1091 MCCCCLXXXXlX, AGOSTO. 109-1 dano. Et il principe li rispose eramo su gran spexa eoine vedevano si da mar come da terra, scusandosi, etc. Vene el marchexe Lunardo Malaspina, e parlò pian al principe, credo manda alcuni avisi in campo de’ franzesi. Vene l’orator di Franza, con quel capitano si parte con monsignor di Beumont, qual vene di Brexa. Prima ringratiò la Signoria deli honori era sta fato per tutto al suo colega; poi era venuto a Brexa uno secretario dii marchexe di Mantoa, con lettere di 13 di esso marchexe, a parlar a ditto monsignor di Beumont, chiamato il signor Piero Stroza suo camerier, e li dette la credenza in scriplis di questo tenor: come il marchexe volendo servir la Signoria à mandato a li cai dii consejo di X, Anti-macho, Donato di Preti, fra Hironimo etc. non hanno auto risolution alcuna, unde si scusa, dice voi con-zarsi dove meglio potrà, et il ducha di Milan li voi dar li avanzi vechi dii padre e avo e una terra per pegno, e à hora ducati (JO milia, et mantenir il vescovado dii fradello, et come lui ha 400 homeni d’arme videlicet 200 soi et 200 dii signor Zuane suo fratello e altri cittadini. Item, ha homeni d’arme milanesi quali li hanno mandato a dir, rompendo la Signoria a Milan, vcrà a servirlo. Item, ha 300 cavali lizieri, 200 balestrieri, 100 stratioti, et provisionati da 4000 tra i qual alemani la più parte : come si ha offerto al capitano di Brexa, etiam a Venecia li soi oratori Antonio de Kuherti et Donato di Preti et esso marchexe si offerisse con queste zente. Et è 4 condutieri soli di la Signoria nostra, videlicet el conte Filippo di Rossi, el conte Alvixe Avogaro, domino Tadio di la Motella et Jacomazo da Venexia. Si l’altro nostro exercito torà una terra dii ducha lui vuol tuorne do avanti. Et in line come el ducha di Milan lo solicita a la risposta li dà 60 milia ducati e quello dimandarà harà, sichè si scusa. Item, mostrò una lettera di ditto marchexe, scrivea a li soi oratori e qui Antonio di Ruberti e Donato di Preti, si scusa, etc. Or il prefato orator pregi) la Signoria si consultasse ben questa materia, disse tamen el suo re n >n vorà si non quello voi la Signoria ; et cussi di quel fo iìol dii signor di la Mirandola si termini la fin. Item, poi so'icitò a romper a Milan, dicendo il re ha-ver roto et haverlo da misier Zuam Jacomo Triulzi. Et il principe li rispose: volemo saper certo prima rompemo per esser uniti con la regia maestà, senio in hordine e le zente si redusse in campagna, et quanto al marchexe si consejeria, etc. Di Caodistria, di iter Alvixe da Mula, podestà et capitano, di 14 el 15. In la prima par mandi lettere aule da madama Dorolhea fo mojer dii conte Carlo di Corbavia, et disse : turchi in Bossina esser reduti apresso Lapa : diano correr over a Ci taro over Istria, et ivi esser sta cridà la guerra contra la Signoria. Item, veniva in questa terra uno messo dii conte Anzolo di Ledeneza. Per 1’ altra lettera, di 15, scrive haver auto dal vescovo di Trieste che turchi dia vegnir a corer de lì, el eri in Trieste intrò el capitano di Lubiana con 50 cavalli. Item, manda avisi, di 11, dii conte di Vegia et dii castelan di Ca-stelnovo. Item, voria uno San Marco per il loco di Mocho. Fo balotato. Da Udene, dii luogotenente, di 14. Come a Cre-mons veniva assai todesehi, el qual loco è forte. Item, era sta menato lì uno strati;.to da Gradiscila, et la paga di stratioti è in camin, non è mandà la sua ; et per avisi ha turchi a la fin dii mexe dieno correr. D i Ruigo, di sier Marin Zustignam, podestà el 422 * capitano. Come domino Antonio di Pii era stato li, 1’ havia pagato, va in brexana, et Carlo di Strozi resta. Dj Ci ridai di Bellun, di sier Hironimo Querini podestà et capitano. Zercha far far lanze 4000, justa i mandati. Item, di le tanxe di le taje era diferentia tra li cittadini et il contà, et fazeva far l’exlimo novo, etc. Vene sier Jacomo Polani, padre di sier Vicenzo, et patron di una galia grossa in armada, scusando suo tìol era ben in hordine, et disse contra quello eri fo ditto in collegio per sier Anzolo Trivixam. In questa matina sier Alvixe Grimani introe patron a l’arsenal; et il loco di sier Andrea Loredam, è a Corphù, fo risalvato vacuo. Et andassemo tre savii ordeni, io Marin Sanudo, sier Zuam Trivizarn et si r Vetor Capelo, con sier Zuam Jacomo Bafo, a far li balestrieri di la galia Salamona. Noto. In questi zorni, per hordine de li cai dii consejo di X, quali era sier Cristofol Moro, sier Pie-so Balbi, sier Nicolò di Prioli, o fusse posto di novo parte nel consejo di X, più non si dà balote fuora con li consegi, sotto gravissime pene a chi le darà ; è comandato a Domenego Ceja et Francesco Zena-ro compito el gran consejo presenti le polize ai cai di X, judicio meo fu optima cossa pur che lungamente li si oservi. In questa matina restò il collegio di le biave per far provision, et li savii voleva pregadi, tamen li cai di X volseno el suo consejo, et credo fusse per ex-