1227 MCCCCLXXXXIX', SETTEMBRE. Alvixe Malipiero fo viceconsolo a Rhodi a dimandar ajuto a quel gran maistro di armata, [lem, di certi navilii e nave de biscoti venuti di Cypro, le à manda in armada, et una nave c n bandiscati abuti di quella isola numero 60 à manda al zeneral. Et è da saper, fo lelo una lettera inadvertenler dii capilanio di Candia di primo avosto drizatu ai cai dii consejo di X, e manda uno procosso formato con-tra sier Piero Sanudo synico, qual li è contrario dicendo tramava nuovi ordeni con li Calergi principali di P isola, fa suscitar li parchi, eie. Cosse di grandissima importantia, umle fo comanda streta credenza e dato sacramento per li cai. Da, Rhodi di 28 litjo, di sic)' Alvixe Malipiero consolo nostro. Come hessendo in Candia, di bordine di quel magnifico rezimento vene lì et arivò a di 24, et il giorno seguente fo dal Cardinal gran maistro e suo consejo, presentò la lettera dii zeneral, era in quel porto 10 bone barze e barzoti. Item, trovò do barze, una di boto 600 ben armada l'ranzese, ditta la Pantea, e un’altra di boto 400 spagnuola. Item, 4 barzoti, gran velieri, li altri navilii hano bisogno di charena ; et parlato con li patroni, volea ducati 3 e mezo per homo al mexe di soldo, et le nave per ogni bote 200, ducali 100 al mexe, e andar in ar-mada a tutte sue spexe, tamen non concluse altro merchi, ma cesse a esso consolo, et vanno in armada dal zeneral; e a dì 26 fe velia do barzoti con ho-nieni 120 uno e P altro 80, con bona artilaria, con sue fuste, e vanno aliegramente. Item, quella note * parte le altre do, et a dì do avosto, partirà le do barze per havorsi cussi ubligato per publico ¡strumento; et la barza l'ranzese à abuto di sovention scudi 500 che son ducati 466 e do terzi da lui che li à impressi monsignor el Cardinal, e lui si ha ubligà in spizilità renderli. Item, il morbo à fato gran mio-ramento. Da Spalalo, di sier Mirili Moro, conte di 25 avosto. Esser venuti tre maiiolossi, fo mandati per il vayvoda Xarcho a Jayza; reforisse conio in campagna hessendo, vene fama che con effeto ora venuto comandamento di POngaro di rompere la trìeva col Turcho e danizar Scander bassà in la Bossina, e che li turchi erano di mala voja e fuzivano a li lochi se-curi. Ile ni, avisa ditto Scander leva zente per venir in Friul o in Caodistria, dove dicono à tratado in una terra, et P averà a bota salda. Ilein, esso conte solicita sia mandali li danari di la paga dii conte Xarco preditto, qual sarà un’altro Schanderbecho a quelli confini di Lissa, Trau e Spalato conira turchi. Vene uno mosso di Zuam da Casal governador di la rocha de Imola, data ivi. Presentò una lettera di credenza di uno Ilironimo Lodovico da Bologna, voria esser folto a stipendio di la Signoria nostra e voi dar convenlion, promote far venir a devotion di questo stado la madona di Forlì ; ei il principe li rispose bone parole, ditto si consejerà, lumen il collegio non sentiva di tuorlo. Vene il marchcxe Lunardo Malaspina, con uno fiol dii marchcxe Gabriel di Fosdenovo, venuto no-viter dal padre, et lexe una lettera di aviso: come ha di Zenoa misier Zuam Adorno, dovea venir in ajuto di Milan, par non vengi ma torna a Zenoa, et di Pisa le cosse vanno bone conira fiorentini, e luchesi li danno grande ajuto, li hanno mandati dentro Pisa 300 provisionati, el il campo de’fiorentini voleva far una cava soto terra, fo scoperta, e pisani cavono a l’incontro et amazono col teren quelli era dentro, poriiiì che ditta cava Paulo Vitelli capitano feva far, per bufar tutte Io mura a un irato zoso, zoè mcter polvere di bombarda sodo darli luogo el ruinar le mure, el qual Paulo Vitelli era amalato e pur slava in campo. Et è da saper, ogni matina era a P audientia Luclia di Lanti oralor pisano, tamen mai era aldito etc. Et perchè eri da sera et ozi vene molte lettere di terra, tamen per le cosse ardue di mar non fo lete, pur qui le noterò. Et prima in la lettera di campo di 4, scripta di sopra, è queste particularit \ qual è di qualche momento. Come cl ducha di Milan, prima si partisse, cavalcliò por la terra un zorno, e andò in corte ve-chia e levò il ducheto, et quello a cavalo menò con lui, e come fo in certa contrada disse: vi basta 1’ animo di corer? E lui, di età di anni... molto zen-tilissimo vi corse, llem, poi che misier Francesco Bernardin Visconte parlò al ducha dicendo e conse-jandolo si levasse, unde il ducha andò in castello, et più non fu veduto, et che milanesi è contenti misier Zuam Jacomo entri con 200 persone italiane in la terra e non più, e il resto de’ l'ranzesi combati il castello che li durano te viluarie. La praticha dii mar-cliexe di Mantoa è pur in piedi con li cai di X; el ora qui Antonio di Kuberti e Donato di Preti co-messi soi, e ogni dì andava lettere su e zoso, tamen fin qui ditto marchexe non si move ; et per il cou-sejo di X è tenuto in praticha. Di Campo, di provedari di 5 a San Marlin, a hore 20. Come mandavano il reporto di uno venuto di Cremona, Item, ha recevuto lettere noslre in re-comandation dii conto Filippo di Rossi, farano quanto in quello si contion, tamen, ori sorissono quello li