503 SÌCCCCLXXXXIX, MARZO. 504 mlusso, et fo aldito Bassam da Peschiera contestabile a la Scala, et expedito ritorni di li. Itera, gionse qui quel messo del sanzacho di Scu-tari, fo scripto era orator dii Turcho, alozoe a l’hostaria, venuto con 6 persone, non havia lettere di Signor turcho, ma solum di dito sanzacho. 501 Da Chioza di sier Fanlim Pizamano podestà, di 7. Come il pesse, mandole e capari etc., lettera molto ridiculosa, perché si extendeva molto su queste pachie, e non da scriver a un principe. Et che ’1 scalcho dii ducha havia lettere dii signor esser zonti li oratori fiorentini et si meterà in Camino ; manda la lista di le zente mena con lui, in tutto numero 250, et nomina alcuni capi videlicel misier Borso da Corezo, misier Ercules da Chamarin, misier Julio Tason, misier Zuam Luca da Pontremolo, misier Zacaria di Tornasi, misier Thebaldo suo mazor canzelier, misier Pelegrin di Prisciani e molti altri. Da Milan di l’ orator, di 6. Come havia inteso il re di romani haver auto gran rota da’ sguizari su quel di Austria. Tamen el ducha la tien secreta, et li à mandà a esso re assa’ summa di ducati. Et è zonto li a Milan misier Zuam Adorno, stato a Casal di hor-dine dii ducha, è sta molto honorato, par sia venuto per adatar la rossa de li castelli tien il marchexe del I'inal ; el ducha voria fusse conzà tal cossa di piano. Et quel dì si aspectava Frachasso de lì, chiamato dal ducha. Et era venuto noviter uno orator di Monferà a dolersi al ducha che il sai va a Monferà poi passar su quel de Milan per privilegii, et par fusse sta tolto certo sai in questi zorni per contrabando. Da Turiti dii secretano, di 4. Voria saper quello ordina la Signoria si ’I dia da andar misier Zuam Ja-como, e star lì : è onore cativo e non li comporta; voria andar in Aste o a Casal e tornar a Turin, ergo aspeta licentia o saltim danari. Et l’orator di Milan, è de lì, si partirà varito che ’1 sia, qual à mal di piera. Et lia abuto lettere di Placidio di successi di la liga, la copia di la qual mandoe qui. Di Placidio di 3 da Villanuova, drizate a Zuam Dolze, secretano nostro. Come misier Zuam Jacomo ha lettere dii comissario dii re, di 27 dii passato : che il campo potentissimo di la liga grisa era a Bregezo soto San Petro, et haver dato rota al re di romani di 3000 persone, preso la bandiera di Ulrno et 4 fal-coneti, e ditto campo esser ritorna soto San Petro, et quelli di lacha di Dio sono in Venosa; et monsignor di Coyra avisa il signor misier Zuan Jacomo esser sta bene, haver mandato le artilarie ; e ringra-tia assai per nome di quella liga, et questo fo il mer-core avanti di 27 fevrer; et che li danari li ha man- dà misier Zuam Jacomo è sta in proposito e voleno andar a campo a Fustimburg. .itera, come el signor misier Zuan Jacomo have la lettera di la Signoria nostra di la liga ; era col consejo regio di Aste, npn la fe’lezer a nium, solo a Placido la mostrò, et si cambiò di color, et solo fo per il basso titolo li era dato magnifico equiti, et dice il re di Franza li dà titolo de illustre, ergo etc. Et la matina poi, leto dita lettera in collegio, fo terminato de ccetero dirli illustri et potenti domino Joanne Jacobo Triulzi, etc. Da Ravena dii podestà, di 7. De li gran fastidii li dà li condutieri, sono lì, dicendo non haver danari, et noviter la compagnia dii Manfron. Da Parenzo di sier Hironimo Bondimierpodestà. Dice haver honorato questo orator dii Turcho, per haver auto lettere di rectori di Zara. Da Cataro di sier Francesco Querini rector e proveditor, di il et 12 fevrer. Come era venuto li uno schiavo dii magnifico Ferisbeg, sanzacho di Scutari, vien a la Signoria, li à dà pasazo per Ragusi, disse vien a dolersi di esso rector e di la terra di Cataro, et nara la cossa : perchè la vizilia di Nadal di note fo brusà una caxa di paia su le saline di Zupa 201 * di valuta di ducali 5, non sa da chi, et lui fece far pro-elame et dete taja perperì 100, e li daciari dii sanzacho diceva esser sta zupani per non esser sta pagati perchè F haveano fata; et scrisse al subslacho, el qual rescrisse esser sta quelli tristi. Or ditto sanzacho causarti querit, poi ha mandà ditto suo messo qui, etiam per spiar le cosse di Italia, el qual par etiam habi auto il governo di Montenegro azonto al sanzachato di Scutari. Or à fato manaze se li dagi tre homini dice esser stati, aliter prederia il conta di Cataro ; et che a la Porta tre bassa volea fusse messo a fuogo e fiamma ditto contado, et Embraim bassà non à voluto, à mostrà lettere scrite per la Signoria et à rimesso a lui la cossa. Unde esso proveditor mandò da ditto sanzacho Nicolò Sagonti scri-van di la camera, el qual per ordine de la Signoria dovea andar con l’orator nostro a Costantinopoli, et lo ha retenuto, e a li ditto assa’ parole et alte, et ditoli che si ha dolto alcuni marchovichii che da Dulzigno e Antivari non è ben convicinati : perhò il sanzacho volea fusse mandà uno homo per lui e uno per il proveditor di Cataro a veder : non voi far esso proveditor nulla senza nostra licentia, et li scrisse avvisasse quali fusse li tre homeni, li faria piar e vede-rà la verità, et trovati esser in dolo li faria apichar ; et li ha ditto: voi far con la Signoria, et se li darà li homeni sarà segno di pace, se no li darà sarà segno di guerra. Item, è nova di lo esercito di turchi stato