G55 MCCCCLXXXXlX, APRILE. G')G nome; et dii ducha Alberto di Sassonia et di Cristo-plioi'o marchio Biulce, et dii conte Zorzi di Baviera conte palatino, di 4 fevrer, e.di electori de l’imperio, capo Bertoldo arziepiscopo magontino, sotto-scrita: princeps ac eleclores, principis, nec rum prin-cipum eleclores ac principimi Itulicorum stallimi sacri imperii, el oralores ac noncii Vormanlice congregati. Tutte queste lettere in conformità scriveno a Li Signori;), dimandando restituissa el rasici de Bas-sam:'qual dicono di esser di uno Gasparo Srich, come altro fiate haveano scripto lettere, et li era sta risposto esser cosa veehia etc. Or per el Principe fo ditto al corier, che dovesse expetar qui che si conse-jeria e daria risposta; lamen ditte lettere non fono lede, licei erano importante. Vene l’orator di Milan per cosse particular di uno Piero Corbole milanese consolo e merchadante in questa terra, per certa sententia fata contra di lui per li piovegi.etc. Et ditto si vedaria. Da Bibiena, di sier Piero Marcello provedador, di 23. Come Basilio da la Scuola era venuto lì per levar le artilarie. Da Castel Delze dii ditto, di 24. Come quella matina havia consignà a uno comisario fiorentino le chiave di Bibiena, et racomandatoli quelli citadini; et si era levato con le zente, el venuto mia 6, trovò 259 Basilio, qual li disse non poteva venir avanti per non haver danari. Item, il conte di Pitiano si voria partir e non aspectar artilarie. Item, li esser il morbo. Di sier Lorenzo Zustignam e sier Jacomo Venier provedador da Castel Delze, di 22. Come ivi era il morbo, il conte voria partirsi, desiderava haver hordine nostro, qual lo ara auto etc. Da Pisa di sier Piero Daodo provedador, di 23. Come Gorlim da Ravena, Antonio di Fabri e Ilironi-mo Bariselo contestabili nostri, erano li ; et eri Pisani feno cantar una solenne messa e lutti zurono prima morir che abaiidonarsi o redurse soto fiorentini. Et che pisani volseno da esso provedidor lettere a li custodi di le forteze che facesseno la voluntà Ihoro ; et cussi sono facte diete lettere non intendando altra opinion di la Signoria, perchè ancora non era zonta la licentia di levarse. Et che quel di a mezo zorno era venuto da lui tre de’ signori et 4 secretarii e forsi 20 citadini, dicendo saper le zente d’arme, sono li, hanno dicto volersi meter insieme et prender una porta et darla a’ fiorentini, perhò pregavano volesse far ussir fuora ditte zente d’arme di la terra ; et lui proveditor li rispose meravegliarsi di questo, et che poi havia inteso lhoro signori haver fatto comandamento che in termine di hore.....tutte le zente dovesseno ussir fuora di Pisa, et cussi sono andate mia tre tutte a uno loco chiamato ... Et il proveditor nostro di l’armata è a la Foze con le galie, ozi ussirà di 1’ Arno etc. Di sier Domenego Malipiero proveditor di l’ar-mada, data a dì 17 a la Foze. Come nel partir suo di Pisa havia tolto licentia dà pisani, qualli disseno voler sempre morir sotto la proletion di la Signoria nostra. Item, havia fato cargar el biscoto su do barche, poi su uno navilio, con ordine a Otranto o a Corfù lo debbi discargar; et havia auto da la promessa di Lipomani solimi ducati 500 ; et era con le galie mal in hordine; aspectava tempo di ussir di quella Foze et seguir l’hordine abuto. • Da Turili, di Zuam Dolce secretario, di 25. Come era nova che apresso Costanza sguizari con todeschi erano stati a le man, morti todeschi 1300, preso 8 pezi de artilarie soto Costanza ; et che li cantoni di sguizari, sono forsi 80 milia persone in arme, et il re di romani era a Transburg con gram exercito di le lige di Alemagna. Item, per alcuni vien dii Dolfinà et dì santo Antonio, dice come è gran zente francese ivi, et eliam a Garnopoli sono zente ; et per li thesoricri dii re si dava danari a furia et si dice francesi veniva in Italia. Item, era sta ditto lo Batardo veniva lì a Turin, et quelli signori aspecta-vano expedir una cossa inportante et poi passerano i monti et anderano a Zeneva. D i Rovere, di sier Nicolò da cha da Pexaro podestà, do lettere di 27. In la prima come era zonto lì domino Marchexin Slanga, va al re di romani con cavalli 40, et tornerà et lasserà ivi el suo secretario. Item, ha avisi el campo regio esser ingrossato con-tra agnelini, eliam sguizari sono grossi; et che zuoba 15 zorni fono a le man, et di quelli dii re fono morti da’ sguizari homeni 3000. Per l’altra lettera, hore una di note, di alcuni avisi abuti da Trento : come el re era venuto apresso certo locho et el secretario Alberto de Monaco a Felcherich con 2000 pedoni, et 259 * G00 cavalli: eliam el ducha Zorzi di Baviera, et che 1’ Alemagna interior è in arme, et che ’1 ducha de Milan à mandato a Burnos hominì 5000 contra sguizari, et dice ne dia mandar in tutto 10 milia, et questo à inteso da uno novarese in gran secreto, prega la lettera sia brusada. Da Bassam, di sier Alvixe Lion procurator el capitano, di 27. Come, per uno mercadante bergamasco, havia inteso che sguizari apresso Felcherich, et è zorni 1G, haveano roto todeschi, tolto boche 12 di artilarie ; et che ’1 re si aspectava lì ; et ha trovato uno orator di Milan andava al ditto re, eliam scon-