445 MCCCCLXXXXIX, FEBBRAJO. 446 braza 15 di pano d’oro et farli la vesta et ducati 50 d’oro. Item, fono licentiate le nave di Soria di la muda di zener, vadino via. Da Ravena dii podestà, di 14. Come il messo dii conte Nicolò di Monte Alboto era partito; et il conte di Pitiano à opinion andar a Castel Delze over star de qui con le forze, over tuor l’impresa nova ; et. esser venuti li Tyberti da Cesena lì, sono amici dii conte, hanno offerto il stato. Et cussi ha fatto il signor di Faenza a esso conte ; et il signor Carlo è molto amado dal conte, qual dimanda ducati 2000 per la sua compagnia. Dei Monte Granavo di sier Bacalano Zen el ca-valier putrido nostro, de 4. Come ivi era domino Hercules Bentivoy stato a’ servicii dii papa, non voi star più, si voria conzar con la Signoria nostra. Di Bologna di Antonio Vincivera, secretario di 11. Come il ducha di Milan ha scritto al suo referendario, dichi al signor Zuane che la Signoria fa cavalchar, et lui voi farlo cavalchar et mandar contra oportuno subsidio por fiorentini. Item, la madona di Forlì ha mandato a dir al ducha, venendo il conte di Pitiano, li dagi ajuto, ali ter prenderà partito con la Signoria. Item, esso ducha à dimandato al rezimen-to di Bologna li dagi transito e vituarie di mandar sue zente in subsidio de’ fiorentini ; et il sig. Zuane dubitando di suo nepote, signor di Faenza, per queste zente di Milan vien, à mandato a Castel Bolognese uno contestabile con fanti. Item, la cità di Pistoja è stata a romor do zorni e le porte seradè di la terra, e questo tra li Canzelieri et Panciateschi che sono primarie parte, de li qual Panciateschi è di la parte con Paulo Vitelli, unde il confà etiam è in do parti, et li Canzelieri hanno mandà a dimandar socorso a mi-sier Zuane Bentivoy perchè sono da la parte segante, et li à mandà uno commissario a una montagna, qual vadi in lhoro favor. Item, uno lì, ha dito a esso secretario, dii conte di Pitiano vien per Val di Muxello, otegnirà et anderà fino su le porle di Fiorenza, e questo li bastava l’animo di far ; et che mi-sier Zuane non si fidava dii ducha di Milan, et lui secretario voria se li desse bone et dolze parole a esso misier Zuane. Item, avisoe la cossa di misier Corbize, stava a Castrocaro, era fiorentino, et lo te-niva per Zuam di Medici eli’ è morto, qual fo marito di la madona di Forlì, per danari li prestoe a quella madona, et par lei hora volesse dicto loco et lui non consentiva et teniva da’ fiorentini, qual da’ balestrieri di essa madona è sta morto. Si crede fiorentini farà vendeta. Et 1’ orator milanese, è a Fiorenza, à scrito a Bologna, fiorentini hanno fatto 80 cittadini a con- sultar le cosse di la guerra, la mazor parte frateschi, una parte bisa, et il resto rabiati. Hanno posto uno balzello in consiglio et non l’ànno vinto. Et si fa eo-loquii che la Signoria nostra non vincerà l’impresa, 178* et facea la spexa di la guerra con l’ordinario, elche ha un mar e l’altro da dar socorso. Da Paula di sier Bortolameo Calbo conte, di 3. Voi monitiom per il loco di Marmorano, qual è a li confini ; fo data a l’ordine nostro. Di Brandizo di sier Piero Arimondo saliner nostro. Alcune lettere molte longe. Si doleva di suo cu-gnato sier Jacomo Lion governador de lì, zerclia li sali, quali per lui andavano mal. È da saper pcr'leze li savii ai ordeni vanno ad armar le galie grosse, et cussi ieri fui a la procuratia di San Marcito a tuor il gropo di sier Lunardo di Prioli et armar le sua galia dii trafego subito, la qual fo armata. Tamen fo di quelli patroni dete raynes per lire 4 pizoli 13, non si spendeva se non lire 4 pizoli 10 etc. In questa matina introe li cai di X, et mandati tutti fuora, et da poi disnar fo collegio in materia di tuor l’impresa di Forlì. A dì 17 in collegio. Da Ravena do lettere molto longe, di 15. Di coloquii fati col conte di Pitiano, tandem voi 7000 fanti, 1000 cavalli lizieri et più, et à terminà andar a Castel Delze per fama di soccorer Biliiena, poi far la via di Bagno, benché havia inteso inimici al Giogo haver provisto. Et è venuto uno messo dii conte di Sojano perchè il conte non ha potuto venir per attender a! trattato dii fratello. Item, esser lì 600 fanti fati per li 3 contestabili ; et ha scrito al proveditor Venier fazi fanti 2000 lì, et il signor Car- lo el torna a Castel Delze ; et oltra quel Morelo che ’1 conte volse li desse 200 fanti, ne ha dato a un altro fanti 200, et à mandato a compir quelli di domino Nicolò di Monte Alboto. Et che questa via si voi tenir secreta. Item, à retenuto uno era sora le mu-nition. Et Marin Biancho era zonto lì. La madona di Forlì dava pur fama di far zente. Et di tal lettera fo dato sacramento per li cai a tutti di collegio. Item, che ’1 conte partirà quella settimana, et esser fati fin hora provisionati 3000 compufà li soi cinquecento. Et che il conte voi andar con tutte le cosse preparate per haver honor, non voi haver vergogna. Da Castel Delze di sier Jacomo Venier, di 13. Molte zanze. Et che a Pratiego dove era Alvixe Grie-go contestabile, in quella note che era di carlevar, vene li nemici, perhò che haviano tratato con li villani, et da li cani fono scoperti et li villani mandono via