2U1 VCCCCLXXXXV spotissimi ; voleno far assa’ fati et andar a l’impresa di uno castello, che si crede l’barano, qual havendo troverano assa’ vituarie, che sarà buono. Dii dillo sier Zuam Paulo proveditor sora i stratioti. In questo zorno avi lettere data a Spjano a dì 8, il sumario è questo. Et nara il successo fino al suo venir in campo, et dii consulto, et come ogniuno disse la soa opinion le qual era più presto conco-rentie et arte; et lui disse era meglio a consultar di vituarie e strami, perchè manchando questo saria la lhoro ruina. Et nara la cossa dii andar a Prato Vechio, qual l’Alviano iacea facile ; a la qual impresa andoe con li stratioti, et uno mio fuora lì andoe a modo di bataglia pensando la zente e balestrieri fus-seno messe in belle bataglie, et etiam le fanterie ; mi vete disordine, e tutti li condutieri, erano lì, tutti vo-leano ordinar, et lui cum li stratioti corendo verso la terra, meseno a sacho alcune case lì apresso la terra, e robono formento, fava, lenti et quel che poteno, et il forzo cargono soi cavali, et presono do villani, qual esaminati disse in la terra esser Chiriacho dal Borgo con fanti 600, e la sera aspectavano Paulo Vitelli ; et etiam vete quel loco non era da tor con bataglia di mano, ma bisognava artilaria grossa, et cussi andato da li proveditori et ducha e l’Alviano, feno voltar senza far altro. Et de li, esser homeni senza conclusione e governo e atender a urtarsi l’uno con l’altro. E1 ducha non ha obedienlia per esserli contrarii 1’ Orsino et Bajoni per le factione antiche. Item, Piero di Medici non ha partesano alcuno, perchè non sa li andamenti di nemici nè pur quanti sono, ni etiam niun dii campo. E quello hanno preso a Bibiena di qualche conto ; li altri lochi son palazoti ; conclude per questa invernata non esser da far cossa di momento. Item, scrive come Piero di Medici do-vea a dì 3 andar a parlar col comisario fiorentino, e Paulo Vitelli lo pregoe volesse ari larvi, et nara come non andò per caxon voleva l'usse quel Anzolo da Fiorenza. Or si partì et zonse a Sojano a dì 6 a horre 24 per principiar nova impresa; sempre vene con 82 pioza, tempesta e vento tanto granile che portava li mulli con li cariazi per tresso, per le alpe ; et a dì 3 di note fo tanta tempesta, toni, lampi et sajete che tutti se maravigliono. Or dal conte eh’ è sviserato marchesco fu molto onorato; aspectava zonzesse li fanti domane, et faria gran cosse ; tamen quelle zente non hanno un qua trino, et li fu promesso, per li proveditori zonti qui harano una paga ; et lui non ha niun dinar et trovando impegneria li soi argenti e la propria vita, et esser in lochi sterili et aspri ; nè altro di conto scrisse. II, dicembre. 202 Da poi disnar fo gran consejo. Et li savii si re-duse in colegio. A di'14 dezembrìo in, collegio véne lettere de li proveditori di campo; date a Bibiena da ì 6. Come haveano ricevuto nostre di ultimo, zercha il trovar bestiami su quel dii ducha di Urbin per condur vituarie in campo, et che doman anderà il magnifico Piero con uno lhoro homo e uno dii ducha a questo effecto, per far venir le vituarie fino a Petra Cutola. Per l’altra lettera, intese domino Palmerio di Tyberti non sia mandato a l’impresa di Galiadji per esser inimico dii conte di Sojano, et cussi lhoro non l’haveano fato, ma mandoe a l’A verna Pyro da Cesena a star lì per esser locho d’im-portantia, dove inimici fano qualche disegno di averlo. Item, avisono inimici ingrosarsì, el ducha non feva altro che adatar li alozamenti a l’exercito più uniti perchè erano molto .sparpagliati, dubitando non seguisse qualche eror ; et come 15 stratioti, hessen-do fuori, scontroe uno contestabile de’ nimici, qual con 50 fanti era ussito di Popi per andar ad Arezo over verso Val di Bagno: hano presodo cariazi e alcuni fapti a li qual li tolseno le arme e spogliati li lassono andar. Item, come il ducha e li altri, excepto l’Alviano e Orsino, dimandavano danari ; e li fanti di tutte le compagnie l'uziano e maocime provisionati non sono restati la mità, et precìpue di quelli di le nostre terre, et che 400 provisionati erano reduti insieme per andar via, et li proveditori mandoe La-zaro Grasso a farli restar. Item, solicitano li danari di le page volendo l’exercito resti lì. Et tochoe zercha le nove pratiche et stratageme, et li guastatori non sono, et quelli di trivisana sono a la fortification di Fronzola eh’è sora Popi loco d’importantia ; inimici più volte li haveano asaltati ; et di quelli 600 sono a Castel Delze con Marco di Santi non ne era restati 30; et voria far homeni paesani e non cernide ni guastatori più, et lhoro haver li danari che saria meglio. De li ditti a dì 7 a bore 7 dì note. Come haveano ricevuto la lettera col capitolo di Siena zercha quel Baldisera etc. Come era con il sig. Carlo Orsini e non intrava in li consulti, ma era homo ingenioso et l’hano dito a l’Alviano, e terminà mandarlo su quel di Roma. Item, esser zonto Marco di Santi, ha lassato a Castel Delze l’artilarie con Basilio da la Scuola e guastatori, con hordine li fazi coperti e lassi star cussi, e poi vengino in campo : le qual sono do canoni et uno falconeto, e di guastatori fuziti assa’ resta, di padoana N. 12 e di brexana 7. Havia mandato 82 ' do di capi, uno a Petra Cutola sora le vituarie, l’al-