MCCCCLXXXXIX, APRILE. signor voi mandar uno orutor a Pisa a veder di ase-tar le cosse ; et munì fo di opinion de farli lettera alcuna, ma solum fateli dir a bocha per Zaccaria di Freschi quanto mejo el signor conzerà tanto mior sarà, etc. Da Castel Delze di proveditori, di 17. Come ha-veano ricevuto nostre lettere di 13. Di la licentia, e prima partino li bisogna ducati 2000, et che a Rimano era assa’ farine, forsi stera 5000. Item, hanno mandato a far trazer l’artilarie di Bibiena, et fiorentini li scrisseno si ben nostri si partirano l’artilarie sarano salve. Item, aveano mandato 25 mulli di vi-tuarie a Bibiena; et che ’1 conte di Sojano dice dubita di convicini, et di quella madona da Forlì, si ben è seguito ditto acordo eie. Da Rovere di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà, di 16. Come quelle guerre si scalda più che mai, agnelini è in gran numero e ben in bordine vano in campo, et ne passano per Brexa e de li; et sguizari è grossi, hanno preso alcuni castelli et hanno il favor dii re di Pranza ; et etiam el campo regio per zornata se ingrossano. I)a llrexa di sier Polo Trivixam el cubai ter podestà, sier Zuam Francesco Pasquali//) doctor el cavalier capitano, dì 18. Come utia cortina di muro dii castello cazeva se non se li reparava : havea- iio mandato misier Rigo inzegner a veder, dice con ducati 300 si conzerà ; et li fo scrito dovesse far conzar. Etiam fo concesso a domino Thadeo da la Motella, mediante il favor di sier Marco Sanudo, era in collegio savio a terraferma, che ducati 400 era debito a la Signoria nostra in camera, et molestò per sier Hironimo Capello proveditor a pagar, dovesse pagar in anni 4, zoè ducati 100 a l’anno: et cussi fono facte le lettere per esser fidelissimo nostro. Da Padoa, di reclori. Come aspectavano risposta si doveano lassar andar agnelini via in llioro campo, per haver abuto comandamento da li soi capitani sub piena etc. Li fo scrito lassasse andar. Da Tran, di sier Lorenzo Corer conte. Come mandava de qui Hironimo Cipico soracomito, eleeto per quella comunità et consejo, et fo ordinato di darli la galia, li danari, et expedirlo subito. Vene Piero di Bibiena a la porta di collegio, dicendo il magnifico Juliano di Medici era venuto, sta a Muran in cha Lippomano, voleva audientia ; et fo ordinato venisse domali, lntrò li cai di X, et mandali tutti fuora, steteno assa’; et il collegio iterum fo chiamato dentro. Vene sier Arseni Diedo venuto conte di Sibinico, qual prima di ninno referile vigorosamente haversi operato a Sibinico, et haver fato che queli sanzachi vicini piacevoli : dice si potrà armar 10 galie per esser ivi assai populo, lauda il castello di San Marco, et aricorda la Signoria fazi star lì stratioti, et a compirla bisogna ducati 2000; et fo laudato dal principe de more, et pochi mesi dopo morite. Vene sier Fantin Pizamano, venuto podestà di Chioza, et disse li acadeva dir poeho per esser Cliio-za, Veniexia; et quella terra ha de intrida L. 15 milia di pizioli, ma è mal governada, poi quelli di Chioza sono poveri. Item, disse de le palade e dii porto. Fo laudato dal principe. Da poi disnar fo pre-gadi, et vene queste lettere le qual fono lede, zoè: D i Roma di l’orator, di 17 el 18. Come lo Cardinal Ascanio et li oratori fiorentini ebbeno nova di la sententia, et la disseno per Roma et a meza note Ascanio la fe’ saper al papa, qual stava di mala voja, et li parea esser sta fato pocho conto di lui, dice non haria fato questa sententia, etiam sta mal contento soa Santità per il matrimonio dii fiol, qual si farà in quella de Libret, et il papa voria esser dezu-no di haverlo mandato, et fiorentini stanno suspesi ben che habino da Fiorenza esser sta fato fuogi, vedendo el nostro orator non havia nulla, et Ascanio si jacta di questo come lui et il ducha suo fratello havia posto la quiete in Italia. Item, domino Francesco Brevio episcopo di Ceneda cri tolse licentia dal papa, al qual disse se lo havia retenuto era sta perchè li voleva cometer alcnne cosse che bora non li acadeva dir altro. Item, lo episcopo di Borges è partito, va in Spagna carezato dal papa acciò asseti, et li à promesso il cardinalato ; et il papa à cargà li oratori ispani hanno ditto più di quello doveano, per instigation di domino Gracilasso, et li oratori di Bertagna sono partiti non però satisfati, uno è rimasto lì a far residentia. Item, esso orator solicita la expedition dii suo successor. Et per l’altra di 18 scrive: in quel zorno haver ricevuto lettere nostre con lo aviso di la sententia, doman la farà intender al pontefice et cardinali. Et per un’altra lettera scrive che per saper qual cossa di quello dicea el pontefice di la pace, fo dal Cardinal Capua, qual li disse el papa dice li par haria fato mior condition, et esser sta fato poco conto di lui ; et che era lettere di Pranza dii matrimonio; et Zuam Cerviglioni non è ancora partito per Fermo; et il papa à concesso a Villamarin che si asoldi con il re di Spagna per do anni fermi et do de rispeto, si dice anderà contra mori. Da Napoli dii consolo, di 6 et 13. Come havia mandato lettere a Palermo di la nave di Liesna si