840 MCCCCI.XXXX1X, GIUGNO. 850 si redusse collegio col principe in camera da basso, per non andar di sopra, e fu leto le lettere. Da, Cataro, di sier Alvise Sagudino, secretano, di 9, elidili di sier Francesco Querini provedador, di 9. In conformità. Come barano mandato a Ragusi, et scrive le parole dii Gondola ; et haver auto lettere da Ferisbei, qual è a Filipopuli, e dice manda uno suo messo, per saper a che era venuto esso secretano nostro. Ileni, ha nova che re di Hungaria, zoè li baroni erano sublevadi conira esso re, perchè cl meteva imposilion a li populi, dicendo voler far guerra ai Turchi, e poi nulla Iacea. Item, el provedador scrive, di 8, che il podestà di Antivari li havia scritto che l’armata era ussita e andata a Tenedo, et il signor a dì li) mazo, dovea partirsi da Constantinopoli per la Natòlia, e va a Rhodi, farà zornate 15. Item, il vajvoda di Monte-negro, esser stato lì a Cataro, li ha dito haver bordine da Ferisbei di ben convincinar con la Signoria, li ha fato bona compagnia, etc. Sichè de lì intorno, sta in bona paxe con tutti. Item, ha, che ’1 Signor mena con si a Rhodi maistri de minere, per far ca-viculi soto terra. Item, esso provedador havia speso ducati 20 dii suo, in le fabriche : pregava la Signoria li mandi, non li poi trar di la camera per esser povera. Item, la galia, si arma de li, non esser ancor zonta, l’aspeta. 332 Da Palermo, di sier Lorenzo Miani consolo, di 5 ¿ugno. In materia de li biscoti, per il mercado fato de lì havia mandato cantera 300, zoè stera 000, su una nave a Corphù a obedientia dii zeneral. Fo dito comé in questi zorni tempestò in Bote-nigo si forte, e fu cussi grande che amazò do ho-meni. Si l’è vero non so o lalso. Da poi disnar, fo collegio. Et di bordine di quello fossimo mandati 4 di nui savii ai ordeni, mancava il Barbo qual era a Roma, insieme con sier Marco Orio capitano di le galie di Fiandra, et fu etiam, sier Zuam Corner, cao di XL, et atento cl bisogno fes-semo al bresajo a San Zane Polo li balestrieri di le galie Fiandra, tamen fu contra le leze, perhò che va uno consejer da basso, un cao di LX, un savio dii consejo, un savio di terra ferma, un savio di ordeni, cl capitano, e un pagador a l’armamento, e vien un avogador per dar sagramento, ma non balota. Noto. Come a Verona in questi giorni nel suo consejo preseno parte: che de ccetero le lhoro done non portassero veste d’ oro. A dì 26 zugno. In collegio. Non vene il princij>e. Vene Hironimo Zorzi, el cavalier, insieme con uno araldo di oratori di Franza, dice haveano dormito 1 Diarii di M.'Sanuto. — Tum. II. questa note a Loredo, et ozi sarano a Cliioza, et fo ordinato per la Signoria a quelli di le raxon vechie darli la caxa di Dandoli, è in calle de le Ilaze, e a l’orator fiorentino, stava lì, li fo dato una caxa a la Zuecha. Vene l’episcopo orator di Milan, exponcndo per nome dii Cardinal Ascanio, di certi beneficii havia su quelle terre in Puja ; pregava la Signoria, li desse il possesso a-quello. Fo risposto, non intisi. Vene uno messo, con lettere di credenza di Ra-joni clic fono cassi, dimanda danari dii lhoro avanzo. Risposto si consejeria. Vene li avogadori di comun, et fo parlato di la eletion fata jeri di balestrieri; et li cai di XL disse era sta fata contra la forma di la leze, et li avogadori vene a requisition di pagadori a l’armamento; io non era, e fu terminato farli domai). Da Brandizo, di sier Giacomo Lion governador, di 24 mazo. Avisa molte nove, vecchie, di cosse tur-chesche. Et esser zonto in Sicilia barze 70 di Spagna. Et clic uno fra Lunardo da Prato regio comis-sario li havea mandato a dir, come cl re havendo donata una sua galia, era li a Brandizo, la qual mancava a varar, a uno suo fratello, pregava si desse, el (piai suo fratello era chiamato cl compare, tamen non l’havia voluto dar, si ha excusato non poter dar senza lieentia ; et di le 20 barze venute in Sicilia li havia ditto el prior dii Sepulcro, citadin de lì, venuto di Taranto, et haver visto il messo di ditta arinada, qual va a Corphù a dirlo al nostro capitano zeneral. Tamen no fu vero. Item, in una poliza, per uno venuto, ha inteso le galie di Fiandra era in Sicilia, et dii zonzer prima 30, poi 20 di ditte barze dii gran capitanio di Spagna. Da Milan, di i orator, di 24. Manda lettere vien di Franza, et esser zonli lì do oratori di Savoja. Item, esser partido domino Galeano Visconte, va al re di romani, poi a’ sguizari. Di Franza, di l’ orator date a Paris do lettere, di 15 et 17. Come il Cardinal Roam li havia ditto che il re ha mandato monsignor di Longula a tuor. 10 milia fanti normandi, et el capitano Odet a tuor 3000 guasconi, et monsignor di Luem ozi è partito per Picardia, va a tuor 3000 picardi. Item, che eri monsignor di Obignì partì per Aste, et etiam monsignor di Consort capitano di 200 arzieri di la guarda dii re, et monsignor di Aiegra capitano di 200 zenthilomeni, sichè il re atende a tuor l’impresa de Milan. Et ditto Roam li disse omnino questo anno, zoè al presente, voi tuor l’impresa, salvo si cl Tur-elio non rompesse a la Signoria nostra, et in quel 54