431 MCCCCLXXXXJX, FEBBRAIO. 435 spoto di chi non voi desidera esser bon lìol di la Signoria ; et che volea esser altra bora con esso ora-tor per saper quid fiendum zerciia lo adatamento di Pisa ; et li disse che non spazasse le lettere, che domali saria con lui. Et come havia tenuto la lettera fin 9 da matina. Et il ducha li mandò a dir che la luna era intrata in combustion, et non voi dir nulla, ma desidera catar qualche sesto, et che in questo mezo spazasse le sue lettere : et questo è tutto il successo. Di domino Thadio da la Moietta, de 8. Come il marchese di Mantoa leva cavalchar balestrieri a cavallo contra. il conte di Pitiano prima, ma bora non li voi mandar, per non esser obligà ; et à scritto al ducha di Milan et a Zorzi Brognolo suo orator, li mostrò la lettera, che ’1 non voi smembrar la zente, ma cavalcherà in persona, et perchè pasando Bologna è uno capitolo che dia aver la mità dii soldo, et par'il ducha li ha risposto non voi il cavalchi ma che ’1 rompi a la Signoria nostra in brexana, et il marchexe li ha risposto non voler romper se prima lui non rompa in Lombardia. 173 Da Pisa di provedadori, di 4. Dimandavano danari ; et dii partir de lì de quel Nicolò da Colalto. Di sier Vincenzo Valter proveditor sora i slra-lioli di Pisa a la Signoria noslra, di 4. Et avi lettere di questo tenor. Come a dì ultimo zener si parli de lì da zercha 250 cavalli tra stratioti e balestrieri et 100 tra galioti et fanti, capi domino Piero Gambacorta, Lactanzio da Bergamo, Frangi, Za Ila et Gor-lin contestabile nostro, et andono a corer in Marie-ma fino soto Volterà; et hessendo fuori, li fu fato intender por più vie et a li proveditori che ’1 signor di Piombini et altri di le coline se meteano in hor-dine per andar asaltar diti nostri. Et montoe a cavallo con le zente la note a hore 8, zoè il resto di balestrieri e stratioti da zercha 120 homini d’arme, et postosi in bataglia, li stratioti primi poi li balle-stricri et drieto li homini d’arme divisi in tre squadre, capi domino Hanibal da Doza, domino Filippo Albanese et domino Brazo da Perosa, et andono a la volta sua, et passato Colle Salvelo appresso Santo Regulo, incontrono li nostri che venivano con bon butino da zercha capi 500 de animali grossi, et ritor-norono tutti a Pisa non sentendo li nemici da niun canto. Da Racemi dii podestà tre lettere, di 10. Come havia orzi stera 800 lì : et li fomenti harà per mezo ducato il ster, et ne harà assai. Et che da Forlì quella madona se impazava pur, et era venuto a Forlì uno comissario fiorentino di autorità. Itevi, ha lettere dii conte di Sojano ; come 3000 nemici andono a campo a Pondo, loco suo, come scrisse, et li hanno rebaluti con morte e spavento lhoro, adeo sono ritrati. Et esso podestà li mandava Schiaveto contestabile con la sua compagnia. Per una altra lettera : come era zonto uno messo di sier Francesco Fosca-ri el cavalier, lo advisava el conte è zonto a Volane e sarà la sera lì. Et li mandoe alcuni citadini contra mia 5, con assai cavalli. El conte era con cavalli 30, et il proveditor Foscari, et il resto vien per via di Iiuigo. Et che subito disse a sua excellentia quanto havia da la Signoria. Et che ’1 conte volea danari e fantarie che si possi resister a lì nimici, et ne voleno assai per la comodità di nemici. E dimandò come si steva con Cesena, et volea parlar et abocarsi con domino Polidoro di Tyberti eh’ è suo amico, li quali Tyberti ajutano fiorentini, lievi, disse il conte voi esser vituarie e bon governo di quelle, perchè una troppo laqgeza e una extrema parsimonia è mal ; et ha mandà per il signor Carlo Orsino, è a Castel Del-ze, vengi lì a Ravena, et vuol li conduttieri, è lì a Ravena, doman deehiarino li cavalli sarano presti a la liziera. Et il signor Carlo à scrito li soi, è li, vengi con dito conte, a la liziera. Itevi, esso podestà conclude bisognava danari senza numero et fantaria et vituarie ben govemade, perchè pezo saria se si ha-vesse al presente una rebatuta di 10 fanti che quelli si hanno perso fin bora. Et che Marco di Rimano, per lettere et Zorzi Francho, havia fatto bella compagnia et homini di più. Zuam Mato non è ancora comparso. Itern, sempre è stato col Foscari. Di sier Francesco Foscari el cavalier podestà di Vicenza-, di 10, da Ravena. In consonantia, come scrisse el podestà qual statini si partì et tornò a Vicenza. Di Rimano.dii secretano, di 9. Come quel signor dubitava di Amaldele loco suo, che la madona di Forlì tenta di haverlo, per tanto pregava la Signoria volesse proveder. Ite in, di la mostra fata per Marco di Rimano. Di Treviso di sier Andrea Dandolo podestà el 173 ' capuano, di 11. Come havia expedito Basilio da la Scuola, datoli cavalli e quello havia voluto. Da Brandizo, dii canzdier dii governador, di 4 zener et 17 dito, ehiaviato Bortolo di Lion, canze-lier di sier Giacomo Lion governator di quel luogo. E comenza cussi provedè, provedè: dolendosi dii governator. Nara gran querelle, le guardie non è pagate, et uno di Leze li promise di note ducati 20. Itern, il cavalier è suo zenero. Item, le guarde di la terra è uno hospital, et volea far processi di note. -