711 MCCCCLXXXXIX, MAGGIO. 71-2 Copia di un capitolo di una lettera scritta per sier Zuam Foscari da Modom, di 25 aprii, al scontro dii provedndor dii Zante, ricevuta a dì 29 ilitto. Da poi scritta, tenuta per fin di 25 aprii, l’è zonto ieri la nave patron uno Soligo, vien da Constantino-poli, la qual è sorta in colfo di Coroni, con la qual sono venuti 34 nostri da Modom, i quali dicono clic il Signor turco facea passar le sue zente de la Nato-Ma sopra la Grecia, por il che l’armata soa sia per passar per queste aque, et a lui starà de andar dove ol vorà, perchè dove che lui anderà I' otegnirà soa intention, per esser tutti i luogi di la nostra Signoria desprovisti : et comenzando de qui non si fa alguna provision, corno se non se intervenisse cossa alguna del Turcho. Idio prie'gò clic ci ajuli, et non riguardi a li pecati nostri. Copia di una lettera scrittaper sier Tornado dì Franceschi, a dì 24 aprii da Modom, al reverendissimo monsignor suo fradelo vescovo ile la Ze faionia et Zante, et recevuta al Zante a dì 29 ditto. In questa hora, a bore 22, s’è hauto lettere da Coroni, et havemo da novo cri zonse a Coroni cl gripo di Ftfrnari, el qual vien da Mollo cargo de piere da molili, el qual dice hessendo a la velia fuor de l’ixo-la de Mollo ave vista do una nave, et la nave atendeva a lui, e lui fusiva credendo clic fosse nave do mal affar, et quando quelli de la nave vote che costui fuziva i butò la barella in mar et armò quella, et zonse al gripo, et disseli non habiè paura perchè nui senio venitiani et vegnimo de Constantinopoli, et manchemo de lì zorni !), et havemo ordono de avisar tutti i navilii che riui trovemo, et dirli come l’armada turchescha scrà presto fuora, et che le zente de la Natòlia passava suso la Grecia, et avia-vase a la volta de Corfù, et 1’ armada anderà per mar lì. Nui tal nuova non crcdcmo, perchè quelli da Corfù non scrive cossa alcuna. Io segondo l’ho cussi scrivo a la Signoria vòstra,, et tutto quello intenderò per zorhata darò aviso a quella. Queste nove non è da dir perchè le non se sa corto, la Signoria vostra le porà far intender a qual magnifico prevedador, et a sua magnificenza me ricomandante. 280* Da Modom, di sier Nicol') da cha da Pexaro provedndor di l’armada, date ingalia a d' 26 aprii. Nara il suo esser lì, et il zonzer la nave patron Bernardin Soligo, la qual è di sier Domenego Sanudo, el lo nove ditte di sopra, partì. A di 6 aprii da Constantinopoli. Dice l’armada va a Rhodi ; et esser sta fato le spianade verso Bursa per l’andata dii Signor, et che si reteniva lì peota et marinari; el Signor feva far certi ordegni per com-bater, et non voleva si sapesse. Ni sier Andrea Griti andava dove si faceva, al qual noi partir esso patron li dimandò si voleva scriver, disse di no : perchè tu vedi il lutto a bocha, et li disse ditta armata ussiva per andar a Rodi, ¡lem, esso provedador havia seri-to per tutto retegni li navilii da 200 bote in suso, zoè a Millo, Nichsia et Coroni, et à mandà in Candia sier Nicolò Marzello soracomito a solicitar la expe-dilion di quelle galie : aricorda la Signoria fazi potente armata, non gripi, ma galie et nave. Da Cherso, di sier Alvixc Badoer conte. In raco-mandation di certe munege di San Piero de lì, vie-neno qui per haver ete. A dì 14 inazo. In collegio. Vene domino Itenier Dandolo ortitor di Candia : dimanda formenti, me-nition, bombardieri eie. per Candia ; et la Signoria comcsse a nui savii a li ordeni la expedisseno ; et P altro ora si partì. Vene el signor Carlo Orsini et il signor Bortolo d’ Alviano insieme a li quali erano sta dato alzamento in visintina et padoana, el haveano auto danari, et dissono erano contenti di quello voleva la Signoria, cl tolseno licentia ; et l’Alviano voi andar per uno mexe a caxa sua a tuor la moglie ; voi lettere a 1’ orator nostro a Roma in sua recomanda-tion, et il signor Carlo resta. Item, dimandono qualche danar, che se li fazi dar come li altri per le camere, et linbi tanto mancho; et cussi fono oxauditi. Vene Jacomo Sacho, per nome dii conte di Sojano, et fu comesso a li savii da terra ferma lo expedissa. Vene sier Zuam Morexini electo dueha in Candia, qual era stato luogotenente in la patria de’ Friul, e ricordò si scrivesse una lettera a Udene zercha il ponto sora il Tajamento che sia fato, perchè li mor-chadanti di fonlcgo par veglino contribuir certa spexa, e cussi fu fata. Vene l’orator di Monferà e mostrò certi avisi auti dal signor Constanlin di 6 di questo ¡.come sgui-zari erano tornati a caxa richi por la incursion fata in la valle di Tristina, e haveano dato una gran rota a’ todesebi, amazali 3000 et zercha 300 anegati, voleno unirse a Costanza con 30 milia persone, dove si ilice esser eie. Fo ringraziato di la comunichalion dal principe etc. Da Turim, ili Zuam Dolse, secretarlo nostro. De do oratori dii re di romani venuti al dueha di Savoja, uno di qual è presidente di Borgogna: lian-