539 Capello e sier Zuam Moro savii ai ordeni, di levar la parte di vini di Candia. Et sier Marco Moze-nigo procurator, sier Costantin di Prioli, sier Zuam Morexini, sier Marchio Trevixan e sier Lodovico Loredam procurator, savii del consejo, sier Marco Zorzi e sier Alvixe Venier e sier Alvise da Molili savii a terraferma, et io Marin Sanudo savio ai ordeni : che ’1 sia scritto al re di Inghilterra deli levar la angaria posto, e levata quella si intendi anullà ditta parte di vini, con questo le nave debino venir con lettere di soi re e signori consoli. Et mandate queste do parie ; parlò sier Polo Barbo, pòi sier Gtìstantim di Prioli, poi conira tutte do sier Lunar-do Grimani, poisier Nadal Nadal per candioti, dicendo era sta consejer in Candia, et Candia si have 1207 et 1280 rebellò et fo do rebeiion: lo manda 7"2 ca-xade su quella ixola, et fono elecli 12 zentilhomeni a partir le cavalarie, et la Signoria si reservò dal Tar-tajo a la Fraschia. Or andate le parte : 15 non sincere, 61 di no, di savii 18, dii consejer e savio 67 ; poi ite-rum 11 non sincere, 75 di no,78 di la parte; et ite-rum 9 non sincere, 78 di no, 77 di la parte, et ni-hil caplum fuil. 216 A di 21 marzo. In collegio fono alditi li oratori di Pisa, et quel Itenier di la Saxeta qual tolse licentia partirsi, et ditti oratori si racomandono a la Signoria, per li fali lhoro. Et poi Zacaria di Freschi secretano relerì quello li havia ditto Zuam Alberto: come erano stati li oratori di Milan et fiorentini dal ducha, quali voleno 4 zorni di scriver a Fiorenza zercha il compromesso; et che li oratori di Milano si à dolto diano venir a la Signoria. Et fo consultato in collegio quid fiendum, e tutti li savii parine. Vene sier Matio Malipiero de sier Bortolo, dicendo suo padre era venuto podestà capitano di Fellre, qual era amalato, si scusoe, et presentò lire 900 di pizoli per li guastatori etc. quali fono tolti, /tetri, vene sier Zacaria Dollin et Hironimo Querini, qualli refe-ritenobaver expedito la diferentia dii prolhojerodi la Morea con sier Luca Miani q. sier Anzolo, d’acordo, cheli dagi ducati 100, et si partì. Iletti, la Signoria fo a Rialto a incantar le do ga-lie di Aque morte ; et la prima have sier Gabriel Soranzo q. sier Bertuzi per uno ducato, et l’altra sier Zuam Francesco Contarmi q. sier Alvise per un ducato, la tolse per sier Sebastian Contarmi. Da Bologna dii secretano, di 18, Come el referendario dii ducha eli’è palésco desidera Medici in-trano in Fiorenza, col favor perhò dii ducha suo; et che visitò li oratori fiorentini quando fono li, et ditti oratori volseno andar da lui, ma poi si pontino di- 540 eendo, non andando a visitar il secretano di la Signoria nostra non andiamo dal referendario di Milano. Item, si dice fiorentini esser in mali termini, et si converano dar ai potentati de Italia, non ritornando Medici in caxa. Et che, misier Zuane Bentivoy judichà la Signoria sia quella h;ibi a dar leze ai soi inimici. Item, passò per li lo episcopo Gurgensis, venuto di Spagna celeremente, va al papa a far reverentia e impetrar cosse contra la consientia soa: voi una dispensa di poter dar la fiola dii re suo al zenero re di Portogaio, che veria ad esser cugnata e moglie, per haver solum il principe eh’ è puto ; et eliam 1’ altra lia voi maridar nel liol dii re d’Ingaltera. Item, scrive dii messo di Milan, è a Lucha per desviar stratioti. Vene el marchexe Lunardo Malaspina Zuam Batista tìol dii marchexe Gabriel et sier Ipolito nuntio dii ditto Gabriel. Et prima fo leto una lettera di Ga-leoto Malaspina fìol di ditto Gabriel, data a Fosdeno-vo a dì 8 drizata a suo barba marchexe Lunardo, è qui : avisa la praticha di la pace si trata. Et poi esso marchexe Gabriel scrive e dice la Signoria di Fiorenza manda do oratori a la Signoria con podio fondamento; in Fiorenza chi voria Milan e chi no; et il ducha di Milan li à mandato a dir per misier Galea-zo Visconte non dubitaseno, voi mandar per Lunesana 60 homini d’ arme, et voi lui mantenir l’impresa di Pisa, et fiorentini mantegni quella di Casentino : per tanto voria ajuto da la Signoria nostra. Or suo tìol dette una scriptura contra il padre dicendo era cosse finte; adeo el principe li disseno dovesse aspetar et non sariano lassati in l’acordo. In questa malina fu fato comandamento, per la Signoria et il collegio, a sier Antonio da Canal andasse omnino via questa sera. Da poi disnar fo collegio, si reduse el principe con la Signoria et li savii e i cai, et io andai a san Pantaleon a batizar a sier Faustin Barbo mio collega uno fìol, nome Piero Zuane e Gregorio, insieme con sier Jacomo Dolfin de sier Piero, Gasparo di la Ve-doa, Zorzi Negro e Zuam Batista di Vieimi. Vene in collegio li do oratori di Milano, quali di- 216* seno voler 6 over 8 zorni li oratori fiorentini di tempo, dal ducha di Ferara, avanti facessero il compromesso ; et disse Io episcopo che voria mandar il suo secretario per stafeta a Milan, a far il ducha provedesse contra fiorentini. Et fono mandati fuora per consultar la risposta; et consultato, li fo ditto me-ravejarsi di questo, et che per adesso non se li diceva altro, ma si" la caderà si manderia per lhoro. MCCCCLXXXXIX, MARZO.