213 MCCCCLXXXXVllI, DICEMBRE. 214 muycaroemuy amadoamigo: Nuostro Senor lodos tiempos vos aya on su espeeial recomenda. Da Sa-ragosa a 15 tlias del mes de octubre de inill qua-troeientos nonanta ochio. Alniaca, secretano. Et era sotto scripta di inano di esse regie alle-ze, et a tergo: Al muy illustre duque de Yenecia nuostro muy caro e muy amado amigo. Et panni a proposito scriver qui : come quando l’orator yspano tolse licentia di partirsi, per la Signoria nostra olirà li presenti li fo dato una lettera drizata a quelle regie alteze, eh’ è questa : Copta di una lettera senta per la nostra Signoria a li realli di Castiglia. Eo amore et affectu prosecuti sumus magnificimi ei prcestantissimum dominum Laurentium Suares: qui (uncto apud nos legationis munere ad majestates ve-stras revertitur, ut a nobis discedens virtutis probita-lisque suìe maximum reliquerit desiderium, nec in merito sane, cum in tanta temporum diflicultate tan-taque rerum varietate, in omnibus per euin nobiscum agitatis negotiis, longe praestabilius se gesscrit, quam ut eius prudentiam singularem quam facundiam lau-dibus acquari posse putemus. Adeo et enim cuncta concernentia amplitudinem et gloriam unionis, con-federationisque nostra; summa fide, summa modestia et dexteritate, summa prudentia et integritate, oris dignitate et elegantia ; qualem in paucis agnovi-mus curasse atque egisse dixerimus ; ut personam suam omni laude et comendafione dignam merito censeamus. Quod idcirco majestatibus vestris signi-ficandum curaviinus, ut ex litteris nostris intelligant quam gratissima et acceptissima nobis ea fuerit toto tempore legationis suìe apud nos, quemadinodum etiam difusius ab oratore nostro ud eas nuperime destinato accipient. Data in nostro ducali palatio die primo novem-bris 1498. À tergo. Serenissimis et excellentissimis dominis Ferdinando et Helisabeth Dei gratia regibus Castella;, Leonis, Aragonum, Sicilia1, Granata; eie. catholicis ac illuslrissimis. 87 Ancora, el zorno seguente, el prefato sier Dome-nego Trivixan referite nel consejo di pregadi la soa relalione in questa forma : « Dio volesse fosse cussi tornato in compagnia con el magnifico Antonio Boldù el cavalier come se partissemo di questa terra, ma lo eterno Idio a Ze- noa volse chiamarlo a si. » Disse dii suo zonzer a la corte et quello havia operato come ho ditto di sopra, et operò mandasse uno orator in Pranza a voler pace o trieva per cinque anni con denomination di collegati, et dii re di Napoli, et la libertà di Pisa non potè otenir. lumi, disse le Ire cosse mandava a dir le regie alteze a questa Signoria. Et quanto al re Federico, par sia sta manda a rechieder per lui, perhò che don Consalvo Fernandes stato assa’ tempo in Calabria, era in quello zonto a la corte ; et quelli reali voi mandar uno suo orator qui ; et havia consignà li argenti dii presente a Saragosa a uno li dagi a sier Zuam Badoer doctor orator nostro con ¡strumento dii recever; et non li havia dati juxta comanda-menti nostri. Quanto a le cosse di Spagna : quelli re hanno gran posanza; da si ha pocha intrada il re, zercha 120 milia ducati, et la rama di Castiglia ne ha (¡00 milia, et computa per lo alchavala, ch’è l’angaria di 10 per cento di quello intra et esse nel paexe; stimano molto il re di lngaltera et fano gran caxo ; spesso hanno avisi, el qual ha promesso la quarta lia dar in lngaltera dove publica le noze, ma in Spagna si taze per voler maridar prima la mazor che ha anni 13, ch’è la terza fìola di loro alteze. Item, hanno intrada di decime dii clero scuode 100 milia ducati, e la Signoria noslra scuode sotum 20 milia ; hanno bona zente, quella dii re che tien a suo soldo quasi a modo italiane. Item, disse come stevano in amicitia con li altri potentati, come havia ditto in colegio. È in corte uno fiorentino richo chiamato Nicolò dal Nero. 11 re chiamato Fernando ha anni 47, compirà a dì 10 marzo proximo, è di mediocre statura, aliegro, niun si parte da lui discontento ; la rayna lsabetha è stà bella dona, fa il tutto, danno audentia sempre insieme come compagni. Il re senta allo, lei abasso, per comodità in risponder si cegnino uno a l’altro che respondino prima, parla il re, poi lei sapientissimamente. Quel re par sia uno Tito Vespisian, tanto è ben voluto ; hanno zente di ordenanza homeni d’arme2000; li danno 60 ducati per homo d’arme; 11 re è religioso e catholico ; voria tuor l’impresa contra Africha ; in la soa corte non voi si porta spade ; la raina à anni 48, dona di gran inzegno, natura di castigliana, bone parole, mali eiTeti, fa quel che li torna ben. Questi re non hanno niun di llioro conseglio secreto ordinario se non quelli voleno, nè con niun si consiglia salvo con lhoro mederni, et sono secreti etiam in cosse minime, et quando li piace si conse-gliano con quelli voleno; non expediseno molte cau-