1373
HCCCGLXXXXIX, SETTEMBRE.
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Cinqueville, diprederà il teritorio nostro di Castel-nuovo, et vanno poi di longo in Friul.
    Noto. Eri per collegio fo man là danari in Caodi-stria, e scrittoli dovesse subito mandar qualche zen-le de lì in Monfalcon.
    Di Gradisca, di sier Andrea Zanchani, di 27. Haver turchi esser mia 10 di Goricia lontano, doman sarnno lì, et ozi Gregoliza e un altro capo de stra-lioti andono fuori, et trovono la scorta de’ turchi, et fono mal guidati, et perhò non li rupcno.
    Di Udene, dii luoyotenenle, di 27. Come à ricevuto nostre lettere, et haveva electo 20 zentilho-meni andasseno fuori a far condur le biave et strami aliler hrusarli a quelli non 1’ avesseno portati in Iodio sicuro. Dubita di Udene, sono a terra le mure, merli 2500, torioni 60, bisogna gran guardia, et vi è solum homeni da fati 1800, voria li fusse mandato ivi 100 cavalli lizieri et 200 provisionati per la città di Udene.
    Da Feltre, di sier Malhio Barbaro podestà, et capilanio, di 2(1. Come è nova el signor Lodovico era stato a Bolzan, è partito per Ispruch ; et quella note zonse a Dolzan, intese la nova dii render dii castello, rimase stramortito.
   Di Cremona, dì sier Marco Antonio More-xini el cavulier provedador, di 26. Avisa di la ro-cha certe cosse lì bisogna, et metervi acedi, me-gii etc.
    Item, esser nova il signor Lodovico inteso il dar dii castello di Milan à francesi mandava Marchesi!] Stanga et altri soi qui per veder qualche modo etc. Et il re di romani fa exercito di 25 milia persone. Item, venendo ditto Marchexin li a Cremona, li voi metter la man adosso. Item, bisogneria spexa di ducati 400 per conzar il castello dove è roto per le bombarde trate [ter nostri. Item, el conte LoJovico Bergomin marito di madama Cecilia mandoe da esso provedador a tuor salvo eondulo per certe possession ha lì, non l’ha voluto far perchè el voria San Zuane in Croxe, qual era sta promesso per capitoli al castelan de lì, dicendo el duchi ge la dette, el l’Angusola è marchagnano. Item, el conte di Cajazo voria certi altri lochi dati per lui al mezan dii castelan preditto.
    Di campo, di sier Nicol) Foscarvù provedador, date a costei Lion, a dì 26. Come era venuto li a sopraveder, mandava l’inventario di le munilion era lì in castello, et à posto fanti a la piaza, et a le porte, è con lui il capitano di le fanterie et cornilo di Urbiu. Item, è stato a Pizegeton, dove par francesi babi tolto il possesso di la toreta di là del ponte, et
sono dentro dicendo aspetar al suo re. Item, in Castel Lion è Colla Calamari conlestabele.
    Da Milan, di Zuam Dolze secretorio, di 24.
•	Come eri monsignor di Lignì li havia ditto Bernardin da Corte haverli avisa lo che i signor Lodovico à tolto 50 capetani, et voi romper per tre vie per Belinzona et per Tyram a’ francesi, et per Veronese a la Signoria nostra. Item, lì a Milan esser tre oratori pisant, sono stati da esso secretano dicendo sono servidori de la Signoria nostra, et dimandoe da chi dieno andar, li rispose da misier Zuam Jacomo et monsignor di Lignì sono li capi. Item, eri fo remor a la caxa di ditlo de Lignì, perchè havia fatto far comandamento a quelli di la terra non portasse arme, el li soldati le portava, adeo fu bisogno far etiani li soldati non le portasseno per la terra. Item, in zifra scrisse aver inteso da uno secrelario di misier Scaramuza Visconte, come misier Francesco Bernardin Visconte era mal contento la Signoria ha-vesse Cremona, et à scritto al roy è terra grassa, è 530* la più bella dii duellato di Milan, et à scritto al suo patron misier Scaramuza sia da la parte del roy o di Sant’ Ambruoso.
    Item, domino Pietro Deutize era tornato dal re, eie.
    El compito di lezer le lettere et la deposition di frate Antonio Corvato, introe consejo di X in cheba per una parola, el fu fato zentilhomo nostro domino Hanibal Angusolo piacentino olirà caslelam di Son-zin, qual non à lioli et è vechio, et Marsilio suo fra-delo el heredi legitimi, jusla la promessa, et poi il principe andò via.
    Fu posto, per li sa vii dii consejo, terra ferma et hordeni, scriver al serenissimo re di llongaria una lettera, la qual sarà qui sotto scritta, el mandarli Francesco di la Zuecha secretario, qual vadi col ditto frate Antonio, et leto la comission dii ditto secretario debba pregar soa maiestà ad aiutar cristiani e non lazi t paze con el Turcho. Item, scritto una lettera al ban di Jayza ringraciandolo di questa sua bona volunlà verso la Signoria nostra. El è da saper il nostro ordine voleva meter di elezer uno orator de presmte, et il principe ne mandò a dir ne aricordava non me-tesseino per adesso di elezer ambasadori, et cussi andò le parte, bave niuua di no e niuna non sincere.
    Fu posto, per tutti li savii ut sopra, la comission a li 4 oratori nostri vanno a Milan dal cristianissimo re di Franza, vìdelicet: primo in audienlia secreta debino mostrar la bona mente nostra verso la regia majestà; secundo li narri de’turchi il pericolo nostro con gran parole, et queli esser in Friul, dimandando