625 mento che tutti si aparechia in zorni 15 a andar a Constantinopoli, e conclude la ditta armata vien a Corphù, et Mustata Bei ha mandato 500 axapi li farina star li, e non si parti fino liabi suo ordine, etc. Dii dillo rezimenlo, di 9 aprii. Come in quel hora ora zonto uno di soi corieri da Constantinopoli con do lettere dii nostro orator sole in zifra: e lo spogliato e toltoli le altre lettere, parti a dì 18 marzo, dice a bucha 1' orator è sta scombiato vituperosamente e in freta si parte, et esser publica lama la ditta armata venir lì a Corphù, et che partito ditto orator erano ussite 10 t'usle per venirli drio; et che ha-veano spazato questo gripo qual è zonto in zorni 8, etiam di Otranto per terra ha spazato. Da, Constantinopoli di l’orator nostro date in gatta apresso Constantinopoli a dì 17. In zifra a liore do di note : come per altre sue havia scrito di l’armata e dii successo : poi erano zonti 80 calafai di terra ferma qualli lavoravano l’armata a furia, et el Signor era slator 8 volte, essendo lui de li, al zardicho per veder lavorar dita armata : si stima vadi a Modi. Et Ali Bei turziman li ha ditto ussirà tardi per tutto maxo, perchè non va lontano nè il tempo li serviria. llem, a Nicomedia si trova legni grossi per far repari e bastioni, qual manderà a levarli con alcuni schierazi ; lì in mar Mazor etiam lo exercito terestre si prepara a furia ; li cavalli che soleva valer ducati 25 valeno ducali 70, in 80 1’ uno. Ilem, ozi terzo zorno, melando a saorna una nave di bote G00 de lì, per indesterità quella Irabuchò e fondosse et anegò 48 ‘ homini ‘■27 ; el Signor bassà fanno furie per solevar-la, mostra haver molesto, e li danno solicitamento molto più a l’armata, voi si tenga segreto la nome sopraditta e si provedi al bisogno per haver a far con persone si rese a volontà, e quando vedeno i nimici preparar si remove di desegni. Ilem, scrisse una lettera al consejo di X. Da Rat/usi, di Nicol) Gomlola, di 10 aprii, E dice non fia a nausea lo mio scriver perchè l’amor, fede e carità sviserala lo sprona a scriver : la classe validissima fa il Turcho havrà a ussir per tutto mar-xo e si acosta a l’Adriatico mare, in l’Albania fano li ponti per tutte le fiumane maritime; poi dice du-bio non è che la industria dii signor Ludovico e fiorentini lavora : questi nostri temeno saria buono darli conforto di parole. Ilem, a dì 3, fu lì el pro-thojero di la Morea domino Nicolò Adriano, licei habi hauto de qui bona cicra non di meno more yreco sputava del veneno ; et parte di ditta lettera era in zifra maxime el capitolo dii signor Lodovico. Di Piero di Bibiena seerelario di Medici. Fo leta I Diaiii di M. Sajiuto — Tom. II. ■ 626 una sua lettera scrive a la Signoria non potendo haver audientia ; voria li soi patroni si potesse levar dove sono, et che la Signoria li desse ducati 200 sora uno scrito ha dii signor Bortolo di l’Alvino e meterli a conto di le page di ditto Alviano : fo consultato non darli nulla. Da poi disnar fo pregadi, vene il principe e re-duto in cheba con li consejeri cai di X e tutti i savii fo leta una lettera, Irata di zifra questa matina che non fo leta, di sier Andrea Zanchani, la qual poi etiam fo leta al pregadi con gran credenze. Da Constantimpoli di V or alar, data in galia apresso Pera a dì 18 marzo a liore l ì. Come havia abuto da persona fide digna : aferma l’armata ussirà a di 11 marzo zoè zorni 6 da poi fato el so bairan zoè la pasqua : el Signor in persona passerà in la Natòlia, ha ordinato a le zente sono a Bursa si re-dugino in una campagna nominata Bogada e le gente di la Romania a Chipsachi apressoGalipoli di la Grechi ; el Signor à ordinato 4 so fioli con le persone e zente vadino in campo, videlicel Achmat più amato di altri, segondogenito, signor di Amasia, qual slancia lì et è molto amato da lui. Ilem, el segondo el signor de Lastramena, el terzo signor di Magnesia, el quarto sta a Mentese a le frontiere di Rodi più gajardo de tutti: paserano a Rodi, nè mai fo usanza tenir i fioli in campo ; il numerò di le zente non lo sa, sarà grande, prepara bastioni etc. non mancha danari et à speso aspri 300 milia in legnami per far i bastioni, à fato scale secretamente, aferma al tutto anderà a Rodi di l’armada, tra nave e galie, velie 100, et ha mandalo ducati 100 milia per il paese per farine per far biscoti. Et Embrai bassà eli’ era contrario, et a-lentava l’armata, per non esser in disgrafia dii Signor solicita più di altri. Per tanto esso orator aricorda la Signoria tegni per amici sanzachi vicini acciò non scriva mal, perché de facile potria o nel ritorno o di brieve el rompesse guerra ; et cussi lui orator ai rectori dove anderà li dirà questo, et ad altri scriverà debba convicinar ben; suade eliam quando vien messi de’ sanzachi sieno expediti presto perchè chi vien per spiar chi per altro, et cussi si fazi di quel tristo di prothojero di la Morea. Ilem, el dito lì vede le cosse più acenderse : non si poi saper la mente del Signor, sarà bon segurar i lochi di levante di monition, perchè lui ha visto i lochi mal conditionati, questi de qui non hanno visto l’hora de expedir, et lui ha anticipato il tempo, et eri vene in galia, ozi fa la zercha et aspeta tempo e subito si leverà, el verà a la presentia di la Signoria l»en istrutto di quelle cosse. 40 MCCCCLXXXXIX, APRILE.