777 MCCCCLXXXXIX, GIUGNO. 778 yspani stati in campo a Bibìena, dolendosi di la Signoria, e hanno lettore di cambio di provedadori, dicono voler far ripresaja, c si lamentano per Roma: li hanno confortati; tanten scrivono la Signoria conzi, et zà era adata tal cossa de qui.. Item, il secretarlo de li oratori yspani era stato da lui orator Capelo a scusar li soi oratori di non esser venuti contra, hessendo li soi reali amici di la Signoria, perchè non vanno publice por baver.in comision si el papa non licenliava di Roma la fìola e remova di Pranza il fiol non paresseno publice. Item, era nove di Aste di misier Zuam Jacomo Triulzi, che il re bavia donato 1’ ordine di San Michiel al ducha di Valentinoes, e a tutti era sta grato. Item, per la lettera, over capitolo di ‘28, scrivono il papa haver lettore di man dii re e di la duchessa di Valentinoes, ralegrandosi di le noze con soa Santità, lo qual le ha fate lozer in concistorio, et è alcune parole jocose scrite come lei sia contenta dii ducha, et presto voi venir a Roma da soa Santità, sicomo hanno intoso dal Cardinal Michiel, che udite ditte lettere. In questo zorno fici scriver una lettera al capitano zeneral con lo zorebe di le nave, scrivendoli dovesse veder si la Signoria nostra era inganata, et mandasse de qui le zorche farà. A -dì 2 zugno. In collegio. Non il fu principe. Vene el patriarcha nostro, et si lamentò a la Signoria con gran parole che ori per li parochiani sia sta fato vicario a San Bortolomio uno prete zoto, contra quello bavia fato lui eh’ è suo jus patronatus, qual havia dato al suo vicario domino Jacomo di San Daniel persona degna, et che questo vicario eleto per forza era intrato in la caxa e butato fuori uno vi era per nome dii suo, qual havia brieve dii papa che fusse ben electo etc. Perhò dimandava la Signoria provedesse dicendo : spolialus arile omnia clebel reslilui, e chiamò vendeta a Dio pianzendo etc. Or andato fuora fu consultato, tome» in collegio esso pa- * triarcha bave molli contrarii, elprcecipue sier Filippo Trum, adeu fo terminato dirli venisse doman, e cussi si partì di mala voja. Da Turin, di Zuam Dolce secretano, di 28. Come era lettere di 24 da Zenoa, che monsignor di Roani et monsignor ili Ugni doveano andar da 1’ archiducha di Borgogna per restituirli le terre comprese in 1’ ultimo apontameuto fato a Paris, et il re voi mandar uno degno personagio al re di romani et sguizari per tratar acordo tra Ihoro, e l’archiducha voi esser in Borgogna per tratar acordo tra il re di Pranza e suo padre el re di romani. Item, li oratori di Pranza destinati a la Signoria erano par- titi da la corte. Item, esser passà da Turim via, molti corieri venuti di Milan, vanno a Savoja e a Lion, etiam quel Alexandroda Bologna, ma non passa Lion. Item, esser cessà il passar di lo zente de lì via, andavano in Aste, imo quelli haveano tochà danari in Aste si partino, tamen intende li capetanii haver bordine di trovarsi insieme. Item, esser sta parlato che pisani non voleno ubedir al laudo, e si ilice il Moro torà di mezo, perchè venitiani non voleno più impazarsi, e poi sono impliciti per l’armata turche-scha ; e fiorentini esser exausti di dinari, c pisani in desperation. Item, Marco Nobele si ritrova in Asto, mandava una lettera a la Signoria noslra, è fidel, si olbrisse, etiam ne mandò un’ altra di misier Bonin amico fidel da Lion. Item, havia ricevuto lettere, va in Pranza, le manda a le poste regie, non lo ha volule luor si non ha il sigillo di misier Zuam Jacomo, inule à convenuto mandar in Aste eh’è milia 50 lontano, et conforta la Signoria che saria mejo mandarle in Asie per la via di Crema, overo haver intelligentia con le posle regie, aceta ditte lettere licei non habi il sigillo dii Triulzi, e uliier non le torà. Da Lion, di l’ amico fedii, di 19. Come fiorentini straparlano contro 1’ onor di la Signoria nostra, por caxon di Pisa ; e-dice questa non voler ubedir è cossa lata mal, e clic por Pisa nasserà qualche fior, e biasemano il papa è con pisani. Item, a dì 14 passò por lì cara 12 di artilarie, vanno in Aste, et vien de verso Paris, dice verà degli altri; et a dì 15 vene lèttere di monsignor di Ugni a uno comissario de lì, li scrive sarà a Lion a la fin di mazo, et clic il re voi esser lì a dì 12 zugno. Item, esser sta cridà la prolongation di la trieva col re di romani per mexi tre, e si trama l’acordo : si tien seguirà etiam con sguizari, benché si crede sarà dificile, pur sguizari sono astreti di vituarie e danari, e tedeschi in discordia tra lhoro, e I i ssilo;» è in do parte, una tien con sguizari et T altra col re di romani e in tutti do li campi è carestia, sichè verà 1’ acordo. Item, esser lì a Lion monsignorldi Trans oUm ili Serenon, praticha acordo Ira Milan e Pranza, e li vien spesso Alexandro da Bologna, eflsj intende con ol ducha do Milan, el qual monsiaior di Trans fa lutto per danari. Item, ol gran pnor di Alvernia facoa armar tre nave a Marseja, et armade le sarano voi andar in persona a Rimili. Vene el secretano dii conte di Pitiano, et presentò una lettera dii conte sotoscrita : Nicola Ur-sinus, comes Pctiliani el Nolle, oc illustrissimi domimi venetorum yubernalor jyeneralis, etc., data a Cedi a di 20. Si duol di sier Polo Trivixan el cavalierpo-