etc. La nome di 4 sono: domino Andrea da le Tombe, Filippo Ba-zolin, Lodovico Scarda et uno altro. Questi a dì 20 sigilono. Et che il provedador Orio era mirato in la rocha e si volleva tenir. Item, che le zente d’arme e fanti è lì, volendo vegnir su quel dii ducha di Ferara, che il ducha non volse darli il passo, si la letera dii Cardinal non diceva non obstantibus censuris, el era ritornato uno homo a far conzar la letera. In questa terra erano tuta via do oratori favellimi et domino Venerio, avochalo, qualli, andati in colegio, si scusono et fono quasi laudati di haver (olio il termine etc. Di Ravena fono letere. Il campo esser relralo alquanto, adeo le cosse steva cussi, perchè li era stà fato intender, la Signoria haver mandà a olerir lo terre al papa. In questa malina in Rialto il banco di sier Alvise Pixani bave grandissima pressa, e li fo Irato assa’ da- nari, perchè molli dubitavano di novità; turnen fo ajutato ben, el li soi parenti e fradelli slevano in banco etc. Poi il zorno sequente non fu altro. Dio voglia vadino bene ! Item, in fontego di la farina fo assa’ persone volseno comprar, maxime zenthilomeni, dubitando di charestia ; e la farina valse lire 6, soldi 4 et soldi 8 il staro, il fomento eresse’ a lire 7, soldi 10, tamen non durò a questo precio: ldio ajuta la terra. Si fa ogni provisión et maxime di biave. Noto. Chome ho scrito, Jacomo et Piero Luna, 14 orexi, qualli tolseno li arzenti in zccha a far monede etc. e fonderli, chome ho scripto, stanno a San Ili-ronimo e sempre lavorano. Or una di queste note alcuni armati, per numero 9, andono lì et voleano forar con verigole la porta, tuor arzenti et andar via. Fonno sentili, non fo fato altro. Sospetavaho fusse uno sier Zuan Maria Zorzi, quondam sier Ruberlo, uno fio fo di Alexandro Saraton e altri jotoni, qualli fanno assa’ malli de lì via. Veneno a li capi di X, li capi ordinò vi andasse le barche, et preseno la note drio certo Paseto etc. Quel sarà scriverò. Da poi disnar fo pregadi. Et fo lelo le infrascripto letere : Di campo, di provedadori, di 21, a Peschiera, hore 21. Chome hanno, brexanì aver concluso e capitúlalo col re, sì che Brexa è trata ; e domino Tadio di la Motella è pur in campo. Km,-sier Zorzi Corner, el cavalier, è andato, con 200 cavali lizieri in compagnia, a Verona, a persuader quelli ci-tadini-voglino tuor le zente d’arme dentro etc. in ciladella, e saper l’opiniom Ihoro ; li qual non voleno. Item, esser venuto uno trombeta dii re a Lo-nà, a dimandar il loco; li hanno risposto volersi tenir etc. Item, è in campo nostro 1100 homcni d’arme, 3000 cavali lizieri, 7 in 8 milia fanti ; volono danari etc., tamen è impaurjdi e patiseno di viluarie. Di Verona, di sier Piero Duodo, provedador, di 21. Chome itenm à chiamato li citadini a si et persuaso a voler esser contenti, che il campo intrino in citadela per difender essa terra.. Li qualli hanno risposto bone parole, tamen è duri a voler zente d’arme dentro, e chiamerano il suo consejo etc,; et dubitano di vituarie. Di Crema, di 10 et 20. Dii zonzer lì domino Anzolo Francesco da Santo Anzolo, vien dì campo, et Lalantio di Bergamo, con la compagnia, e hanno portato li danari mandati per proveder de li, videlicet li ducali 5000, e tarano provisión etc. Per queste domino Sonzin Benzon non è nominalo. Per le le-tere di 20 scrive, che hanno inteso brexani capito-