399 MD1X, GIUGNO. 400 6 ¡1 sier Piero Tiepolo, quondam sier Polo, falito; et fu preso: 8 di no, 137 di sì. Noto. In questi zorni, havendo visto li avogado-ri di comun, sier Bernardo Bembo, dolor, cavalier, sier Marin Zuslignan et sier Alvise Gradenigo, il processo, per il qual fo condanà sier Antonio Grì-mani, fo procurator e capitanio zeneral, eb’ è a Roma, et questo a instantia di soi fìoli, oponendo in quello forma in armada grandissimi disordeni; et a tento sierZorzi Loredan, avogador, lo intrometesse, et sier Marco Antonio Loredan,- olim avogador, intromesse la sua intromission, et sier Vincivera Dandolo intromesse questa; et cussi questi avogadori intrò in opinion, caldissimi ad haver ¡1 gran consejo, acciò ss intendi questa verità et sia tajà ditto processo, consecutis etc. Et perchè sier Nicolò Michiel, doti ir, cavalier, procurator, sier Pollo Pixani, cava-lier, erano avogadori, quali lo condanoe per il suo piedar a gran consejo, et sier Marco Sanudo è morto, questi dieno esser citadi a la defension, ma al presente, atento le occorentie, non voleno difender altro; et sier Marco Antonio Loredan si tolse zoso. Et li Grimani fanno oblation non voler la procura-tia, ni restitulion di danari pagati per la condana-son etc. Bisogna in gran consejo meter la parte di lajar ditta condanason over processo etc., linde eri et ozi li avogadori andono a la Signoria per haver ¡1 consejo, et li consieri, parte di lhoro, erano renitenti a darlo, atento li bisogni di la terra. Or quello seguirà noterò di soto. A dì 14 mg no. La matina vene uno messo di Padoa, con una letera di domino Antonio Cao di Va-eha, colatomi nostro. Chome, atento la diliberation fata per il signor capitanio regio et quella comunità, che nostri possmo andar et vegnir a tuor le lhoro ini rate im padoana, avisa che esso si partiva quella matina e andava per li castelli a far far questo co-mandamento etc. Iteni avisava, che ha nova il re di romani, qual era de sora Trento, si doveva esser a parlamento con il re di Pranza a Verona, chi diceva altrove, la qual nova lui non la credeva ; et che esso re doveva vegnir lì a Padoa etc. Et inteso questa letera, per colegio fo scrito a Marco Rizo, era a Liza Fusina, aspetando il salvo conduto, che non andasse più oltra ; et cussi ritor-noe, licei havesse mandà a tuor il salvo conduto. Et se intese, che ditto domino Leonardo da Dresano, capitanio regio, havia mandato uno suo in campo nostro a Mestre, per comprar uno cavalo barbaro; et per la Signoria fo ordinato calarne uno dì quelli e mandarcelo a donar. Fo leto certa deposition di uno, vien di Portogallo, da Lisbona, di nove di Coloqut, come dirò di soto. Et che mori ha dato rota ad alcune nave por-togalese et quelle brusate. Item, zonzer certe specie a Lisbona, etc. Di Verona. Se inlese esser in combustion ; et questo, perchè era in Verona zereha 6000 francesi, venuti a parte a parte. Et si dice, il re di Franza voi venir a veder Verona ; unde veronesi haveano man- • dato a solicitar Maximiano venisse a Verona, et fe-vano conseglio quello doveano far per mandar questi francesi fuora. Et il vescovo di Trento, fo a Verona per stafeta, era andato dal dito re Maximiano. Item Roan, che andava etiam lui per nome dii re di Franza, era a Sallò e de lì passeria a Riva, poi a Lo-dron, havendo ¡1 salvo conduto. Et nota, se intese, in campo dii re dì Franza a Peschiera, da li vaseoni, esser morbo ; et missier Zuan Jacomo Triulzi et alcuni capi erano venuti di qua da Menzo ad alozar, per la grandissima puza è in campo di Franza. Item, si ave per più vie, che il re di romani a dì 11 zonse a Trento, non perhò con molta zenle; quel sarà scriverò. Et dicitur, si dieno abochar a dì 20 col roy in Verona ; tamen è dificile da creder Maximiano sì fidi di Franza. Vene in colegio sier Christofal Moro, provedador zeneral, qual vien di Mestre, justa i mandati. Et disse dii campo la sua opinion; unde, inleso lutti tre li provedadorì, el qual poi tornò a Mestre, fo termi-to dì mantegnir omnino questo exercìto lì a Mestre e mandalo danari per dar le page, imo terminato agumentarlo di fantarie. Et fo chiama in colegio alcuni contestabeli erano qui, numero 12, parte stati in campo ala rota et disfata la compagnia, parte 190' stati in Romagna, tra li qual Gorloto el Hironimo Tartaro, fo prexom dìi papa, qual è sta relassato, et Jo ¡1 vidi qui. Di Ferara. Se intese, chome a dì X il duca partì de lì per trovar il re di Franza, e sì dice porla bon numero di danari, richiesti dal re, zercha ducati 40 milia ; et se intese certo, che a Ferara era brusa-to la stalla dìi Cardinal, eh’è a Milan, con corsieri 46 bellissimi, qualli valevano ducati.. . Et nota, feraresi a Este feno gran insolenlie, prima in spegazar San Marco dipento, cavarli li ochij, butarlì stereho adosso, e lajar 1’ antena, dove si levava San Marco su la piaza, e tuor il possesso dì le eaxe e possessi n di venitiani, sì a Esle come a Mon-celese, e quelle afitarle, parte donarle, parte venderle et confiscarle; e cussi feno a Moncelese. Quel Sa-