3/3 MDIX, GIUGNO. 374 arzenti, ma ben piviali el con poclia sontuosità ; poi vene il corpo ili Christo solo l’ombrela, et il patriar-cha aparato, e questa è la prima volta babbi riito messa a San Marco; poi il doxe, vestito di vcludo cremexin, andava tremando in jnezo di sier Bortolo Minio, sier Nicolò Pixani, consieri. Et atorno, di fup-ra via di la Signoria, era pien di questi homeni armati, per dubito di novità, che dete che dir a la terra ; tarnen se diceva saria movesta, e molli non vol-seno andar im piaza. Erano pochi patricjj con la Signoria, quasi tutti vestiti di paonazo, di scarlato zer-cha 8, altri di negro; non era alcun pelegrin, che sono soliti in tal ¿orno esservi ; erano 4 procuratori : sier Nicolò Michiel, sier Antonio Trun, sier Thomà Mozenigo, sier Domenego Trivixan, e altri patricij, numero ... in tutto, con li consieri e cai di 40, zereha 44. Fo pochissimo numero a quello sono soliti andar. Fo etiam im precession do, molto notadi, sier Francesco Capello, cavalier, fo a Concia, e sier Domenego Contarmi, fo capitanio a Verona, che si doveva sconder, come feva li altri rectori, che non si mostrava. Et da poi compita, che fo spazà presto, colegio si reduse. Et se intexe, Axolo aver levà le insegne di l’imperio, per uno araldo dii re, mandato per quel Lunardo da Dresano, et in obedienlia di le le-tere li scrisse la raina a quel sier Zuan Foscarini, suo podestà, si partì, el qual mandato sarà qui soto posto, et lui vene a Veniexia. Domino Tuzo di Costanza, stato a Ravena, zon-to qui, andoe in trevisana a le sue possessioni a Castel Franco. 7 ' Noto. Fo mandato sier Nicolò Zorzi, quondam sier Bernardo, in Sii, qual à da far a Caxal, a solici-tar li burchij di formenli è stà mandati a masenar a quelli molini in Sii. Fo dito, per uno zudio vien di Brexa, che domino Marco da Mart nengo era stà morto dal populo a Brexa ; non fu vero. Di Padoa. Se intese esser stà lato una crii la, che tutti quelli hanno possession a fito di venitiani over livelli etc., si debino dar in nota, im pena di rebelion, in termine di 3 zorni, perchè voleno ati-tarle etc. Itcm, hanno brusato i libri di la camera di le daye e fato cride, il fermento vagia soldi 40 il ster padoan, valeva 50; la carne soldi 1 '/5 la libra, e levà lì di altri dacij, come ho scripto, ecepto la masena pagi soldi 1 per staro, per pagar li dotori lezerano. Item, hanno mandà vituarie nel nostro campo fino eri. Item, quelli signori di Cypro, hes-sendo carge le sue robe per vegnir a Veniexia et messi suso, lerminono non vegnir, e licentiati li soi vardiani, ozi montorono a cavallo per Vicenza, e poi andar a trovar il re di romani. Di Vicenza. Si ave, per relation di sier Vetor Bragadim, era castelan, venuto di qui, qual partì poi li retori, che alcuni citadini armati andono, partidi che fo i rectori, atorno la terra e im piaza, cridan-do: Imperio! ImperioI Et che quelli dii borgo di San Piero, con uno capo, qual havia una bandiera con galli suso, veneno cridando: Marco! Marco! Et fono a le man con alcuni citadini e amazono un do-tor et 3 altri, altri erano in confusion. l'amen levono la bandiera di l’imperio ; et è al governo vice podestà domino conte Francesco da Tiene. E'nota, se intese poi, che per furor di visentini citadini, butono zoso un San Marco di marmo era su la piaza, qual andò ini pezi, et dal populo fo tolto tutti pezi suso etasu-nati per salvarli, perchè si doleno assai de queste mutation; e tutto è stà causa il nostro mal governo. Et è da saper, la terra molto si doleva dii colegio e di le poche provision si fa ; et erano come desperati, vedeano liaver perso sì bel stato, et che un vi-sentili senza mandato ne toleva le terre, che era cossa vergognosa molto, et poi perder l’intrade di padoana e trivisana era cossa molto cativa; et si straparlava assai, maxime dii doxe, di sier Dome-nego Trivixan, procurator, sier Polo Pixani, cavalier, sier Alvise da Molili, savij dii consejo etc., li qualli tre erano in mal predichamento in Venecia ; et il doxe, per non dir la sua opinion, et non esser andà la sera se intese di la rota dii campo. Etiam si doleno di quelli di colegio, consejo di X et pre-gadi ; tamen per questo il stado non si mantien. Di Treviso. Come trivisani haveano mandati 5 178 oratori a Vicenza a veder, si questo Lunardo da Dresano à commission over non dii re di romani di aceptar Trevixo, et havendo, capitolar etc. La nome di qual oratori sono questi, videlicet : DominoTadio dal Mar, dotor, per dotori j Francesco di Renaldi, per li zentilhomeni / Alexandro Zucharello, per li citadini ; trivixani. Nicolò d’ Anseimo. per li nodari l Guangelista Caleger, per il populo Di Chioza, di sier Vetor Foscarini, podestà. Dii zonzer lì sier Hironimo Contarmi, proveda-dor di l’armada, con do galie mandate dal zeneral. Et nota, inteso questo, poi il dì sequente fo scri-to, che dovesse andar a trovar il zeneral, perchè non bisognava. \