93) MCCCCLXXXX1X, LUGLIO. 932 Item, Fait bassa ili la Valona à fato edito tutti cbi voi venir contra la Signoria a l’lhoro danni vengi, et voi retenir qualche corfuato per saper il numero di la nostra armata ; sichè avisano dii tutto la Signoria. Da Sibinico. Aricorda le rnunition, et a Curzola esser fusto di turchi. 363 Da Liom di l’oralor nostro, venule questa mulina, per Zuam Vesiga corier porlate di 11, 12 et 13. In zifra. In la prima, di 11, scrive l’inirada dii roy in Liom a bore 22 con honor grandissimo, fato representation a le porte, etc., et coperte le strade, et luchesi, fiorentini et demani mercadanti feeeno divise, in conclusion con gran honor introe. Poi esso orator fo da sua majestà qual li disse ; haver da monsignor di Lignì esser concluso 1’ acordo con Parchi-dueba, el qual è venuto in una terra chiamata Aras dove era il gran canzelier, et zuroe fedeltà etc., et monsignor di Lignì, consegnate le terre, ritornerà. Poi li disse de l’impresa, harà sua majestà lanze 1800, et quando verano a la zornata sarà persone 30 milia, et in 40 dì la spazera; tuttavia manda fan-tarie et zente d’ arme a furia. Item, arà quelli di Savoja eh’è lanze 100, et di Saluzo et di Monferà, che non havia eomputà, et fanti 2000 li ha promesso far il ducha dì Savoja. Et vene poi el Cardinal Roam, et disse la Signoria à da far do cosse: la prima, levar el suo orator di Milan, perchè el signor Lodovico si dà repulation, et etiam, per remover i sospeti ; et poi acciò il re di romani non vengi a dar ajuto a Milan, el qual non poi venir si non per via di Trento, che la Signoria tengi ben in hordine quelli lochi etc. Item, ricevute sua majestà ldtere di 1’ ho-nori fati de qui a li soi oratori, et la exposilion di l’ambasata con la risposta si dilibereria nel consejo; et poi ebbe esso orator nostre lettere, sarà doman col re. Et per l’altra, di 12 in zifra : ricevuto dille lettere di la resolution di la risposla, et dii dimandar l’armata di Rhodi con li sumarii da mar, andoe dal re, et exposlo il tutto: zercha l’armada il roy disse esser contento ; et non era con soa majestà, salvo misier Alexandro Malabaida, et ordinò che al Cardinal Roam si dicesse questo, et facesse ldtere al gran maestro di Rhodi, et al prior di Alvernia capitano di ditta armata. Item, oferse a l’impresa contra turchi il suo orò, arzento, zente, il stalo et la persona, et si dolse di la incursion fata a Zara, et disse « compito l’impresa di Milani anderemo conira turchi » et disse Milan e Napoli à mosso questo Tureho contra la Signoria. Quanto a la resolution nostra, rin-gratia la Signoria dii venir a l’impresa : rispose verà fino a Garnopolì poi secondo 1’ ocorerà più avanti, bisognava prima spenzer le zente, et disse l’impresa sarà di zorni 40, et iia intelligentia in le terre etc., et poi disse « spazeremo etiam, il marchexe di Mantoa », et li disse la cassalìon dii fio del ducha di Ferrara Benlivoy et Rajoni et il rector dii ducha di Urbin, soa majestà li disse, li piace et si dolea le fantarie ordinate stavano tanto a passar, et havia fato comissarii per expedir le zen!e, è in Saluzo Monferà, Savoja ei astesam. Per l’altra lettera, di 13, scrive il lenor dì le lettere scritte per il re al gran Maestro di Rhodi et al capitano di 1’ armata, mandate per la via di Provenza ; et manda etiam replicate qui, acciò si mandi ; et questa sera fono expe-dite per uno gripo a posta; et par il re prega il capitano, ma non comanda, et disse per esser armata fata di danari di la religion ; et il gran prior di Fran-za fratello dii Cardinal Roam à scrito in conformità. Item, il re ha fato la mostra di cavalli 1800 per l’ar-tilaria, sichè l’impresa è caldissima, et che Roam li ha ditto il roy non ha voluio aldir pato niun dii re di romani; et aver da misier Zuam Jacomo Triulzi esserli zonto 1000 sguizari, et mandandoli danari ne verà di altri, et il roy à falò. Vene l’orator di Milan dicendo, li sali non si dava, pregava la Signoria li volesse far dar, et si risolva a questo. Li fo risposto, non era sta consejà con li provedadori dii sai ancora, et si vederia. Vene l’orator francese monsignor di Beumonte, et fe’ lezer una lettera, di 12 da Liom, dii roy scritta a lhoro : come è contento dar l’armata a la Signoria et si oferisse a quella con optime parole ; et il principe li disse bone parole, ringraciando soa majestà ; poi li fono leti sumarii de’ sguizari, et dii fuzir di Roma dìi Cardinal Ascanio. Di Roma, di V orator, di 13 et 15. Come, ricevute lettere in materia di benetìcii per il Frangipani era sta tarda, et zà el pontitìce lo havia conferito via ; et li oratori di dillo conte Bernardin erano lì volevano formenìi, et il papa li ha dato ruzi 100, acciò resista contra turchi. Item, quella matina fo concistorio; et fu letta una lettera dii re Fedrico, dannava il papa era sta causa di comover il Tureho ex-cusandosi, licei pari la Signoria nostra diclia lui sia stalo causa, lamen scrive con parole tacite, et aricorda il papa fazi il re di Pranza resista per questo anno a tuor l’impresa de Milan, et tutto si ronzerà. Non era il Cardinal Ascanio, ni Santo Anzolo, Lisbona, Santa Croce et San Clemente ; et per il Cardinal di Siena et il Cardinal Grimani fo parlato assai in favor dii papa et di la Signoria, et il papa disse se voria