Il MCCCCLXXXXVIIJ, OTTOBRE. 12 con lettere dii ditto re per uno Gasparo Stlinch, qual dimandava la restitution di Bassam, et dice haver investiture : qual loco è più di cento anni ch’è nostro. Et fo chiamato sier Zorzi Pixani dotor e cavalier, fo orator al re di romani, per haver il suo conséglio. Tamen, non fo terminato altro. Et fo expedita la comission, fata eri, di sier Zuan Badoer dotor, andava orator in Spagna, qual era zonto a Crema, et aspetava la ditta comissione. Et li fo scrito andasse di longo a la dreta a Zenoa, et de lì per mar transferirse in Spagna, e dimostrar a quelli reali la bona mente di la Signoria nostra verso le llioro majestà, et di continuar in la liga, et li dovesse star per orator nostro, advisandone de li successi. Da Paris, lettere ili oratori nostri di 22 setem-brio. Come monsignor di Lignì andava in Bertagna con 400 lanze, zoè 200 homini d’arme et 200 zen-thilomeni dii re ; et che il re di romani, era fama lì, havia 30 milia persone in campo, et manteneva la guerra con il re di Franza a requisition del ducha de Milan ; et che il re volea mandar in Aste lanze 1200, et aspetava lettere di Roma qual si haverà fin zorni 13. Al corier, aziò vadi presto, il re li à dato ICO scudi. Et che soa majestà volea andar a Tors per la materia di la raina per concluder il matrimonio, et in questo interim anderia a Melum. Et che de li oratori fiorentini, erano in corte, era partito lo episcopo di Pazi et restava Piero Soderini, i qualli offerivano al re esser con- soa majestà contra quos-cumi/ue, pur rehavesseno la llioro cità di Pisa. Et che altro non potevano dir fin la risposta di Roma. Da Roma, di sier Hiromino Donado doctor, orator nostro, di 26 octubrio (?). Che monsignor di Valenza fiol dii papa, che va in Franza, non è ancor partilo; et il Cardinal Ascanio è fuor di Roma e trama di dar a ditto Valenza per moglie la fia di re Federico, et il ducha di Milano li da il duellato di Bari. Item, el principe de Squilazi, altro fiol dii papa, à mandato soa moglie, fo fiola di re Alfonxo, fuor di Roma. Et che il papa à dato li beneficii dii Cardinal Savello, che morì novamente, al reverendis-3* simo Cardinal Orsino; et ha fato il pontifice permu-tatione di la Rocha Suriana con Monticelli. Et che Zuam Zordam Orsini, fo fiol legiptimo del signor Virginio Orsini, andava con Valenza in Franza. Da Bologna, di Antonio Vincivera secretano nostro. Come havia avisi da Fiorenza, che facevano uno comissario per mandar in campo, ma non homo da conto. El signor de Piomliin ivi era zonto. Et che la note veniva trovate polize per la (erra con le ar- me di Medici, et non si faceva provision. Et che Lo-renzin di Medici non andava in Fiorenza, ma restava fuori etc. Item, come el conte Guido Torelo era in prexon a Monte Chirugo, retenuto per il conte Chri-stophoro et il conte Francesco soi nepoti, qual era zenero di messier Zuam Bentivoy, era sta manda. a Milano in destreta. Di campo di Marati, lettere di sier Jacomo Ve-nier, proveditor nostro. Come erano venuti 7 homini di Palanzuol a darse a’ Medici, et cussi nostri haveano tolto quel loco ; et che speravano haver la rocha di Marati, condute sarano le artillarie, e poi anderano al fogo. Item, dii zonzer lì dii conte di Caja-za, dii signor Frachasso con il signor Otaviam di Manfredi soldato di fiorentini, venuti con zente a Bri-segelle, tamen nullo feno perchè li oppidani si dife-seno, unde ritornono i nimici adrieto. Et è da saper, che in Val di Lamon sono 2 parte principal : una chiamati li Naldi, l’altra li Vuosi, che son parte contraria, tamen tutti soto Faenza. Item, come in Cre-spin era uno contestabele di fiorentini chiamato Ma-gnares, et che il conte Ranuzo di Marzano veniva a dita impresa contra nostri, per quanto haveano da’ exploratori. E però, hessendo quelli lochi montuosi, bisognava fanti et non zente d’arme eh’ erano assai ; unde subito fo mandato in campo artillarie et moni-tion di più sorte, et lanze longe come rechiedevano, et targoni, qualli per non ne esser in arsenal tanti, per quelli di collegio sono dati li soi de’ rezimenti, depenti con le lhoro arme, zoè 12 per uno, qualli fono pagati poi a ducati 8 la dozena, et cussi presto ne fo trovati molti. D i Racemi, non perhò nulla di novo, ma di provision facea quel retor, expedendo in campo quello qui si mandava et le vituarie. Item, da Ferara dii vi-cedomino zercha l’andata dii conte di Cajaza in Romagna, come è scripto. Da Crema, di sier Hironimo Lion el cavalier, podestà et capitanio, con molti avisi. Et è da saper che, fama era il ducha di Milan mandava a Lodi 200 ho-meni d’arme, quali segnali non piaceva a la Signoria nostra, benché a questi tempi sora Ojo havevamo a le stancie cavali 2640, per il conte di Petigliano' go-vernador nostro, alozato a Gedi in brexana. In questo consejo di pregadi, a dì 3, fo preso parte di scriver al conte di Petigliano, che voleva li-centia di venir in questa terra, che piacendoli potesse venir, et con mancho persone el puoi, acciò non si movi le zente havia sora Ojo. Et fo intrato in la materia secretissima et consultato et disputato assa’. Parloe sette senatori, et, tan-