B77 MCCCCI.XXXXIX, LUGLIO. 878 comandamento fato per il re de’ romani a tutti chi poi portar arme debino andar in campo in suo soccorso. Da Bassan, di sier Alvise Lion podestà et capitano, di do. Come il campo regio inferior, eh’ era a Venosa di persone 10 milia mal contente; et ha il campo di agnelini a l’incontro potente; et il campo regiosuperior, eh’è a Felchirch, bavia auto rota; et par il campo è a Venosa vadi verso Felchirch per unirsi. Altri dice ritornano a Meran. Et dii comandamento regio che tutti chi poi portar arme vadi in campo. Di Pranza. Vene lettere dii'oratur nostro, qual per esser in zi fra et esser tardi, non si potè lezer fino a dormitina. Et fo consultato la materia di Fran-za, che assai importa. Adì 3 lujo. In collegio. Non fu il principe. Prima fu balotà alcune poche monition per Antivari, et per Mola certa polvere, et ducati 100 da mandar in Antivari, et munition per le nave si armano, e fato li boletini. Vene P orator di Napoli, in materia di certi be-nefìcii dii Cardinal di Napoli, ha a Otranto, Mola et Pulignan : voi la Signoria li fazi lettere a’ nostri rectori de lì, ricomandatorie etc. Item, aricordò in materia de fermenti tolti per sier Andrea Loredan capitano di le nave. Li fu risposto: ditto sier Andrea esser partito questa matina, va a Corphù, sichè nulla si poi far senza lui. D i Roma, di l’orator, di 27 zwjno. Haver ricevuto lettere nostre in recomandation di uno frate per zeneral di heremitani ; et sumarii di nove turchesche. Fu dal papa, qual lectoli, et rasonato insieme li disse lthodi esser forte, e li domandò se la Signoria bavia paura il Turcho gli rompesse guerra, rispose l’orator di no. Item, che Bortolo d’ Alviano li bavia ditto el papa voria restasse lì, tamen con la sua dona si voi partir per venir a tuor gli alozamenti li darà la Signoria nostra. Item, che Zuan Cerviglion havia preso uno castello per mezo Todi de’ Colonesi ; et che in concistorio era sta dato uno episcopà in Pi-cardia a uno, et rasonato dii Turcho nulla fu fato; et che li cardinali, da poi la festa di San Piero, si partinano da Roma, si per la peste come per esser il Ihoro consueto andar fuori. Et avisa di uno caso seguito dii principe di Squilazi fiol del papa, qual dal bariselo dii papa era sta ferito da uno passador per non havorsi voluto dar a cognoscer, e poi conosciuto da ditto bariselo s’inzenochioe dicendo : signor fa la vendeta; et fo portato al papa qual li disse mal, tamen li duol di tal caso, et ha fato custodir il bariselo, la- men nulla sarà. Item, il papa ha lettere di Franza, di 1G, dii duca di Valentinoes, li scrive el roy voi venir a Lion, eseguir in ogni modo l’impresa di Milan. Di Pranza, di 1' orator, di 22 zuqno, da Oli- 343 veto apresso Orliens, parte in zi fra. Come monsignor di Ligni tornato di Bergogna à dito lo apostamento seguirà con l’archiducha ; et lui esser capitano de l’impresa contra Milan. Et il Cardinal Roani li havia ditto voria la majestà dii re che la Signoria ajutasse sguizari contra il re di romani, perchè quelli solicita il romper a Milan, dicendo el signor Lodovico ajuta el re ili romani con li danari. Item el ducha di Lorena è partito di corte mal contento. Item, el dillo orator scrive, di 24, da Castel Ro-morantino. Come fo dal re, qual lo trovoe a messa, ussito di l’oratorio, era con la raina, qual li disse ha-vemo nova di sguizari come par in li exempli. Item, li fanti picardi sono aviati sarano in tutto 12 milia, et la spexa è scudi 36 milia, quali erano zà trovati, et cussi li danari per le artilarie et guastadori che il re voi pagarli. Ilem, li disse haver da li soi oratori dii salvoconduto datoli per il signor Lodovico, qual volea passasseno per Milan ; et disse li ha dà comission che da Casal venisseno di longo a Venecia. Poi li disse voleva principiar l’impresa de Milan, benché tutte le zente non sieno ancora di qua' de’ monti, zoè a far corarie, et sarano capi monsignor di Ugni et monsignor di Obigni, et sora tutti il signor Zuam Jacomo Triulzi. Item, scrive di coloquii abuti col Cardinal Roam, eh’ è l’lionor poi far la Signoria nostra a li oratori dii roy et risponderli voler tuor P impresa di Milan. Item, scrìve haver di bon loco che il re non starà, per P armada turche-scha vadi a Rhodi o dove si voja, di romper a Milan, perchè voi acquistar i beni paterni, el liaria Dio per lui. Item, de lì si divulgava, per malivoli, il cassar di le zente fa la Signoria, et prcecipue dii ducha di Ur-bin ; et esso orator rispondea si cassa la Signoria i cattivi, remete di altri boni. Et che il re andava mer-core a dretura a Liom, sarà a di 5 lujo. Et per una lettera dii Triulzi, scritta al re, par esso re habi mandato sigili a’sguizari, quali bolano con el sigilo francese et de essi sguizari ; el ditto misier Zuam Jacomo conforta il roy a non indugiar di tuor P impresa di Milan, per esser tempo. Da Riva, di sier Hironimo Baffo provedador. Zercha nove di successi dii re di romani con sguizari, abute per altre vie ; perhò non fu leta. Da Udene, di sier Domeneyo Balani luogotenente. Manda lettere habute da misier Virgilio capitano di Goricia. Lo avisa di P adunarnenlo fato per turchi in