«¡13 MCCCCLXXXXlX. APRILE. Gli stra è di mandarli ìnCypri: et cussi, mandati dilla parte, have 11 di no e tutto il consejo di la parte. Ilem, fo messo per li consejeri, savii dii consejo, cxcepto sier Ferigo Corner el cavalier e sier Antonio Grimani el cavalier, li savii a terra ferma e li savii ai ordeni : che in nome di misier Jesu Cristo el primo gran consejo sia electo capitano zeneral da mar, po tendo esser electo di ogni officio e continuo et rezi-mento, am l’autorità etc. Ilenu, di elezer IO sopra-comiti, il primo pregadi per 4 man di eletion c la bancha: et sier Marco Malipiero cao di XL intrò in la parte con questo li soracomiti sia electi per 4 man' di election e la bancha in gran consejo; et sier Ferigo Corner et sier Anionio Grimani procuratori savii dii consejo voi il capitano sia electo di ogni oficio ma non continuo; et sier Antonio Grimani andò in renga scusandosi non voler andar capitano al presente, e si oferse andar al bisogno e armar 10 galie di soi danari, per tanto exortoc non fusse preso di far di ogni officio continuo: et mandata la parte have nulla non sincere, nulla di no, quella di do savii 15, dii cao di XL 32, e dii resto 160, e fu presa. Ilem, fo posto per li savii dii collegio e terra ferma di scriver a li oratori in Franza il successo di la sententia, e mandarli la copia, e dovesse moslrar e dir al re non si aspetava questo dal ducha di Ferrara per esser conira quello ne havia promesso e oferto di far ; el che si arieordassemo nominar soa majestà et che eramo per mantenir la fede e la liga, et la reverentia e observantia verso la regia majestà. Et sier Francesco Trum savio a terra ferma volea fusse mandata la scriptura dete il ducha di Ferara zereha 1’ acordo voler far con Milan, et li dovesse dir il partir di li oratori di Milan di qui et dii ducha, il qual andò in renga ma non fu aldito, et fo ditto si scriverà un’ altra lettera di li avisi da Costantinopoli e di la election dii capitano zenerul e bon numero di soracomiti. Ilem, si scriverà a Roma e a Napoli di la sententia fata et manderasse la copia. Or mandate le parte, 21 dii Trum, 168 di altri savii, et fu presa niuna di no e ninna non sincera. Ilem, fo posto per ditti savii di dar licentia Antonio Vincivera secretario nostro a Bologna venisse in questa terra : have una non sincera, una di no e tulio il resto dii consejo ili la parte; et per el canze-lier grando fu exortato tutti di pregadi dovesseno andar a pagar le sue decime, atento li bisogni. Copia di una lettera scrila per el signor snidavi al rezimento di Cypri. Sultham et illustrissimo signor, re de’ signori el de’arabi, signor elayel custode de pietra, signor pietoso che soccorrg forestieri et sue zente, spada del mondo et de la fede, signor dei re et sulthani custode de’ Saraceni, signor di due mari, signor dei X signori: che Idio mantegna la sedia dell’illustrissimo signor sultbaii orientale et meridiano, spada de fede, ldio mantegna el suo nome e la sua gente. Nel nome de Dio. El preseli le scriver a le hono-rabil man de vui amati et cari Andrea Venier, Bortolo da Pexaro et Ambroso Contarmi signori nella cristianitade, et electi ne la fede e signoria, molle salutation di la Signoria nostra. La presente è per avisarvi come è venuto lo ambasador vostro nominato Hironimo Zustiniam a la Signoria nostra, et havemo recevudo de man del dito ambasador do page, di le qual do page ne portò el dito ambasador erano le cosse triste, et li zambeloti tarmadi. Per gran preghiere del caro et amato nostro turciman Tangriverdim havemo tasesto; et cussi volevemo retener lo ambasador vostro per le attre do page, e per gran promesse e preghiere di Tangriverdim che hane promesso in cinque mesi ne le manderete senza alcuno fallo altre due page de bona roba, et zambeloti belli nuovi, et entrò esso Tangriverdim piezo, se passerano li cinque mesi reteniremo el con-sulo de Damasco et Alexandria et el nostro turciman, et pagaremosse de li ditti. Per tanto fate che non passano li ditti mesi cinque, che habiamo le do page, e da poi le ditte ne dagali ogni anno, el de anno in anno paga secondo usanza, et non passi uno anno l’altro, che se pagaremo de li consuli vostri : perhò fate del nostro scriver non vegna a inanello, ldio con vui ; scrita nel mese le laclrir a di 26, fu a dì 12 novembrio 1408. Copia di un’ altra lettera dii soldun con la olirà scritta sopr¿¿cripta. A vui amati et diari Andrea Venier, Bortolo da Pexaro e Ambroxo Contarmi laudati nella cristianità, signori dilecti a la fede et signoria, molte salulution de la nostra Signoria. Ve avisemo come el quondam armirajo de Tripoli havea mandato con Matio Contarmi cereha savoni fosche diese, et el ditto savon aspetta al thesoro nostro; e quando venne l’ambas-sador, comandò la signoria nostra fosse retenuto pelei detto savon, fino siamo pagadi de quello ; et entrò